La Grecia antica. Scommetto che in tutti quanti riecheggia il ricordo di un' epoca dominata totalmente da figure maschili; ebbene sì, non avete torto, in parte, perché sappiate che anche le donne hanno avuto la loro rilevanza e parola, in merito a vicende di ogni tipo, dagli ambiti più pubblici a quelli più circoscritti, come la famiglia.
Come prima ho accennato la Grecia antica per la maggior parte del suo periodo storico è stata caratterizzata da una struttura sociale fortemente gerarchizzata, costituendo quindi una comunità maschilista e basata su principi patriarcali. Ma non è sempre stato così.
Infatti studiosi della cultura e del mito greci hanno stimato che, con l'arrivo e l'insediarsi degli Achei, i discendenti di Dànao, la società matriarcale, diffusa specialmente sulle coste del Mar Mediterraneo centro-orientale e fondata sul culto delle Dee Madri, prima fra tutte Gaia, la Terra, sia scomparsa a causa della prepotenza di questo popolo maschile.
Fatto questo breve ma doveroso preambolo, inizierei con lo spiegare perché ho deciso di parlare di queste due donne dalle personalità piuttosto emblematiche e per nulla scontate e personaggi cardine nella prospettiva della tragedia greca. Effettivamente dietro a protagonisti maschili tanto complicati, come nel caso di Agamennone e Ulisse, i possibili "casi" di donna sono due: quella sfrontata, la leonessa che tiene testa al suo re; e quella apparentemente accondiscendente e quieta che aspetta fedelmente il proprio marito.
A questo punto non resta altro che scoprire e capire se effettivamente le due regine sono le due facce di una stessa medaglia oppure l'una il completamento dell'altra.
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Clitemnestra e Penelope: destini sciolti o intrecciati?
Non-FictionPremetto che la seguente è la prima di una serie di storie che desidererei narrare su questa piattaforma a me del tuto sconosciuta fino ad oggi. Ho attinto e mi sono ispirata agli scritti del grande grecista Jean-Pierre Vernant e alla conoscenza d...