2 Capitolo

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Tutti ridono e io mi ritrovo per terra.
La professoressa dice cose incomprensibili e io mi giro di scatto fulminandolo con lo sguardo.
Mi alzo con tutta la serenità, che ho in corpo e gli faccio un sorriso.
"Dove nasce la mia indifferenza, muore la tua presenza" mi guarda senza capire di che cosa sto parlando poi alzo un sopracciglio per prenderlo un po' in giro e aggiungo "Io non seguo le regole, le faccio!" Detto questo me ne vado fiera di me.
Sento il suo sguardo sulla mia schiena e se non ci fossero così tante persone l'avrei già preso a pugni.
Sisi, ammettilo che ti piace un po'.
Non ti sopporto, sai?
Ha voluto giocare con il fuoco adesso saprà cosa come ci si sente a bruciare.

Detto tra noi, non so cosa volevo dire e mi stupisco di come quelle parole siano uscite dalla mia bocca. Mi sento troppo a disagio e cerco di non farlo notare. Continuo a camminare quando mi sento chiamare.

"Desirè!" Riconosco la voce e perfortuna è mia sorella.
Mi raggiunge con tanto di fiatone.
"Okay..." riprende fiato e continua "che diamine hai combinato sorella!?" Non sono nemmeno passati 5 minuti che già sa quello che è successo in classe? Ma siamo seri, datemi il tempo almeno di finire la mia sceneggiata.
"Di che parli" dico facendo finta di non sapere.
"Metterti a litigare con Alex Moran, ma che ti dice il cervello?" La guardo per capire se sta scherzando o sta dicendo sul serio e dalla sua espressione capisco che è seria.
"Uno, nemmeno lo conosci, due mi ha fatto cadere dalla sedia, tre non puoi capire quanto sono stata teatrale mentre lo sputtanavo." La sua faccia da seria passa a divertita e mi batte il cinque.
"Teatrale eh?" Ride e le faccio compagnia.
Suona la campanella e Ali mi indica di andare in mensa e non ci penso due volte che subito corro verso la porta. Una cosa che io amo é il cibo e non vedo l'ora di mangiare.
Finito il lungo e straziante pranzo, con tutte quelle persone che mi fissavano, lascio Ali per andare verso la biblioteca.
Avevo bisogno del mio spazio e solo un libro riesce a tranquillizarmi. Così mi do alla ricerca della biblioteca e dopo un paio di minuti riesco a trovarla. Una donna sulla 50 alza lo sguardo su di me e mi fa un sorriso.
"Salve come posso esserle utile?" Il suo tono mi mette ansia.
"Vorrei sapere dov'è Narrativa generale!?" Mi indica dove devo andare e mi congeda con un altro sorriso.

È da un ora che cerco un libro che riesce a colpirmi, ma niente.
"Stai cercando un libro interessante eh?" una ragazza minuta e riccia si mette vicino a me e mi posa un libro sulle mani.

         ORGOGLIO E PREGIUDIZIO 

Mi esce un sorriso e gli rido il libro.
"Ho già letto questo libro" dico forse un po' fredda. Mi scruta per bene e devo dire che mi sento come se stesse cercando il mio punto debole.
"Non mi sembravi il tipo! Ma forse mi sbagliavo." dice troppo veloce.
"Non mi conosci!" Mi sorride.
Non sono una spada a fare nuove amicizie e me ne rendo conto, ma non sembra cambiare idea su di me.
"Mi chiamo Elena, sei Desirè vero?" Oddio ti prego fa che mi conosce solo  perché fa parte di qualche cosa di spionaggio. Annuisco anche se vorrei avergli detto che si sbagliava.
"Sei unica. Hai steso mio fratello!" Ok. No. Non ci voglio credere. Suo fratello?
"Se lo meritava"dico senza pensarci un altro secondo.
Mi prende per il braccio e fa un occhiolino alla bibliotecaria e lei fa una smorfia.
"Oggi tu e tua sorella venite alla mia festa?" Senza neanche il tempo di chiedere come conoscesse mia sorella mi dice l'indirizzo e se ne va.

"Ti prego Desi, fallo per me!" Vuole convincermi di andare alla festa di Elena, ma finché non fa delle proposte non cambio idea.
"So dove vuoi arrivare, ti preparo per un mese la colazione, come la vuoi tu." Mi giro e annuisco come una bambina quando gli viene chiesto se vuole il gelato.
Apro l'armadio e vedo cosa posso mettermi. Dopo 15 minuti a fissare il vuoto decido che voglio attirare un po' l'attenzione (come se dopo oggi nessuno mi conoscesse ma vabbe) e quindi mi metto un vestito attillato nero che mi arriva più su delle ginocchia. Liscio i capelli, mi metto un paio di scarpe con il tacco e raggiungo mia sorella di sotto.
"Ma che diamine" mi guarda sorpresa e io faccio lo stesso. Ha un vestito blu corto quanto il mio e  i capelli mossi.

Siamo arrivate alla festa e quando penso che nessuno si sia accorto di me, tutti si girano a guardarmi. Se per fare nuove amicizie devo rispondere a qualche ragazzo non mi dispiace a fatto continuare.
"Desirè vieni qui" mi dice la ragazza minuta della biblioteca. Ha un vestito se si puo definire  così rosso, mette in mostra tutte le sue forme e quando i ragazzi si girano per guardarla a lei sembra non dare fastidio.
"Elena!" Guardo mia sorella e le faccio un cenno per dirgli che vado da lei e mi segue.
"Cosa ci fa lei qui?" Dio che voce fastidiosa. Alex.

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⏰ Last updated: Aug 18, 2017 ⏰

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