Return for us.

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Tutto quello che leggete è dedicato alla mia migliore amica, @pandy03 .

In chiesa risuona la musica di All of the stars, di Ed Sheeran.

Ma quando apro gli occhi pieni di lacrime non trovo la scena che mi aspettavo. Ovvero io e te a casa mia o a casa tua che la cantiamo, oppure in pullman dove è sparata dal tuo cellulare, o magari io che ti registro mentre la canti in doccia. Oppure, visto che oggi è il tuo compleanno, una festa con quella canzone.

Invece vedo dagli occhi appannati tanta gente vestita di nero, le navate della chiesa colme, i tuoi in prima fila, affianco a me mia mamma con mio padre e Annie.

Torno bruscamente alla realtà.
Tutti gli anni oggi ti facevo gli auguri in modi diversi, non ci vedevamo mai perché eravamo in viaggio fra le montagne ma ricevevi comunque una chiamata, un messaggio lunghissimo, un qualcosa con cui ti dicevo buon compleanno.

Quest'anno ti penso e basta, e ti scrivo questo, scusa ma non riesco a fare di più.
Scusa, Lullaby.

Quando avevamo circa 8 anni ti ho chiesto in che modo volessi ... andartene.
Mi hai detto che avresti voluto farlo nel sonno, senza soffrire.

Sei rimasta di questa idea fino agli 11 anni, quando hai deciso che saresti voluta, ehm, sparire salvando qualcuno che amavi.

Ti sembrerà strano che io non usi quella parola, o quel verbo, insomma quella cosa con la m ma non riesco ad accettarlo.
Lullaby tu non sei morta, tu sei solo andata via per un po'.

Comunque, ieri è successo.
Hai visto un bambino di 5 anni che stava per essere messo sotto da un camion.
Forse hai pensato a me per un momento, che non guardavo mai a destra e sinistra nelle entrate della metropolitana.
Il punto è che non ti sei limitata a urlargli "attento".

La madre ha abbracciato la tua per un secolo dopo, come se fosse suo figlio ad essersene andato, alla fine.
E comunque, quel moccioso non c'era al funerale.
Forse hai ragione a detestare i bambini.

Ed eccoci qua.
Mi sento vuota e straziata, penso che quell'autista abbia portato via anche me.

Sono l'unica macchia turchese in mezzo a tanto nero. E' il tuo colore preferito.
O lassù l'hai cambiato?

Quanto sei, anzi eri, no no tu lo sei, bella...
Partiamo dal naso.
Del tuo naso ti lamenti sempre dicendo che è enorme, ma a me piace, non è troppo grosso e neanche finissimo come quello di certe modelle, o all' insù come quello dei maiali.

La tua bocca è una perfetta via di mezzo fra grossa e sottile, un rosa delicato.

Hai il viso ovale, un po' allungato.

I capelli sono del colore del grano.
Da piccola li pettinavi, poi hai iniziato a lasciarli liberi e boccolosi.

Spostiamoci sugli occhi.
Non sono né del colore del ghiaccio né di quello del cielo, e neanche dell'oceano.

I tuoi occhi hanno il colore del mare in Sardegna nelle giornate più calde, azzurri con qualche macchia verde smeraldo.
In quell'acqua mi potrei perdere all'infinito.
Fissare lo sguardo nel tuo è come tornare al mare, anche se magari è inverno e siamo in una noiosa giornata di scuola.

Ti ricordi che ...

Siamo fissate con la storia degli sbadigli contagiosi fra le persone che hanno una connessione emotiva?

Una volta ci siamo impiastricciate la faccia con il nero del gesso?

Abbiamo inventato una storia d'amore fra il tuo ombelico e il mio dito?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12, 2017 ⏰

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