Cacciatore 1: wow, non deve essere stato facile uccidere paarl
Arial : in effetti No, ma alla fine, non era che un enorme lampadina impazzita
Cacciatore 2: beh hai ucciso molte creature degne di nota, ma non ci hai mai raccontato della tua più grande battaglia
Arial: di quale Parli?
Cacciaotre 2:Dello scontro con il primo cacciaotre...
Qui inizia la storia:
Un mio compagno mi disse " Non hai mai raccontato il tuo scontro più arduo" inizialmente non capii a cosa si stava riferendo, poi pronunciò quel nome "mi riferivo a gherman""STA ZITTO!"
"Lui non fu una mia preda, ma non sempre sono i predatori a vincere..." mi calmai e ripresi "così volete che vi racconti lo scontro con il primo cacciaotre" " come potrei dimenticarlo.
Mi recai da lui,come richiestomi dall' automa; Mi disse che la caccia era finita, che dopo tutto quello che avevo passato... egli avrebbe potuto liberarmi da quell' incubo. ricordo bene quella notte,come potrei dimenticarla.
Quella notte in cui lui mi offrì la morte ed io, che ancora non comprendevo il significato di quelle parole, come uno stolto rifiutai. Alla mia risposta egli rise, il suo tono era grave "oh ma dimmi, cos' è stato? La caccia, il sangue o l orrore del sogno?" Non capivo di cosa parlasse. con una calma glaciale si alzò dalla sedia di cui sino a quel momento sembrava estremamente bisognoso.
Soffocò una risata e disse "Non ha importanza, dopo questi eventi, tocca sempre all' aiutante dei cacciatori rimettere tutto in ordine". Sguainò una lama, diversa da tutte le altre, era curva, paricolare, presentava fasciature e rune incise, con un metallo apparentmemte arruginito, un arma antica, forse piu di lui... con tono divertito ed esitante egli disse "sta notte, gherman si unisce alla caccia " ricordo bene quella notte, come potrei dimenticarla; in cui ebbi l onore di affrontare il primo cacciaotre, egli disse con voce seria e piena e rispettosa "Non ne importa l esito, su questo scontro saranno posati gli occhi del cosmo". Mi si lanciò contro, senza perdere tempo; egli era forte, veloce,abile. Riconobbi subito la tecnica scattante e furiosa degna della più selvaggia delle belve, eppure così elegante ed armoniosa, come una pioggia astrale che si scatena nel cosmo con furia e bellezza indescrivibili. tentai in vano di scansarmi , egli era troppo veloce. Mi causò innumerevoli ferite che bruciavano; sembrava quasi che ad ogni colpo infertomi egli potesse nutrirsi del mio dolore.
Non ci volle molto prima che venissi sopraffatto dalla sua superiorità spudorata. Mi trovai in ginocchio davanti a lui, avevo perso... Ma pensai che se doveva finire, non era ancora finita... Non poteva e non doveva essere già finita.
le ferite bruciavano come il cuore dei custodi... Ma all' improvviso, quel dolore... quella fiamma ardente... divenne forza, d improvviso, Mi sentii come la prima volta che assagiai il sangue... ricordo perfettamente la sensazione... mi sentivo potente, molto, forte, inarrestabile, affamato! , una voce nella mia testa rieccheggiava bramando sempre più di quel nettare rosso... Non in modo insistente, io desideravo versare il suo vecchio sangue dal sapore acre. Mi rialzai, quella notte, dopo essere caduto in ginocchio, io mi rialzai, e lo sfidai, non da allievo a maestro, ma da cacciatore a cacciatore, da suo pari, io che giurai fede ai vilesangue, quella notte sarei stato il suo carnefice...
O almeno così credevo. Presi le distanze solo per poi riavvicinarmi con uno scatto, ma appena gli fui davanti, con un balzo scomparve dalla mia visuale, alzai lo sguardo e Lo vidi, era in celo con la falce stretta in pugno, pronta per sferrare uno dei colpi più antichi mai creati... la mietitura lunare, Un largo fendente compiuto con la falce che scaglia sul campo una tempesta di energia cosmica.
