Non riuscivo a essere tranquillo quella notte. Quei rumori, troppo strani e sospetti, mi avevano svegliato dal sonno provocato dall'ebrezza della birra nella taverna del paese e dall'enorme stanchezza di quel giorno passato a cacciare e aiutare i contadini.
Da mesi ormai mi sono ritirato qui, scappando da quella stupida guerra dovuta all'egoismo dei potenti, mai soddisfatti di ciò che hanno. Io ero uno dei combattenti più abili del mio battaglione, ma la mia anima disgustata e sofferente rigurgitava il sangue dei combattenti uccisi e le lacrime dei camerati morti. Dopo aver viaggiato per tanto tempo senza meta giunsi qui, in quest' isola meravigliosa e nel suo villaggio Tabula. Ho riscoperto la serenità e la gioia di vivere a poco a poco, trovando anche l'amore...Angelica! Dannazione, era ormai l'alba e non ero tornato a casa! Non sapevo se essere più spaventato da cosa mi avrebbe detto o più preoccupato per lei, dati i suoni uditi poco prima.
Correndo verso casa ho avuto modo di notare cose inquietatanti: su alcune pareti vi erano segni e leggeri solchi di artigli, e alcuni recinti erano stati danneggiati malamente. Vedere il cadavere di una pecora all'interno di uno di questi mi fece agitare ancora di più, mettendomi le ali ai piedi e facendomi arrivare subito a casa. Spalancai la porta e corsi in camera da letto, tirando poi un profondo sospiro di sollievo grazie all'immagine che mi si parò davanti: sulle candide lenzuola del nostro giaciglio vi era sopita quella che scambiai per un attimo per una ninfa, data la sua pelle rosea e la cascata di capelli biondi che le circondavano dolcemente il viso e parte della schiena.
Quella visione mi fece dimenticare tutto improvvisamente, facendomi solo provare il desiderio di stendermi con la mia dea e perdermi in lei.La giacca e gli stivali sparirono silenziosamente in un istante e prima di rendermene conto ero accoccolato al suo fianco, a guardarla e a nutrirmi del suo profumo.
<<Sei in ritardo>> sussurrò lei schiudendo appena le palpebre. "Perdono" le avrei risposto se non mi avesse baciato, facendomi così perdere ogni cognizione di qualsiasi cosa fuorché il suo calore e il suo amore.
Quel giorno per me la notte iniziò alle 5 del mattino. E se ci penso bene, per un po' di tempo fu la mia ultima notte felice.
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Lupus in Tabula
RandomIn un isola lontana e sperduta vi è il villaggio di Tabula, dai locali chiamata anche Fabula. La vita era felice e spensierata in questo luogo... fino a che, una notte, non si cominciarono a sentire agghiaccianti rumori e urla disumane. Quella matt...