Sentivo già le urla di zia Katrine, avrei evitato volentieri qualsiasi contatto, anche solo minimo, con quegli esemplari della mia famiglia.

Cosa avevano contro di noi!?

Cosa avevano contro di me soprattutto!?

Non sono mai riuscita a trovare una risposta esauriente a queste domande, ma continuavo a chiedermele, in fondo mia cugina Louren aveva tutto...

Popolarità?
Certo, capo Delle cheerleader, punta della piramide.

Amiche e Ragazzi?
Quando sei popolare ne hai fin troppo, due principali, quasi le due leccapiedi, oserei dire.
Ragazzi...beh, chi non va dietro alla capo cheerleader bionda!?

In ogni caso, presi un bel respiro e scesi...non poteva andare peggio no!?

Appunto.

L'ora della colazione era quasi finita, tanto avrei mangiato solo un pezzetto di toast, non avevo chissà quale fame, ad accogliermi non c'era la solita aria accogliente e i sorrisi dolci di una normale famiglia, no.

La sala da pranzo era grande, il pavimento di legno lucido e chiaro, le pareti di un bianco ormai sporco e scrostato, nonostante le pareti fossero bianche la sala non risultava affatto luminosa, anzi, dal mio punto di vista era davvero cupa.

Il tavolo era lungo anch'esso in legno, in fondo, a capotavola, c'era lady Caroline, un'espressione fredda, gelida, dura, come non provasse emozioni, alla mia sinistra, dalla parte Delle alte finestre, erano sistemate la zia e Louren, di fronte a loro si trovava la mamma con i miei fratelli.

I miei parenti più stretti mi salutarono con un caloroso sorriso.

<dormito bene tesoro?>

<Si, certo mamma>
A dire il vero non avevo chiuso occhio almeno fino alle 04:30 del mattino, ma non potevo di certo dirglielo o si sarebbe preoccupata fino a prendermi un appuntamento dal dottore pensando che soffrissi di chissà quale grave malattia, quella donna aveva già abbastanza problemi, tra il gestire il lavoro e sopportare una famiglia simile.

Senza pensare agli sguardi ammonitori di lady Caroline mi sedetti a tavola e chiesi cortesemente a mr. Bernard di portarmi un caffè doppio.

Zia Katrine sbuffó contrariata

<Gwendolin ti sembra questa l'ora di venire a fare colazione!? Sei rimasta di nuovo alzata a vedere quelle sciocchezze da Ragazzine sicuramente. Ah la mia cara Louren stamattina si è anche svegliata in anticipo per portare avanti le sue interessanti letture di classici e ha fatto una sana colazione per essere piena di energie, in fondo la poveretta deve portare avanti la squadra Delle cheerleader, e purtroppo i suoi componenti non sono bravi come lei e deve portare pazienza.>

<Oh mamma, non esagerare, faccio solo il mio lavoro, non potrei lasciare certo L' Eclesis Accademi barcollare nell'oscurità più assoluta!>

Ecco a voi il solito teatrino, ormai ce lo subivamo ogni giorno, ogni volta che avevamo un contatto visivo con loro, non riuscii a trattenermi dal roteare istintivamente gli occhi, la mamma ci diede un bacio e andò a lavoro, io per conto mio, mi alzai e uscii senza nemmeno salutare, ero sicura che probabilmente stavano già mettendo a confronto il mio squallido comportamento con quello maturo di Louren, ma dopo tanti anni ormai non faceva più alcun effetto, se non quello di annoiarci.

La scuola non era molto lontana, per questo in circa 11 minuti raggiunsi l'entrata dell'edificio, improvvisamente venni colta da uno strano senso di mancamento e di vertigine, ultimamente mi capitava spesso, forse, anche se mi costava ammetterlo, dovevo fare ragione a zia Katrine e mangiare qualcosa di più sostanzioso alla mattina.

Scrollai il capo, non potevo rimanere li imbambolata con la faccia inebetita per tutto il giorno, fortunatamente ero in anticipo di circa 10 minuti, avrei occupato questo tempo per sistemare il mio armadietto per il nuovo anno.

Quando entrai me ne pentii subito, vidi le solite facce da schiaffi, che come al solito, parlottavano, riuscii a percepire qualche frase qua e là, ma in breve capii che c'era una nuova studentessa nel nostro anno, fantastico un'altra vipera in classe, una gioia dopo l'altra.

Mi fermai di fronte al mio armadietto, ero così impegnata a riordinarlo che mi accorsi della figura che stava arrivando solo quando era a pochi metri da me.

Doveva essere la ragazza nuova, era davvero bella, sinceramente mi sembrava di averla già vista da qualche parte ma non ci pensai troppo perché la mia coscienza mi assalí

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Doveva essere la ragazza nuova, era davvero bella, sinceramente mi sembrava di averla già vista da qualche parte ma non ci pensai troppo perché la mia coscienza mi assalí.

Fai una bella faccia muoviti, non stare lì con quell'espressione da ebete, sta venendo quiii.

Magari è la volta buona che ti fai un'amica.

Non feci in tempo a finire di sfogare i miei pensieri che sentii una voce dietro di me.

<Piacere Lili Woldorf>

Davanti a me c'era lei, perché era venuta proprio da me!? Era vestita così bene, sarebbe stata benissimo nel gruppo Delle V.T.P.I. (vipere troie puttane ingrate), non avevo nulla da perdere infondo quindi perché non tentare, tentativo che probabilmente sarebbe fallito, a fare amicizia!?

Le strinsi la mano
<Marlene Barrence>

Di qualcosa cosa aspetti!? Non puoi stare lì a fissarla come se fosse tua cugina che prende fuoco!

<Sei la ragazza nuova di cui parlano tutti, giusto?>

<Si, vengo da Highmounth, mi sono trasferita qui a Dimcourt da pochi giorni, sai per lavoro, i miei cambiano spesso città..>

<Deve essere dura ogni volta stringere nuove amicizie>

<Già, ma a quanto hanno detto questa sarà la mia fermata definitiva>

<Scusa la domanda, ma perché sei venuta a parlare proprio a me?  Quando c'erano l'oro?>

Indicati con un cenno del capo proprio l'angolo dove ora erano appostate le vipere con mia cugina, ovviamente tutte quante, Louren compresa, mi stavano trafiggndo con lo sguardo, come se gli avessi rubato l'oggetto più prezioso che avevano nella cassaforte.

<Beh, diciamo che con certe persone ho esperienza, e poi ti avevo già vista qualche sera fa al Harley, perciò avevo già un'idea di te>

Ecco perché quel volto mi era familiare, era venuta al bar della città qualche sera prima.

Ormai la campana stava per suonare, con grande gioia scoprimmo di avere gli stessi corsi, ma lei doveva andare a firmare alcune cose per il trasferimento dal preside e ci saremmo viste per l'ora di pranzo in cortile.

Sentivo ancora gli sguardi omicidi Delle vipere anche quando Lili ormai si era del tutto allontanata, ci feci poco caso ed entrai in classe appena prima del professore.

Ecco il secondo capitolo, tanto non li legge un cazzo di nessuno hahahah,

come sempre se avete dei commenti/consigli sono ben accetti, lasciate una stellina perché tanto è gratis. Un besotto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 14, 2017 ⏰

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