1 Capitolo

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"Volevo urlare quello che sentivo, ma sono rimasta zitta per paura di non essere capita"

                                                                                                                                         Charles Bukowski


"Dite qualcosa" mia madre mi fa un piccolo sorriso. Li sto guardando da più di 10 minuti e si aspettano una risposta, anche un semplice okay ma non ci riesco è più forte di me. Incontro lo sguardo di mia sorella e capisco dalla sua faccia che mi devo rassegnare.                                                  "Perchè?" mi esce talmente piano che non so se mi hanno sentita, ma vedo mia madre guardare papà e fa un grosso sospiro. "Tuo padre ha avuto una promozione che ci potrà far guadagnare molto di più, possiamo fare una bella vita senza preoccupazioni." non mi resta che annuire e correre nella mia stanza. Mi butto sul letto e aspetto che mia sorella entri e si metti a fianco a me  "Noi possiamo migliorare cio che abbiamo creato qui, riniziare d'accapo, insieme" l'ultima parola la scandisce e capisco che ha ragione. Alison ha la mia stessa età è solo molto più matura di me, sa affrontare le cose con molta più tranquillità e quando vede che io ho difficoltà è sempre li' pronta ad aiutarmi.

Sono sul taxi che mi porterà nella mia nuova casa. Dopo aver parlato con mia sorella, ho dovuto salutare Lena, Melissa, Olly e Trevor ed è stato più difficile di quanto pensassi.

"Questa è la nostra casa" dice Ali sbarrando gli occhi, ho la sua stessa reazione ne sono sicura. Ha due piani, un giardino e una piscina. Mi giro verso Ali che ha già gli occhi puntati su di me e mi mima 'la stanza più grande è mia' la guardo in cagnesco e subito corro verso la porta, la sento urlare e subito dopo un "vi uccido se vi fate male" di mio padre. Riesco a prendere la stanza più grande e non perchè mi interessi ma solo per il gusto di vedere la faccia di mia sorella arrabbiata.                                                                                                                                                                                 "Ma non sai nemmeno cosa farci di tutto questo spazio" è da almeno tre ore che mi sta pregando di dargli la camera e non si è resa conto che ho già sistemato le mie cose, dalla prima all'ultima. Apro le braccia per fargli capire che ormai è troppo tardi e lei sbuffa andandosene. Ha ragione troppo spazio, non so cosa farmi di una stanza per i miei vestiti, un bagno  tutto per me e il balcone.                                                                                                                                                                                 "Ragazze, andatevi a mangiare qualcosa per cena e fatevi una passeggiata per vedere com'è ma non fate tardi!" dice mio padre dal piano di sotto.

Stiamo girando da un po' e devo ammettere che qui è molto bello. Spiaggia, gelaterie, ristoranti, discoteche, e un sacco di ragazzi/e. E' un po' come nei film, quando per un momento ti accorgi che tutto sta per cambiare e c'è una musichetta di sottofondo che ti fa sentire al centro dell'attenzione, mentre ovviamente giri su te stessa credendo di far alzare il vestito che non hai. Beh si questo è cio che pensa il mio cervello quando si annoia.

"Ma che cazzo?" sono a terra con la maglietta bagnata e solo ora mi accorgo che è trasparente e quindi si vede il mio reggiseno e non sono l'unica dato che appena alzo la testa un gruppo di ragazzi mi scrutano attentamente. "Ma vi levate!" sbotta mia sorella, mentre un ragazzo si avvicina a me nonostante abbia mia sorella di fronte. "Scusami, io non volevo" mi porge la mano e poi continua "Sono Jace comunque" lo guardo attentamente e subito noto il colore dei suoi occhi, è un blu chiaro ma non troppo che ti cattura subito, cerco di non rimanere troppo zitta per non far vedere che lo sto inquadrando.  "Desirè" lui annuisce e mi sorride. "Loro sono Jessica, Josh e Alex" indica gli altri ragazzi dietro e mi fanno un cenno. Mi volto verso mia sorella che deduco sia... imbarazzata?  "Lei è Alison, mia sorella" noto che sta fissando Jace e che anche lui non perde occasione per ricambiare, seguono atti di silenzio, quando qualcuno che ringrazio vivamente parla. "Jace possiamo andare o devi ancora scoparla con gli occhi? Io ho fame." il mio sguardo incontra il suo e non posso non notare quanto sia bello.  Mi sta guardando attentamente come io facevo prima con Jace. Ma poi si gira e se ne va insieme agli altri e subito mi sento avvampare per il fatto che forse ero troppo impegnata a fissarlo che a capire che se ne stavano andando.   

Suona la sveglia e solo Dio sa quanto possa darmi fastidio, ci metto un po' per focalizzare il tutto quando mi rendo conto che sono le 7.30 e che se non mi do una mossa faccio tardi il primo giorno di scuola, come nuova arrivata non vogliamo fare figure di merda vero Desirè?. Mi lavo di corsa e prendo i miei jeans strappati neri preferiti con una maglietta che mi arriva a metà pancia aderente. Ovviamente fa troppo caldo quindi maniche corte tutta la vita, mi passo la piastra velocemente perchè sono gia lisci e comincio a correre verso la porta cercando di non sembrare ridicola. Ma nonostante tutto il mio impegno mi scordo di avere una sorella e una macchina, quindi con tutta la sfacciataggine presente nel mio corpo rientro in casa.                                                   "Sei cosi lenta" dico guardando Ali prepararsi come se la scuola aspettasse solo noi. Mi sorride e gira su se stessa, l'unica cosa che so fare è sbuffare e prenderla per la camicetta cominciando a scendere le scale mentre lei si dimena, forse alcune volte sono io la matura della situazione.

Suona la campanella giusto il tempo di mettere piede nella scuola e subito lascio mia sorella andare per il suo corso di Biologia, mentre io corro verso Alimentazione che posso solo immaginare quanto sia bello.  Dopo aver chiesto a quasi tutti i ragazzi presenti in questa scuola dove fosse la stanza di Alimentazione entro nella classe e tutti si girano a fissarmi. Cazzo e io che credevo di essere in tempo.                                                                                                                                               Si certo vai convinta!       Stai zitta.  "Lei dev'essere Desirè Jhonson" mi dice la professoressa su la trentina, annuisco e la prima cosa che noto è l'unico posto libero è quello vicino a Alec o Alex? Ha la testa rivolta verso il basso e credo che non si sia nemmeno accorto della mia presenza. Devo dire ieri il suo comportamento mi ha infastidito e catturato allo stesso tempo. Sto cercando di ascoltare la lezione da 15 minuti e l'unica cosa che ho capito è io sono la professoressa McConnor da li' mi sono persa.  "Ei tu, ti conviene stare attenta" mi giro di scatto e noto che si sta parlando con me e non so se rispondergli con una battuta o lasciar perdere, ma non sono una che lascia perdere quindi perchè no facciamoci conoscere. "Umh buongiorno! L'ora del pisolino è finita?" mi guarda un po' stranito, infondo non mi aveva detto niente di tanto particolare solo di stare attenta, ma ormai è troppo tardi quindi sbuffo e mi giro. E poi tutto in un secondo.                                              

Ricordati di meWhere stories live. Discover now