CAPITOLO 1 Piove, fuori fa freddo, i vetri sono tutti opachi e le goccioline scendono piano piano facendo a gara a chi arriva per prima, l'orizzonte è impossibile da vedere, si sente solo lo scroscio della pioggia e della grandine che battono sul davanzale della finestra. In casa regna il silenzio, tutto spento e sono sola, sola insieme a tutti quei pensieri che mi passano nella mente come le stelle filanti a carnevale, impossibili da ignorare e difficili da mandare via. Trascorro così il resto della giornata, sdraiata sul letto con le cuffie alle orecchie pensando e ripensando alla mia schifo di vita e a quella meravigliosa degli altri. Mi guardo allo specchio e non riesco a credere che quella sono proprio io, quell'ammasso di roba sono proprio io... Mie amiche, tutti corpi esili e perfetti, senza problemi di dieta e cose varie, libere di indossare qualsiasi cosa in qualsiasi momento; io, ammasso di ciccia, a dieta da 2 anni senza nessun risultato, vivo con l'angoscia di dovermi mettere in costume a giugno e di sembrare orribile agli occhi degli altri. Il dolore che provo dentro nessuno lo può immaginare, e come se non bastasse a complicare tutto questo entra nella mia vita quel ragazzo, quel ragazzo di cui sono innamorata persa da ormai tre anni e che dopo aver saputo che ero interessata a lui, mi rifiuta per il mio fisico del cazzo. Il suo rifiuto mi distrugge in una maniera impressionante, smetto di mangiare per quasi una settimana, tutte le sere riempo il cuscino di lacrime versate soltanto a causa sua. Sapere di essere rifiutata per questo e essere immune alla situazione mi distrugge, mi riempie il cuore di dolore e la testa di seghe mentali. Mi alzo la mattina presto costretta ad andare a scuola contro la mia volontà, il pullman passa a prendermi alle 7.18, la strada è deserta, si sente solo il rumore dei miei passi sull'asfalto bagnato. A scuola vengo ignorata da tutti, rimango sola a sedere al mio banco a pensare ai miei problemi, gruppi di ragazze e ragazzi a parlare del più e del meno e io da sola in quella stanza... Il mio atteggiamento non migliora i rapporti, sono cupa in volto e dall'aria triste, i miei occhi verdi smeraldo esprimono sofferenza e dolore, non mi sforzo nemmeno di provare a parlare con nessuno. In tutte quelle persone lì presenti nessuno ha la possibilità di aiutarmi, loro non potrebbero capire quello che mi sta succedendo in quel momento, sono disperatamente in cerca di qualcuno di quel genere. La scuola va male, pur studiando tutti i giorni riesco a prendere massimo un 7 quando mi va bene, i miei genitori sono delusi da me, pretendono che io sia la ragazza perfetta che tutti i genitori vorrebbero avere, ma io non lo sono e questo ferisce i loro sentimenti, di conseguenza anche i miei. Sono stata costretta a cambiare società dove mi allenavo perché dove mi trovavo prima venivo offesa e criticata, le persone inventavano che andavo a parlare male delle allenatrici alle loro spalle minacciandomi nel bel mezzo della pista. Questo mi causa un trauma al punto di dover andare dallo psicologo, la voglia di continuare a pattinare piano piano stava svanendo, voglio smettere di fare tutto sentendomi una nullità in qualunque campo. Ma decido di essere forte e non far sì che vincano loro, così cambio società e mi trasferisco in una di un'altra provincia. Però il pattinaggio non è la mia unica passione, amo un sacco cantare, è forse una delle cose che amo di più al mondo ma sapere che non lo posso fare mi rende in uno stato pietoso... i miei genitori pensano che sia una perdita di tempo, che non potrò mai farcela a diventare qualcuno e che non vale la pena nemmeno provarci. Col passare del tempo in questa società faccio amicizia con altre ragazze e in particolare con una, iniziamo a passare più tempo insieme e scopriamo di stare bene quando siamo insieme, ci capiamo a vicenda, ridiamo, scherziamo e facciamo un sacco di stupidaggini. Forse lei ha quello che stavo cercando che le altre persone non hanno, riesco a confidarmi con lei pur conoscendola da poco, per lei farei di tutto, darei anche la mia stessa vita affinché non gli accadesse niente che possa ferirla. Il problema è questa fottuta distanza, non possiamo quasi mai vederci se non all'allenamento ma comunque in quel momento siamo impegnate a fare altre cose... Quando ho bisogno di lei non posso chiamarla perché è lontana e so che non potrebbe venire e non riesco a sopportarlo. Ho bisogno di lei, come la terra ha bisogno dell'ossigeno, è diventata essenziale per me e ormai non posso più farne a meno. Lei a differenza degli altri non mi critica, ansi capisce i miei punti di vista; quando gli ho detto di essere una Directioner non mi ha criticata o cose del genere, al contrario mi ha compreso ed è felice per me. Già, loro sono la mia vita, le loro canzoni mi arrivano dritte al cuore e le loro voci parlano alle persone. Sono ragazzi fantastici increduli a tutto ciò che gli sta succedendo, a tutto il successo che stanno avendo in tutto il mondo. Sto male al pensiero che non sono riuscita a prendere un biglietto per un loro concerto in Italia, ho bisogno di loro, ho bisogno di essere amata e far sentire loro quanto li amo. Ormai il mio cuscino non riesce a contenere più neanche una lacrima da quante ne ho versate fino ad oggi per tutto questo. Le poche amiche che ho mi dicono sempre di fregarmene di tutto e pensare a vivere al meglio la mia vita, che ho solo 15 anni e che non devo essere depressa già a questa età per delle stronzate... Ma forse loro non sanno che per me queste non sono stronzate, fanno parte della mia vita e per quanto io mi sforzi non riesco a conviverci. A scuola ha iniziato a piacermi un ragazzo che vedo quasi tutti i giorni a ricreazione, alto, magro, biondo, occhi azzurri, con un bellissimo sorriso, troppo perfetto per piacere a una come me. Decido di non provarci per evitare di rimare delusa per la seconda volta, d'ora in avanti la smetterò con i ragazzi e se mai ci sarà dovrà venire lui a cercarmi, non io. So benissimo che non accadrà mai ma l'unica cosa che vorrei è che quando passo le persone pensassero "Oh guarda come è carina quella ragazza", e non "Ada che obrobrio di fisico". Mi vengono le lacrime agli occhi a pensare queste cose ma è più forte di me, non riesco a trattenermi anche se vorrei. E' trascorsa un'altra giornata monotona come le altre, infilo le cuffie, accendo Little Things e mi addormento.
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'Change myself'
Fanfiction6 ottobre 2013. L'adolescenza, il periodo più brutto che una persona possa attraversare, pieno di problemi, depressione dal mattino alla sera, quel desiderio di voler essere diversa da quello che sei in realtà, sentirsi giudicata in tutto e per tutt...