3. Group six

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3. Group six.

Essere un malandrino non era mai facile, esserlo un venerdì mattina della prima settimana di scuola lo rendeva un'impresa per Remus Lupin che, appena uscito dal bagno, vide un cuscino volare dal letto di James diretto alla faccia di un Sirius ancora dormiente.

Il giovane rispose con un mugugno, rigirandosi sul baldacchino con tutta l'intenzione di continuare a dormire. James, che si trovava seduto sul proprio materasso, con ancora addosso il suo pigiama, guardò Remus che invece era pronto a scendere, fare colazione, ed affrontare l'ultimo giorno di lezioni prima di potersi godere il primo weekend ad Hogwarts, incurante dei diversi piani da parte dell'amico. ‹ E se oggi restassimo qui? › Chiese infatti James.

Remus chiuse gli occhi, ispirando profondamente, sapeva che dietro il sorriso innocente che gli stava rivolgendo in quel momento si nascondeva una richiesta del genere.

‹ Non credi che sarebbe sospetto se nessuno di noi quattro si presentasse in classe? › Cercò di farlo ragionare mentre Sirius, che fino a quel momento se ne era rimasto zitto e buono, all'idea di non fare nulla per tutto il giorno decise di svegliarsi improvvisamente e lottare per la causa: ‹ Abbiamo tutti e quattro la febbre e siccome siamo compagni di stanza ci siamo contagiati a vicenda. › Remus, dopo tutti quegli anni, ancora si stupida dello sguardo di trionfo che assumeva ogni volta che proponeva un'idea che, secondo lui, era brillante ma, secondo il resto del mondo, era ridicola e con poche difficoltà gli avrebbe fatti perdere molti punti o essere espulsi direttamente. James aveva lo stesso sguardo convinto di Sirius. ‹ Nessuno crederà a una cosa del genere, Padfoot. É venerdì, domani potrete dormire quanto vi pare, fate un ultimo sforzo. › Cercò di convincerli.

‹ Possiamo almeno saltare la prima lezione? › James era disposto a scendere a compromessi, Remus invece sembrava fermo sulla sua decisione. ‹ No. ›

‹ Ma é erbologia! ›

‹ E con ció? › Chiese il licantropo. ‹ É noiosa, non perderemo nulla. › Aggiunse Sirius, alzandosi finalmente. ‹ Il fatto che sia noios- non possiamo saltare la lezione. › Raggiunse il letto di Peter, scuotendolo per svegliarlo.

‹ L'ultima lezione. ›

‹ James... ›

‹ Sappiamo che lo vuoi almeno quanto noi. › Remus alzò gli occhi al cielo e non aggiunse null'altro.

***

Cait credeva nel destino e il fatto che la sala comune fosse vuota e Regulus Black era uscito dai dormitori proprio nel momento in cui anche lei era uscita era un segno evidente.

Si guardarono per un'istante, la bionda non aveva avuto occasione di parlargli se non per scambiare qualche parola assieme ad altri serpeverde, quello sembrava essere il momento più adatto per potergli tutti i quesiti che da una settimana tormentavano la sua testa, il suo viso ne rivela già uno: era o non era ancora arrabbiato con lei?

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