Fall.

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 Non avrei mai pensato di poter provare qualcosa, qualcosa che non fosse per lui, che non fosse per quel ragazzo con cui stavo insieme da quasi tre anni. Mancava poco al nostro terzo anniversario, eppure non mi sentivo più felice come prima. Prima di conoscerlo ero una ragazza attiva, forse un po' troppo, allegra e amichevole con tutti. Mi avevano addirittura soprannominata Sunny.
Molto strano, dato che mi chiamo Andromeda.
Quando, invece, tre anni fa conobbi Jessie, tutto cambiò. Lui era il mio opposto, in tutto. Io croccante, lui cremoso. Io il salato, lui il dolce. Io il mare, lui la montagna. Ma forse, fu proprio per questo che m'innamorai. Era tutto così bello, così nuovo per me. Restare stesi sul letto anziché uscire o mangiare davanti alla TV erano cose che non avevo mai fatto, mi attiravano. All'inizio mi piaceva stare con lui pomeriggi interi a parlare. Di cosa non si sa, parlavamo praticamente di tutto.
Ma col tempo, gli argomenti finirono.
E stare stesa a letto a non fare nulla non era proprio nel mio DNA.

E si cominciava a litigare.
A piangere.
A lasciarci e a rimetterci insieme.
E cominciavo a non voler più fare niente, volevo solo stare con lui.
Sembra un controsenso, lo so. Ma per quanto la sua compagnia mi facesse male, era una delle cose che in quel momento mi faceva più bene.
O almeno, così credevo.

E quel giorno, quel sedici novembre, era uno di quei giorni in cui non volevo far nulla.
Pensavo e ripensavo alla nostra storia. Al mio stato d'animo. Mi chiedevo se quella che stavo prendendo fosse la strada giusta o l'ennesima che mi avrebbe portato fuori pista.

Finché..mi squillò il cellulare.
E un sorriso illuminò il mio viso.

-"Hei Justin! Ma sei pazzo?"- sorrisi, girandomi a pancia in su sul letto.
-"Perché, scusami? Non posso parlare con la mia best?"- sentii una risatina dall'altro capo della cornetta, che riuscì a contagiare la mia.
-"Se Jessie lo venisse a scoprire mi ucciderebbe. Lo sai, vero?"- cercai di fare la seria, ma ripeto: cercai.
-"Finché non vi sposate non può dire nulla della nostra amicizia"- mi scappò un sorriso, la sua voce era così bella. -"Allora, cosa fai?"-
-"Niente, sono sul letto"- mi girai a pancia in giù, girando e rigirando una ciocca dei miei capelli tra le mani.
-"Lo vedo"- aggrottai le sopracciglia e mi alzai di scatto, salutando dalla finestra il mio migliore amico.

Io e Justin eravamo amici da praticamente tutta la vita. Forse ancor prima che nascessimo.
Avevamo le stesse passioni, gli stessi interessi, gli stessi obiettivi, gli stessi momenti di pazzia.
Era l'unica persona che mi riusciva a capire meglio di chiunque altro, anche meglio di Jessie.

E devo ancora capire il perché.

-"Sunny, che ne dici, vieni a casa mia?"- aggrottai le sopracciglia, il che mi portò a fare una strana smorfia sul mio viso. Di stupore.
-"Ti ho appena detto che Jes-
-"Ma tu, vuoi?"- m'interruppe il mio migliore amico. Anche se a dividerci c'erano due vetri e un vialetto, la sua espressione era seria.
-"Sì"- ammisi, il che lo spinse a sorridere.

Non gli diedi nemmeno il tempo di rispondere, che attaccai il cellulare e lo misi in tasca.
Avevo ancora i vestiti con cui ero andata a scuola, ma non mi andava di tenere quel maglioncino rosa sottile che poteva rovinarsi se lo avessi indossato ancora per molto. Così mi cambiai, indossando una maglietta con le righe bianche e nere con le maniche a tre quarti e una felpa bordeaux, come le mie converse.
Un po' lo avevo fatto a posta a vestirmi così.
Sin da quando eravamo piccoli, a Justin piaceva un sacco toccarmi la pancia e farmi il solletico, sopratutto quando mi si alzava la maglietta fin sopra l'ombelico.
Erano mesi che non lo faceva più a causa di Jessie, volevo ricordare un po' i vecchi tempi.
In cui ero davvero felice.

-"Mamma, vado un po' da Justin"- spuntai in cucina, facendo sussultare mia madre che era intenta a leggere delle carte.
-"Oh,oh, e come mai?"- mi chiese, con uno strano sorriso. -"Jessie non dice niente?"-
-"Jessie è a lavoro. Ed io mi scoccio. Ciao vecchiaccia"- le diedi un bacio sulla fronte, come mi era solito fare, per poi uscire.

Ebbene sì. Da come avrete capito, Jessie era estremamente geloso.
All'inizio non sembrava poi così geloso, ma dopo un po'.. mi fece allontanare da tutti, anche da Justin. Erano poche le volte in cui io e il mio migliore amico stavamo insieme, solitamente ci sentivamo di nascosto o non ci vedevamo per giorni a causa del mio fidanzato. Ho visto tra di loro le peggiori litigate. Jessie non voleva che io vedessi Justin, Justin invece sosteneva che la nostra era un'amicizia troppo forte per interromperla così di punto in bianco.. E io?
Non sapevo a chi dare ragione e a chi dar torto.

Amavo Jessie.
Ma amavo anche Justin.

Quello per Jessie era l'amore che provano due fidanzati.
Quello che Justin un'amore fraterno incondizionato.

Volevo stare con Jessie, ma volevo vedere Justin. Mi mancavano i nostri momenti di pazzia, le corse e le escursioni. Ma allo stesso tempo amavo troppo Jessie per lasciarlo andare.

Figo, eh?

-"Ciao Pattie!"- salutai con un bacio e un abbraccio la mamma di Justin, la consideravo la mia seconda mamma.
-"Ciao piccolina. Justin ti aspetta di sopra"- annuii e corsi di sopra, impaziente.

Non appena vidi la testolina castana del mio migliore amico, gli saltai letteralmente addosso. Avvolsi le mie gambe al suo bacino e le mie braccia al suo collo, stringendo più che potevo.
-"Sei diventata un koala?"- scoppiai a ridere, stringendomi ancora di più a lui.
-"Sì"- farfugliai, poggiando la mia testa sulla sua spalla. -"Mi manchi"-

Fall. [ONE SHOT]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora