*Capitolo 1*
Premetto che il nome e le caratteristiche della corista sono inventate tanto quanto la storia e il carattere degli altri personaggi. Buona lettura, spero vi piaccia! *^*Essere una corista non è facile. Se poi devi cantare le canzoni di un tizio che è in grado di eseguire otto scale melodiche...bhè non è proprio una passeggiata. Ma la cosa più difficile è essere pazienti. Quando una nota è stonata che si fa? La si prova fino alla nausea, e mi pare normale. Ma con Michael è diverso. La nota è stonata? La provi fino alla nausea. La nota è intonata? La provi comunque fino alla nausea. Eh già, perché lui è così. Non gli basta che le cose siano perfette, lui le vuole più che perfette! Ed è proprio questo che non sopporto. Se una cosa va bene così, perché agitarsi per cercare invano di migliorarla? Ma devo restare calma, armarmi di santa pazienza, entrare in questo cavolo di teatro e iniziare a provare fino a non si sa quando.
- Dai, un piccolo sforzo...non è poi così male!
Ecco, questo è Max, il mio migliore amico. Lui suona il basso nella band. È simpatico e quell'aria un po' goffa lo fa sembrare più tenero di quel che è. Non che non sia dolce, per carità, ma diciamo che la simpatia è la sua caratteristica migliore, non la dolcezza. I suoi capelli sembrano sempre scompigliati anche se se li aggiusta ogni due secondi. È un suo tic, deve tenere in ordine il basso tanto quanto tiene in ordine i suoi capelli. È strano, lo so, ma in fondo chi non lo è?
Mi prende per un braccio ed entriamo dentro. È la prima volta che provo in questo teatro e devo dire che sono rimasta davvero stupita. Sembra uno di quei teatri dei film, storici e con delle decorazioni color oro sulle gallerie. Avete presente, no? Le poltroncine, ovviamente, sono rosse. Su quelle della prima fila ci sono appoggiate tutte le custodie degli strumenti, miste a spartiti, plettri, bottigliette d'acqua, leggii e quant'altro. Appoggio la mia borsa sull'unica poltroncina libera e Max, scocciato, deve sistemarsi dietro di me. Gli ho 'rubato' il posto e questo non lo sopporta.
- Su amico, coraggio. Non è poi così male! - sussurro facendo ironicamente riferimento a ciò che mi ha detto lui all'entrata.
Mi sorride e saliamo sul palcoscenico. A quanto pare siamo gli ultimi.
- Ehi, sbrigatevi. Siete sempre gli ultimi!
Noooo, un'altra romanzina da parte di Mika no. Giuro gli avrei tappato la bocca se...*Capitolo 2*
...se quel bell'uomo del suo manager non fosse entrato tutto entusiasta, urlando ed esaltando con un foglio in mano.
- Quando hai finito di sclerare, fai sapere anche a noi il motivo di tanta gioia?! E soprattutto...cos'hai in mano? - urla il cantante incuriosito.
- Ah già, voi non sapete niente. È il tuo nuovo contratto. Ti hanno chiamato per una trasmissione televisiva molto importante! - risponde - Sei contento?
- Certo, mi fa piacere che cerchino proprio me: Mika! Ma ciò significa che devo sospendere il tour e...
- Meglio! - smorza la frase dell'artista - con questa trasmissione, oltre a guadagnare parecchi soldi, acquisterai molti fan! Dopo sai quanti tour dovrai fare!
La faccia di Michael è indecisa e so benissimo come si sente, ci sono passata anch'io. È ad un bivio: scegliere di continuare la sua carriera da cantante oppure tralasciare la sua passione per non perdere l'unico manager che ha voluto promuoverlo?
- Allora? Non dici niente, Michael? -
- A...a...accetto di fare il programma. -
- Quindi noi possiamo andare? - chiede felice Courtis, il pianista riccioluto, il più 'pazzo' del gruppo. In fondo non ha tutti i torti, lui è l'unico fidanzato tra di noi e non vede la sua fidanzata da parecchie settimane.
- Si si, andate pure. - ci suggerisce il manager e ci invita ad uscire.*Capitolo 3*
Usciamo fuori dal teatro e dopo esserci fatti compagnia per un'oretta e mezza circa, ognuno prosegue per la propria strada.
Sono passati più o meno due mesi e non c'è stato giorno senza sentirci, non c'è stata nessuna settimana senza che puntualmente la stessa macchina si fermasse sotto il mio appartamento londinese. Inizialmente non ci diedi tanto peso, ma da quando questa macchina compare anche sotto il palazzo delle prove ho iniziato a preoccuparmi. Il palazzo delle prove è un grande edificio dove io e alcuni dei miei amici abbiamo aperto un locale dove ci sono tante stanze e in ogni stanza ognuno può allenare il proprio talento. Spesso rimango dopo che tutti se ne sono andati, e inizio ad allenarmi da sola. Danzare è sempre stato il mio sogno nel cassetto.