Riuscii a scansarmi per un soffio, pieno di adrenalina e ansioso di versare il suo sangue. Tornò a terra e ricominciammo a lottare, una nuova forza scorreva nelle mie vene, ero diventato più forte, riuscivo a bloccare ogni suo attacco, a scansarne molti, avevo dimenticato quanto la sete rendesse potenti i cacciatori... Ma anche lui sembrò rinvigorito dal vedere il suo sangue versato; come fosse la prova che cercava per ritenermi degno del suo vero potere. mi sferrò una serie di 4 colpi molto rapidi con la lama curva, poi trasformò la falce, a quel punto riportò il combattimento dalla sua parte, riuscivo più ad avvicinarmi. Ogni suo colpo era magistrale, calcolato alla perfezione, con una tecnica maturata in forse secoli di caccia. mi ritrovai lì, davanti a lui,combattendo una battaglia che sapevo di non poter vincere, egli era... perfetto; ebbimo uno scambio di colpi in cui l uno ferì pesantemente l altro. Il mio sangue ribolleva come le viscere del primo vicario, mi sentivo vivo e più forte che mai!.. ma accusavo ormai i danni di un lungo
ed estenuante scontro... Tentai di sparargli, Egli rise e saltò nuovamente in aria, sapevo che era il momento.... Tenni salda la presa sulla pistola, mette lo fissavo in celo, un cacciatore dai capelli bianchi, il viso rugoso, un espressione spietata, le cicatrici di secoli di caccia... il mantello scuro... la luce della luna proiettava riflessi oscuri sul vecchio cacciatore che, era pronto a squarciare nuovamente il cielo con la falce... come fosse la morte pronta a giudicare mille anime con un solo fendente; Sparai un proiettile al cui interno riposi sangue più ribollente, contemporaneamente al suo colpo... Presi esattamente la metà della falce spezzandola e colpendolo al cuore; ma venni investito dalla tempesta di energia cosmica.
Ci trovammo entrambi a terra. Non dimenticherò mai quella notte, come potrei... Quella notte in cui eravamo entrambi riversi al suolo , ma fu lui ad alzarsi... non Io... fu lui, che se pur con un corpo secolare, provato dalla battaglia, trovò le forze per dirigersi verso di me... quanto mi fu accanto mi dedicò uno sguardo di comapssione
e disse "Buon cacciaotre, hai agito bene; la notte volge..." alzò la lama... "al termine..." vidi l antica lama cicatrizzata dal sangue calare su di me, chiusi gli occhi...Stava per finire tutto, Avrei accettato la mia morte qualora questa fosse arrivata... Ma un ricordo pervase la mia mente: erano un paio di occhi, occhi vergini della caccia, vergini del sangue e degli orrori in cui gettava gli uomnini; ricordai quegli occhi e, d improvviso ricordai per cosa avevo combattuto, per cosa decisi di vivere in quel mondo... Per cosa quella notte non sarei morto... per CHI !quella notte non sarei morto; Aprii gli occhi e vidi la lama insanguinata crollarmi addosso... Con velocità e forza che nemmeno credevo di avere bloccai il colpo, Dovevo sopravvivere, per lei, per quegli occhi che furono il motivo che mi spinse a cacciare! quegli occhi ricolmi di amore... ed ingenuità... promisi di proteggere quegli occhi dal incubo della caccia.
Gli tirai un calcio in pieno petto per allontanarlo, mi alzai con uno scatto , nonostante non mi reggessi in piedi l averti fatto, Non dimenticherò mai quella notte, come potrei. Egli disse "devi accettare la tua morte;lasciati liberare dalla notte" lui poteva davvero liberarmi da tutto questo? Come? questa domanda... in quel momento la ignorai, dovevo combattere,mi dissi che semplicemente non poteva. Tenni salda la presa sulla spada e, nonostante fossi devastato nel corpo, il mio spirito era pronto a combattere. Mi fiondai contro gherman; per l ultima volta, ebbimo l ultimo scambio di colpi, in cui... fui io a vincere. Si inginocchiò e prima di morire esordì "La notte-e la caccia-a sono stati... lun-ghi". Non dimenticherò mai quella notte, come potrei.
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temi il sangue antico
FanfictionLo scontro tra il primo cacciatore ed un novizio divenuto veterano della sacra caccia alle belve, egli racconta dello scontro con il primo cacciatore ai suoi compagni sotto loro richiesta, rievocando ricordi e flaschback di quella notte