PROLOGO

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Non succederà niente, mi dicevano.
Non piangerai più, mi ripetevano.
Ti divertirai, mi rassicuravano.
Avevano ragione...almeno in parte.
Da fuori era, ed è bello, ma dentro...solo Dio sa cosa succede.

Loro, la mia famiglia, mi hanno rinchiusa in un posto orribile, mi ripetevano che era una semplicissima "vacanza"...peccato che la vacanza sia durata fin troppo.

Ormai, questo "istituto" lo conosco a memoria: ogni libreria, ogni camera da letto, ogni angolo buio, ogni singolo posto accessibile.
Ero riuscita ad uscire più e più volte, ma, per non rivedere lo schifo che dovrebbero essere i miei parenti, sono rientrata sempre.

Vi chiederete come ho fatto ad uscire...qui, gli "addetti al mantenimento dei residenti" dimenticano sempre i sedativi sui pochi mobili che ci sono in questa struttura, quindi basta prenderne uno, infilzare il collo di un infermiere e rubare la chiave, tutto ciò ovviamente nel minor tempo possibile.

Nessuno sapeva chi fosse l'artefice di ciò...l'unica cosa che gli infermieri vedevano prima di svenire erano dei lunghi e corvini capelli.

Ammetto che questa vita mi manca, preferisco di gran lunga vivere con degli schizofrenici e prendere molti tranquillanti invece che andare in giro a squartare gente...ma, oramai non posso fare più niente per cambiare il passato.

E' stata una mia decisione seguire "L'Operatore" quindi non posso oppormi.
L'unica cosa che mi ricorda il mio "passato" sono i tranquillanti che prendo per far passare i miei scatti di rabbia e i sonniferi che mi aiutano a cadere in un sonno profondo prima che nella mia mente riaffiorino ricordi che non dovrebbero esserci.

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