Di solito mi affaccio alla grande finestra che da sulla strada e penso. Ho tanti dubbi in testa e chi sia l'autista di quella macchina è quello che mi perseguita di più. Sta cercando davvero me oppure è solo una coincidenza? Chi è? Perché si trova qui? Da quando c'è lui le mie giornate si sono incupite. Cammino svelta per strada per paura che qualcuno mi rapisca, a casa mi spavento ad ogni minimo rumore, nel palazzo sto sempre sul chi va là per paura che qualcuno che viene ad esercitarsi mi faccia qualcosa. Sto impazzendo.*Capitolo 4*
Ho delle teorie su di lui.
•1) Qualcuno del palazzo delle prove abita sopra il mio appartamento;
•2) qualcuno ha ingaggiato un investigatore privato;
•3) è uno stalker;
•4) è una persona che non ha nulla da fare dalla mattina alla sera;
•5) aspetta aspetta, la 4 è ovvia, saltatela. E saltate anche questa.
Ok, ok... stamattina credo di averlo intravisto abbastanza bene. Bene proprio no, insomma era di spalle però sono riuscita a notare che ha i capelli ricci, scuri. Da stamattina, inutile a dirsi, evito tutti i ragazzi coi capelli ricci e scuri. Ho corso il più velocemente possibile per arrivare al palazzo delle prove sana e salva e ci sono arrivata. Salgo lentamente le scale e sento squillare il telefono. Apro la borsa e lo cerco disperatamente per 3 lunghissimi minuti, poi lo afferro e rispondo. È Max.
- Ehi, sei viva! - esordisce euforicamente.
- Ehi, si si, sono vivissima. Tu, piuttosto, che fine hai fatto? - rispondo guardandomi intorno. Sono a qualche scalino dall'ingresso del palazzo e riesco benissimo a vedere fuori. La macchina bianca si è appena parcheggiata di fronte al portone.
- Ah, Sam, stai proprio perdendo la testa. Ti ho detto che avevo degli spettacoli da fare - continua a parlare ma non l'ascolto. Sono concentrata sull'auto. O meglio, sull'autista. Sembra Michael! No, non può essere lui a seguirmi, ho sicuramente visto male...o forse no.
- Saaaam, sei ancora lì? Saam? - cavolo Max! Mi ero dimenticata della telefonata, che testa!
- Oii, eccomi. Dicevi? -
- Ma come dicevi? Sto parlando da mezz'ora e non hai capito niente?! -
- Si, no, guarda è che la macchina è davanti a me e l'autista sembra Michael e.. -
- Ma Michael? Cioè Mika? Hahaha no, non può essere, sarebbe assurdo! -
- Si, infatti. - mi giro e continuo a salire le scale. Continuiamo a parlare per un po', poi attacco. Non riesco a fare niente, ho un pensiero fisso in testa. Michael..perché dovrebbe seguirmi? Perché proprio lui? No, no, ho visto male. E se invece avessi visto bene? Se mi segue è innamorato, non c'è altra spiegazione. Ma lui non è gay?*Capitolo 5*
'È gay, Sam, è gay. Non può essere lui, no no no no no.'
Da quando ho iniziato a sospettare di Michael ho anche iniziato a farmi piacere l'idea. Insomma, è un bel ragazzo, sa cantare bene, è dolce (in fondo, molto in fondo ma lo è), è ricco (i soldi non guastano mai!) ed è anche famoso! Che voglio di più? Ma così non va, in fondo lui non può amare me, sarebbe troppo assurdo!
- Forse ti segue per altri motivi, magari vuole...-
- O forse non ti segue proprio - interviene Courtis e interrompe Max - insomma, Sam, stai diventando paranoica. -
- Non avrei dovuto parlarvene, adesso credete tutti che sono pazza! - urlo stizzita.
- Lo pensavamo anche prima ! - esclama il batterista da lontano. Una risata e continuiamo a chiacchierare. Una parola tira l'altra e si è fatta sera. Il sole non c'è più da un pezzo e si iniziano a vedere le prime stelle brillare nel cielo indaco perciò decido di tornare a casa, ho anche del lavoto arretrato. Prendo un taxi e sgattaiolo via dal bar e dai miei amici.
- Casa dolce casa -
- UAAAAAAAAAAAAA - urlo spaventata mentre lascio cadere le chiavi. Mi volto e lo vedo. È lui, quello della macchina, riconosco la sua sagoma. Finalmente so chi è.
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S&M ~ Mika ~
FanfictionLa vita di una corista non è facile. Cambiare sempre città, fuso orario, fare le ore piccole. Ma tutto ciò non spaventa la giovane protagonista, anzi, le piace! Il problema è dover lavorare per qualcuno che...