CAN I PLAY WITH YOUR MIND?

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'Cara Arya,
Nella valigia, come avrai notato, ce tutto l'occorrente per la tua missione.
Ricordati che il tutto si deve svolgere in poco tempo, nessuno deve accorgersi di niente.
Io mi fido di te e so che riuscirai a camuffare la morte di un intera scuola.
Nella città in qui ti trasferirai, ce la tua casa, la troverai subito, basta che segui l'odore ferreo.
Un modo semplice e veloce per condurre un assassino nella sua dimora.
Appena arrivata troverai 2 sorprese.
Non fare troppo la sadica e tortura poche persone.
Non dare nell'occhio.
                                               L'Operatore'

Mi ha ricordato come si fa il mio lavoro. Che gentile.
Siccome lui non manda i proxy per uccidere o rapire, perché va lui ovviamente, viene a dirmi come fare l'assassino. Bha.

Prendo uno zainetto nero un po' rovinato.
Metto dentro il cellulare, le cuffiette e altre cose da "donna".

Mi cambio e metto un paio di jeans pieni di strappi, una felpa grigia più grande di qualche taglia, le vans nere e grigie.

Metto un po' di Mascara per non sembrare una ragazza sperduta in qualche luogo sconosciuto all'uomo, ed esco dalla camera.

Percorro il lugno corridoio e svolto a destra, trovandomi nell'ingresso del vecchio ospedale psichiatrico. Sento tanti sguardi bruciarmi addosso, mi volto e come sospettato i proxy e le creepypasta che abitavano quel manicomio si erano riuniti dietro di me, per salutarmi. Bah.

Li osservo tutti con sguardo glaciale, privo di emozioni, solo per far capire loro che non dovevano venire, che mi facevano ripensare alla mia vecchia famiglia, che si dovevano pentire di essere dietro di me in questo momento.

"Ciao" dico freddamente prima di uscire dal vecchio ospedale ed incamminarmi verso la stazione.

Arrivata prendo il biglietto allegato alla lettera e mi dirigo verso la ferrovia.

Do il biglietto al controllore e salgo sul mezzo che mi porterà in questa città. Tutto ovviamente sotto lo sguardo indagatorio delle persone.