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Narumi mi portò in infermeria, una piccola cassetta in legno con una grande croce rossa all'entrata.
Dentro c'era il sopravvissuto, era seduto sul lettino Sofia gli stava facendo dei controlli più approfonditi per valutare il suo stato di salute.
Lei aveva studiato per diventare medico, dunqueera la persona giusta per quel compito.

Il superstite era un ragazzo sui sedici anni, magro capelli lunghi fino alle spalle e occhi scuri. Era un po' sporco e con qualche livido qua e là, vestiti sudici e consumati. Mi sembra di conoscerlo ma non riuscivo a ricordare chi potesse essere.

Il ragazzo mi guardò per un po' e alla fine disse: "Maya!?" in quel momento lo riconobbi, era James: i miei genitori erano in buoni con i suoi e qualche volta ci incontravamo. Si alzò dal lettino e mi accorsi che era cresciuto in altezza e mi superava di tanto, Narumi disse: "Maya tu lo conosci?" io feci cenno d'accordo con la testa.

Dopo che Sofia gli fece il vaccino contro il virus, Narumi li portò a casa sua e gli fece fare un bagno, intanto io gli preparai una maglietta a maniche corte blu e un paio di jeans che avevo finito di fare ieri (dato che i che indossava bisognava lavarli e dunque bisogna aspettare la prossima spedizione che sarebbe stata domani, per andare nella lavanderia in centro)
Quando James finì di farsi la doccia e vestirsi con i vestiti che gli avevo portato, Narumi lo portò da me perché lo facessi ambientare "Come stai?" mi chiese il superstite "Bene" risposi poi continuò "Dove mi trovo?" "Sei nel rifugio Nord" "Ma tu come fai ad essere qui?" "Ora ti racconterò tutto. Era da poco scoppiata l'epidemia i miei genitori tentarono di sopravvivere ma nel giro di una settimana sono morti e diventati morti, ed io ero sconvolta, ma Narumi mi trovò quel ragazzo giapponese alto con gli occhi blu e i capelli neri, che ti ha portato qui,  mi portò in un albero,dove c'era una piccola piattaformadi legno e qualche piccola cassetta qua e là e mi fece il vaccino (che si trova in un centro di ricerca dove aveno trovato la cura) che usiamo con i nuovi arrivati, come te. Col passare dei giorni sono stati trovati sempre più sopravvissuti e così ci siamo ingranditi e divisi in rifugio Nord, Sud,Est e Ovest. Capito? "

"Si capito. Ora spiegami come fare ad avere l'acqua diretta" mi chiese curioso.

"Semplice! Da una fonte naturale e attraverso un sistema di tubature che si diramano fra i rami degli alberi, lo stesso vale per l'elettricità che preleviamo da due generatori e il gas  da una fonte naturale" risposi

"Wow che genialità" rispose con stupore
"Ho un'altra curiosità questi vestiti dove gli hai trovati? Sai non vorrei che fossero di una persona morta"

"Stai tranquillo, gli ho fatti io. Mi occupo io di fornire gli indumenti ai nuovi arrivati o a chi ne ha bisogno e poi, mi pagano con favori o con cibo di ogni genere. Sai ho studiato per diventare stilista dunque so come muovermi in questo campo"

"figo" disse e continuò:"Non ti avevo riconosciuta subito quando sei entrata dalla porta dell'infermeria: perché i tuoi capelli sono molto lunghi ma i tuoi occhi sono rimasti gli stessi, verdi come le foreste ma con qualche piccola macchia di marrone"

io abbassai lo sguardo e dissi:"In effetti dovrei tagliarli ma per ora gli lascio così"
Guardai l'orologio appeso al muro e mi resi conto che era già ora di mangiare dissi:"Andiamo a mangiare"

~Dalla scrittrice~

Grazie per aver letto
perdonatemi per gli errori

Il rifugio dall'apocalisseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora