Stanza 365.

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 Abigail.
"Le Bahamas sono sempre state il mio sogno, Abigail. Ti prego, ti prego, ti prego. Vieni con me, ti prometto che ci divertiremo" mi pregò Julie, la mia migliore amica.
Sospirai, prendendo tra le mani quei piccoli cartoncini azzurri dalle scritte nere. Due biglietti aerei, andata e ritorno.
"La partenza è domani mattina alle otto, Julie!" esasperata mi gettai col viso sul cuscino. "Come pretendi che riesca a preparare tutto in meno di ventiquattro ore?" mormorai contro il cuscino, facendo ridacchiare la bionda al mio fianco. "Devo comprare costumi nuovi, vestiti nuovi, scarpe nuove.."
"Ho già preparato tutto io. Fidati solo di me, ciò che devi fare è solo accettare i biglietti " mi sedetti nuovamente sul letto, guardando la mia migliore amica negli occhi.
I suoi occhi azzurri erano ipnotici. Chiusi i miei, riorganizzando i pensieri.

Infondo era da anni che non facevo una vacanza decente, gli ultimi sette anni li avevo passati a vivere al meglio la storia con colui che sembrava dovesse essere l'amore della mia vita, l'uomo che avrei sposato e con cui avrei costruito una famiglia. Quando invece, avevo perso solo tempo. Ancora un giorno e sarebbe passato un anno dal suo.. be', dalla nostra rottura. Julie mi era stata vicino per tutto il tempo e non accettare mi sembrava quasi un colpo basso. Le Bahamas erano davvero il suo sogno, desiderava andarci sin da quando era bambina.
Decisi quindi di accettare suscitando come risposta un suo urlo e un abbraccio.

"Allora fa presto, che abbiamo un appuntamento con l'estetista e poi col parrucchiere e infine andremo a fare shopping" sbigottita, alzai un sopracciglio e trattenni una risata. "Te l'ho detto che avevo già preparato tutto" fece spallucce con nonchalance. Era sempre estremamente elegante, in ogni suo movimento.
"E quando torneremo?" le chiesi, saltando giù dal letto e raccogliendo i capelli in una crocchia abbastanza ordinata.
"Tra tre settimane" rispose, avvicinandosi. "Abbiamo il tempo di fare conquiste" nuovamente, alzai un sopracciglio e la guardai accigliata.
"Sto bene così, grazie" ridacchiai, leggermente sotto pressione.

Quando si trattava di ragazzi e di fidanzamento, preferivo cambiare argomento.

"Dai Abigail, ormai è passato un anno! Non stare a pensare sempre a quel cretino" mi accarezzò la schiena, proprio come faceva lui.
"Penso sia impossibile quando si tratta del cantante più famoso del momento" presi il cellulare e la borsa, ignorando lo sguardo pungente di Julie. "Possiamo andare e non parlare di lui, per favore?"

Sentii Julie sospirare per poi annuire, quando mi impuntavo su una qualsiasi cosa era impossibile farmi cambiare idea.
Entrammo in macchina, il rosa shoking della decappottabile di Julie si vedeva lontano un miglio. Poggiò la sua borsa blu Armani Jeans sul sedile posteriore, seguii i suoi movimenti e indossai gli occhiali da sole. Los Angeles d'estate era spettacolare e in vent'anni era sempre stata la città più bella che avessi mai visto.
Una volta aver passato Calabasas, sospirai.
Lui viveva nel mio stesso quartiere e anche solo incrociarlo mi faceva salire il magone.
Per distrarmi, accesi la radio. Peggiorando solo la situazione.

"What do you me-" spensi la radio sospirando ancora.

Essere l'ex fidanzata di Justin Bieber aveva decisamente troppi contro, non riuscivo a dimenticarlo e l'amore che provavo per lui cresceva ogni giorno.
In contemporanea col ricordo di quel giorno ci terrei a precisare. Piuttosto che affievolirsi, il ricordo della sua voce che mi sussurrava 'Non posso più andare avanti così' cresceva. E cresceva anche il dolore che dentro provavo.

Justin.
"Questa sera ti esibirai al ristorante" Scooter mi lanciò le chiavi della stanza in cui avrei alloggiato per il prossimo mese.
Avevo bisogno di una pausa e un'isola era davvero ciò che mi ci voleva. Girai tra le mani la chiave, nonostante fosse estate era fredda. Il mio sguardo venne catturato dal numero della stanza che in cui avrei alloggiato.

Stanza 3.6.5. [ONE SHOT]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora