Arrivati a Milano, parcheggiammo l'auto in un parcheggio gratuito appena fuori dal centro, ben consapevoli che non ne avremmo trovato nemmeno uno libero qualche metro più avanti. "Ma il ristorante è molto distante da qui?" chiesi a Davide, e lui immediatamente rispose "No piccola, giusto una decina di minuti a piedi". Quei dieci minuti sembravano non passare più, ero stanca e senza dubbio affamata. Davide deve essersi accorto dei miei pensieri, infatti intrecciò le sue dita alle mie. Ne rimasi sorpresa, non è una cosa che generalmente gli piace fare; solitamente quando siamo insieme ad altre persone odia qualsiasi tipo di manifestazione d'affetto, dal bacio a una semplice carezza. Spesso mi capita di pensare che lui si comporti così solamente perchè si vergogna di me, ma poi mi rendo conto che è una scusa surreale. Come può un ragazzo vergognarsi della propria ragazza? Lasciandomi la mano mi disse "Eccoci, siamo arrivati", entrammo nel ristorante e ci sedemmo al tavolo da lui prenotato. Ordinammo la pizza e per intrattenerci nel mentre Davide mi chiese "Allora che hai fatto oggi di speciale?", risposi "Nulla di che, ho riordinato la camera e ho dormito. Sono ancora stanchissima dopo ieri sera". Lessi nel suo viso un'espressione di disappunto "Vi siete divertite ieri sera immagino", disse con un tono di gelosia, ma io risposi rassicurandolo "In verità no, la festa era abbastanza noiosa, infatti Alessia è andata a casa verso l'una di notte, mentre io sono rimasta fino alle 5 di mattina solamente perchè Bea era troppo ubriaca per poter stare da sola". A metà della mia frase mi accorsi che il suo sguardo non era più attento su di me, ma era fisso dietro di me, così gli chiesi se mi stava ascoltando ma non rispose, continuò a fissare il vuoto alle mie spalle. Aspettai qualche secondo poi gli passai una mano davanti alla faccia dicendo "Ei Davide mi stai ascoltando?", lui si accorse della mano che stavo agitando e mi disse "Sisi scusami ti stavo ascoltando, solamente stavo pensando che dovrebbero muoversi a fare le pizze in questo ristorante, stiamo aspettando da una vita. Ora vado a dire qualcosa alla cassa". Senza avere nemmeno il tempo di dire una sola parola, lo vidi alzarsi di scatto e voltare l'angolo della sala per dirigersi verso la cassa.