Mancava un quarto d'ora al suono della campana che avrebbe decretato la fine delle lezioni ed Elen già non ne poteva più di stare lì seduta. Il professore di letteratura stava leggendo il passo si una poesia:
"Non so incontrare la Primavera -con distacco- Sento l'antico desiderio- Un'urgenza a protrarsi, mescolata, Una Licenza d'esser bella-
Una Competizione nei miei sensi, con qualcosa, nascosta in Lei- E quando svanisce, il Rimorso di non avere visto di più di Lei"
"Tsk", odiava la poesia e tutti quei giri di parole per esprimere sentimenti che con poco sarebbero stati decisamente più chiari. Sopratutto odiava quel professore che si ostinava a leggere poesie sulla natura ostentando il fatto che bisognava guardare il bello della vita e che quest'ultima è un dono prezioso. Che il mondo era un posto fantastico e andava rispettato in tutti i suoi aspetti. Insomma quelle sciocchezze da filosofo amante delle piante.
Elen era una ragazza decisamente più materialista. Non esisteva nulla all'infuori del presente che stava vivendo, niente sciocchezze come le filosofie, le religioni o altro. Il semplice e puro presente e la vita che è una merda e trova sempre il modo di fregarti. Era nata a Londra in qualche casa di piacere le aveva detto sua madre e poi si erano entrambe trasferite in quel paesino di campagna inglese nel bel mezzo del nulla. Greenville ecco come si chiamava quel tanto odiato paesino. Un posto intoccato dalla modernità in cui la gente era ancora chiusa di mente, arretrata, tutti uomini e donne di chiesa che lavoravano duramente per portare il pane a casa.
Guardò fuori dalla finestra i verdi campi. Era aprile e ancora faceva freddo ma il sole cominciava timido a spuntare tra le nuvole e il grigiore del cielo sempre più spesso. Vento, fuori l'erba era delicatamente scossa dal vento che era una presenza costante in quel posto. L'erba di un verde brillante, con le continue piogge aveva modo di crescere rigogliosa e nelle giornate di sole come quella mostrava tutto il suo splendore: i fili lucidi e forti si ergevano fieri dalla terra. La ragazza rimase solo per un attimo incantata a fissarli con la mente completamente vuota e assorbita da quella bellezza, poi si risvegliò e scosse la testa sbuffando. A volte le capitava di rimanere ad osservare la natura così, con la mente che le si svuotava e il corpo completamente rilassato ma non amava particolarmente quegli istanti, la irritava l'idea di rimanere imbambolata di fronte ad uno stupido stelo d'erba.
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Ethalia
FantasyElen, una ragazza problematica, decisamente pessimista nei confronti della vita che crede solo nel suo presente si ritroverà ad affrontare un viaggio alla scoperta di sé stessa in una terra magica che è destinata a salvare. Ad accompagnarla ci saran...