Con molto entusiasmo decisi di cominciare a mettermi in viaggio verso uno dei monti più alti e imponenti che si trovava nella zona circostante:il monte Ida.
É chiamato così perché un tempo esso apparteneva ad una regina di nome Ida ,che ogni anno andava sopra la sua cima insieme alla sua famiglia , per ammirare la splendido panorama creato dalla natura.
Da quello che mi ricordavo esso aveva una piccola conca grazie alla quale molte persone prima di me si sono riuscite a tenere al caldo ,quindi a salvarsi .
Appena arrivati in cima se si cammina un po' verso ovest ci dovrebbe essere un piccolo rifugio ,infatti pensai che invece di fare il classico giro ,e quindi sprecare tempo prezioso ,avrei potuto accorciare la strada passando per un bosco fittissimo,ma che almeno mi avrebbe fatto arrivare prima a destinazione.
Sapevo che sarebbe stata una scelta rischiosa , ma non ce la facevo più a camminare in mezzo alla neve che aumentava sempre di più .
L'aria cominciava a diventare sempre più fredda ,e dei grandi fiocchi di neve continuavano a scendere sempre piu veloci davanti ai miei occhi , che in quel momento avrebbero voluto essere capaci di rimanere chiusi.
Cercavo nel mio piccolo zaino malandato un rimedio per il freddo ,e dopo aver cercato per ore ed ore , mi ricordai che nella tasca esterna avevo una piccola coperta di lana che mi lasciò mia mamma prima di abbandonarmi.
Era uguale a quella di mio fratello ,e secondo noi essa sarebbe stata la cosa che ci avrebbe tenuto insieme per sempre .Dopo aver ripensato a l'unico ricordo bello che avevo vissuto durante la mia infanzia mi misi a piangere ,perché mi sentivo come se la solitudine mi avvolgeva sempre di più, come se fossi chiusa in una gabbia e le mie povere grida disperate non avrebbero potuto fare niente per salvarmi .
Gli alberi innevati, le cime dei monti bianche , il cielo che diventava sempre più scuro ,la nebbia che continuava ad infittirsi , ed io dispersa nel nulla , a girovagare faticosamente nella neve.
Il mio viso era pallido ,le mie labbra completamente screpolate dal freddo.
Le mie mani erano paralizzate dal freddo,i miei guanti pieni di neve ,la mia maglietta rosso fuoco che mi teneva al caldo il petto,la mia fedele coperta che mi riparava dal vento, e i miei capelli tutti annodati dentro il mio cappellino verde .La mia testa stava scoppiando ,troppi pensieri mi vagavano nella testa in quel momento.
Ero sempre più stanca, così decisi di fermarmi e di riposare un po' ,in modo che il giorno seguente avrei potuto riprendere il mio cammino al meglio,con il doppio delle mie energie .
Dopo aver fatto altri due passi mi ritrovai sulla destra un enorme pino innevato ,era così alto che la sua punta non si riusciva a vedere, perché si confondeva nella nebbia oscura.
Senza pensarci due volte ,corsi subito sotto di esso per riparami e poi mi sedetti per due minuti a riflettere.
Ero stanchissima ed il mio alito ogni volta che respiravo si gelava ,facendomi entrare il ghiaccio nel cervello ,fino a gelarmelo .Distesi pian piano la mia copertina sul suolo,e poi feci un piccolo cumulo di neve per appoggiarci la testa .
Mi avvolsi in essa con la speranza di non sentire freddo durante la notte ,fissai le foglie per qualche secondo pensando al giorno seguente ,e dopo,due secondi crollai nei sogni infiniti.
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Remember my heart
ChickLitQuesta é la storia di una sedicenne che fu abbandonata quando era una neonata sulle montagne. Il suo sogno é di vivere lì con una compagnia che la sostenga ,visto che perse suo fratello. Cosa succederebbe se la persona che incontrasse fosse quella...