Capitolo 1 - Risveglio

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*driiiin driiin*
Risveglio traumatico come sempre. Dò una manata alla sveglia per farla smettere di suonare. Mi scopro, mi stiracchio e prendo gli occhiali sul comodino. "Ed ecco un' altra giornata mai una gioia" dissi fra me e me. Mi alzai, presi un jeans e una maglia con pikachu disegnato davanti. Andai al bagno e mi vestii. Scesi le scale e andando in cucina vidi un bigliettino sul frigo con scritto "La merenda è sulla tavola, buon primo giorno di scuola. Mamma e papà."
Ebbene sì, primo giorno di scuola, o meglio primo giorno di scuola in una scuola nuova. Mi sono trasferita da tre giorni in questa nuova città. Ancora non ho imparato tutte le stanze della casa, figuriamoci se riesco a trovare la strada per scuola. Pff.

Corsi perchè ero già leggermente in ritardo (come mio solito), presi zaino, merenda, astuccio e diario. Chiavi di casa, casco, e si è pronti per la partenza!
Accesi la mia bellissima moto e cercai di ricordarmi le indicazioni che mi avevano dato i miei genitori e alcuni passanti che avevo fermato "sempre dritta, poi svoltare a destra.. no aspe, forse era sinistra. Cazzo!". L'unica cosa che mi salvò quella mattinata fu l'insegna gigante con su scritto "Benvenuti al Liceo Scientifico Alphons".
"Bene, sono arrivata e con un solo minuto di ritardo" Vidi molte persone che osservavano la mia moto, sicuramente una ragazza con una moto non si vedeva da molte parti. Poi, più che femmina sembra un maschio mancato. Tutto questo perchè avevo i capelli corti e mi vestivo sportivo. "Evviva i pregiudizi" pensai facendo un piccolo sorriso. "Cazzo, se vedono che rido sola, mi prenderanno anche per pazza!".
Mi decisi a parcheggiare, a togliermi il casco e prepararmi psicologicamente ad incontrare gente, ed a ripetere 9874984 volte il mio nome.
Varcata la soglia della porta del collegio, mi venne incontro la vice-preside e subito iniziò l' interrogatorio.

???: Salve, lei deve essere la nuova studentessa giusto?
Io: Buongiorno, sì. Piacere mi chiamo Spencer Sm-

*driiin driiin*
Venni interrotta dal suono della seconda campanella. "Che palle" dissi ad alta voce.
???: Mi scusi? Non l' ho sentita.
Io: No, em... "Mo che cazzo mi invento" Non ho l' orario delle materie, e non so neanche in che classe andare.
???: Ah.. sì, certo. Mi scusi. Comunque, io sono la signorina Brown, e come sai già, sono la vice preside. Ora ti accompagno in classe, e parlo con gli altri professori riguardo la tua nuova entrata. Alle 10.25 suonerà la ricreazione, se ha un po' di tempo libero venga da me, così finiamo di parlare. Cerchi la stanza n. 8. Lì ci sarò io.

Mi sorrise gentilmente e mi fece cenno di seguirla. Mentre passavo per i corridoi, vidi occhi che mi osservavano, alcuni con curiosità, altri con fare ripugnante. Bah, la gente chi la capisce è bravo.
Mentre la seguivo, mi presentò anche i due bidelli. Alfredo e Amanda. Tanto i nomi me li sarei scordati il giorno successivo.

Arrivammo alla classe numero 82, terzo piano dell' edificio appena entrò la signorina Brown tutti si alzarono, li scrutai e l' occhio mi cadde su un ragazzo, non guardai molto l' aspetto fisico, ma i suoi occhi. Erano di un verde brillante, inizialmente. Poi si iniziarono a scurire fino a diventare cupi. Vidi come una luce, la luce di una piccola candela, che piano piano, si affievoliva a causa della mancanza di ossigeno. Questo avevo percepito dal suo sguardo. Un barlume di speranza, subito sostituito dalla solitudine che provava.

Da quel momento in poi, mi sarei promessa di scoprire cosa stesse nascondendo dietro quello sguardo da solitario, come un lupo.

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