Pesce Jackson

42 6 14
                                    

Era una tranquilla giornata al campo mezzosangue: il sole splendeva, le fragole crescevano, Leo stava dando fuoco a qualcosa, Percy stava spegnendo Leo, Annabeth e Calipso si guardavano sconsolate. Insomma, una giornata normale, se non proprio tranquilla.

"Chirone" chiamò un satiro, un certo Grimper "stanno arrivando due new entry"

In quel momento, nel campo visivo del centauro, entrarono le sopracitate new entry. Non erano ancora nel perimetro protetto del campo, quando un'echidna si presentò alle loro spalle. Le ragazze parevano ignare del pericolo e Chirone si lanciò al salvataggio.

Inutile, decisamente inutile.

Una delle due aveva lanciato qualcosa all'indietro, senza guardare, ma centrando il proprio obbiettivo in modo impeccabile. Il mostro si disintegrò istantaneamente e l'arma sparì, senza alcuna preoccupazione da parte della sua proprietaria o della sua compagna. Loro continuarono a ridere ed a camminare rilassate in direzione del campo.

Chirone, dal canto proprio, per la prima volta da secoli, non sapeva cosa fare: era abituato a ragazzini spaurito ed a giovano eroi stanchi, non a delle giovani allegre guerriere dalla mira infallibile.

"Buongiorno ragazze" le accolse, quando varcarono il confine.

"Buongiorno a te Chirone" sorrise tranquilla una delle due.

"Alex, non facciamoci riconoscere subito" la riprese l'altra.

"Disse quella del tiro cieco all'echidna" fu la pronta e sarcastica risposta.

Il centauro le guardò stranito, poi riprese in mano la situazione "Dalle vostre reazioni..."

"Hei Chirone, ho sentito che ci sono delle... ciao novelline"

"Ciao Percy" salutò placidamente una delle due "io sono Dalila e questa è mia sorella MINORE Alexandra"

"E per la cronaca, non siamo matricole" terminò Alexandra, sorridendo sardonica.

Percy Jackson, visto che proprio di lui si parlava, ebbe un breve sussulto, poi si riprese in fretta "Grazie per le efficienti presentazioni, non-matricole. Adesso ci dite come fate a sapere tutte queste cose su di noi?" Domandò con tono ironico, ma con intenzioni serie.

"Tartarughe marine" rispose enigmatica una voce vicino all'orecchio del ragazzo.

"Okay Chirone, appena ci capisco qualcosa, ti vengo a cercare" commentò all'indirizzo del centauro, poi borbottò fra sé che aveva bisogno di trovare Annabeth, perché lui proprio non trovava una soluzione.

Quasi richiamata dai pensoeri del giovane, la ragazza arrivò "salve nov..."

"Non siamo novelline" fece nuovamente notare Alexandra guardando intenerita la coppia, in una espressione intenerita, gemella di quella della sorella. I Percabeth, dal vivo, erano ancora più belli,era proprio da dire.

"Quindi? Da dove venite?" domandò Annabeth.

"Qualche grado più a nord del meridiano della disperazione e qualche grado più a sud dal morire di freddo" gorgogliò una voce -la stessa incorporea di poc'anzi- nei pressi della figlia di Atena, che si guardò intorno stranita.

"Chi ha parlato?" fu l'ovvia seguente domanda. Fratta le due sorelle trattenevani a stento le risate "voi ne sapete qualcosa, vero?"

"Noi? Nooooooo"

"Ci capisco sempre di meno" ribadì Percy.

"Limpido come l'acqua di fogna" commentò di nuovo la voce, divertita.

Le due sorelle, nel frattempo, continuavano a ridere di gusto, sotto lo sguardo perplesso della giovane coppia. Più che perplesso, esasperato. "D'accordo, una cosa alla volta" decise alla fine Annabeth "sapete già chi è il vostro genitore divino?"

"Oh si, anche se..."

"...non sappiamo..."

"...quanto vi piacerà...."

"...saperlo, anzi..."

"...provate ad indovinare..."

"...non Gea, tranquilli"

La figlia di Atena le osservò attentamente, a partire dai capelli blu, passando per la postura rilassata, ma pronta, per finire sulle armi ben tenute "ditemi che non ho indovinato, vi prego. Me ne basta uno!" Proferì sgranando gli occhi. Le ragazze annuirono. Per tutto il tempo, lo sguardo di Percy era rimasto concentrato, ma confuso. "Testa d'alghe, hai due sorelle"

"Tre" la corresse la voce fluttuante, rivelandosi una ragazzina di dieci centimetri scarsi.

"ah, comunque..." riprese la parola Dalila

"...giusto per non infangare..."

"...la tua media di disastri...."

"...il giorno del tuo compleanno..."

"...felice..."

"...genetliaco..."

"...fratellone!"conclusero in coro le tre ragazze, tirando fuori una torta rigorosamente blu e tirandogli le orecchie.

Impasto multifandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora