Tutto grazie ad un canestro

Capitolo 4 Il draft NBA

Verso le 9:30 di mattina andiamo in palestra per conoscere i nostri compagni di squadra. Prima della partita abbiamo solo un allenamento quindi dobbiam sfruttarlo al meglio, appena entro nella palestra vedo un ragazzo di 17 anni alto due metri e non appena l'ho visto devo ammettere che mi sono quasi messo paura. A fine allenamento, mentre uscivamo dalla palestra, entrano in campo le ragazze che devono fare il draft femminile e tra le regazze in campo il mio sguardo si incrocia con quello di una ragazza, non appena a guardo bene in faccia mi accorgo che è la stessa ragazza che avevo incontrato in aereo, comunque mi giro e faccio finta di niente. Finalmente è il giorno della partita, sono emozionatissimo e durante il riscaldamento mi viene da pensare a tutti gli anni che ho giocato a basket nella squadra del mio paese, ai miei compagni di scuola che mi dicevano che non ce l'avrei mai fatta e al mio coach che mi ha sempre convinto a dare il duecento per cento in campo ed ora sono qui ad un ora dall'NBA e quasi non ci credo. Comicia la partita e gioco da titolare insieme ad Andrea, mi sento emozionatissimo. Finisce la partita e vinciamo ed ero contentissimo di aver vinto anche se quella non era una partita da vincere o da perdere era una partite nella quale dovevo solo dare il massimo e devo dire che ci sono riuscito. Ora dovevo solo aspettare i coach delle squadre NBA che entrassero e mi facessero domande e avevo fatto una promessa ad Andrea che se fosse entrato il coach dei Brooklyn dovremmo accettare quella. Entrano tre coach nello spogliatoio il coach dei Warriors, il coach dei Lakers e quello dei Brooklyn, ed ero molto felice perché Warriors e Lakers sono squadre fortissime ma avevo fatto una promessa quindi ho scelto i Brooklyns.