È passata più o meno una settimana da quando Andrea vive con me, la vado a prendere a scuola ogni giorno, ma dopo una lunga chiacchierata martedì mattina abbiamo deciso che è meglio se io la vada a prendere soltanto a scuola, dice che non vuole che la accompagni perché così non mi disturbo e dopo che se ne va io possa tornare a dormire nuovamente, ma lei non sa che senza di lei non riesco più a stare nel letto o tanto meno a dormire.
Andrea: "Ehi, piccola.."
Sento la sua voce provenire dal corridoio, stamattina si è alzata prestissimo per finire i compiti per domani, perché dato che è domenica dobbiamo andare da mia mamma a mangiare.
Mi rotolo nel letto sotto le coperte, non voglio alzarmi, o meglio dire ho paura.
Apro gli occhi e guardo attraverso la parete fatta di vetro.
La coperta mi sommerge completamente fino al viso, da quando lei si è alzata non sono più riuscita a riposare bene, questo letto senza di lei è troppo grande.
Andrea: "Piccola dai dovresti alzarti."
Da un paio di giorni a questa parte ha iniziato a chiamarmi con quel nomignolo che a me piace tanto.
Non le rispondo, continuo a tenere fisso gli occhi sulla città immensa, il cielo è completamente grigio, in questi giorni non ha piovuto per niente, ma le previsioni hanno detto che fra oggi e domani pioverà e anche molto.
Il letto si muove e mi porta fuori dai miei pensieri.
Un braccio mi avvolge la vita da sopra le coperte, il suo viso si appoggia al mio collo.
Mi stringo ancora di più in me stessa, mi avvolgo il petto con le braccia e butto il viso nelle coperte.
Lei mi stringe la vita.
Andrea: "Non ignorarmi.."
Nella sua voce c'è carenza di affetto.
Vuole attenzioni.
Sorrido.
Io: "Non voglio andare a casa di mia mamma."
In questa settimana mi sono chiusa nel mio piccolo mondo con lei, fatto di coccole, sorrisi, e tanti abbracci, ma ho anche capito una cosa.. Non smette mai di parlare di mia sorella e portare Andare da mia mamma e vederla con mia sorella come domenica scorsa mi spaventa.
Andrea: "Perché non vuoi andare?"
Non voglio dirglielo.
Io: "Preferisco coccolarti."
Mento.
La sento sorridere.
Vorrei tanto essere coccolata in questo momento.
Andrea: "Sei sempre tu che mi coccoli."
Sorrido.
Come sempre è come se mi leggesse nella mente.
Io: "Si è vero." Chiudo gli occhi. "Mi piace averti fra le mie braccia."
Andrea: "Come mai?"
A ogni sua parola il tono cala sempre di più.
Si sta rilassando.
Io: "È come se avessi il mio intero mondo fra le braccia." Sorrido. "Tu non saresti felice di avere fra le braccia il mondo intero."
La sento sorridere.
Andrea: "Si sarei felice."
Mi stringe, avvicinando il mio corpo al suo, ha ancora il viso appoggiato sul mio collo e il braccio in vita.
Forse le piace mia sorella e io sono solo un rimpiazzo?! O forse semplicemente mi usa per arrivare a lei.. Non lo so, con me è sempre dolcissima e apprensiva, ma ho paura che mia sorella potrebbe portarmela via.
Andrea: "Ehi."
Sento il suo viso staccarsi dal mio collo e il braccio sfilare via dalla mia vita, apro gli occhi e mi giro verso di lei, mettendomi a pancia in su.
La vedo con il gomito appoggiato sul cuscino e il braccio piegato con il viso appoggiato sulla mano, è già vestita, jeans blu è una felpa chiusa con il cappuccio bianca. È già pronta per andare è come se non vedesse l'ora di andare lì.
Un enorme peso mi si poggia sul petto, quasi come se volesse rompere poco a poco tutto ciò che c'è all'interno.
Deglutisco e la guardo negli occhi.
Andrea: "Cosa hai?"
È visibilmente preoccupata.
Io: "Nulla." Stringo i denti. Mi fa male mentirle. "Perché?"
Andrea: "Qualcosa non va."
Faccio un lungo sospiro.
Alzo gli occhi e guardo il soffitto, sembra più scuro del solito.
Alzo le braccia e le sfilo dalle coperte, poi facendo un po' di pressione sul bacino mi siedo in mezzo al letto.
Mi porto le nocche delle mani agli occhi e inizio a strofinarli, cercando di svegliarmi.
Andrea: "Ehi.. aspetta."
Si porta seduta vicino a me sul letto, tenendo l'equilibrio appoggiando una mano sul letto proprio dietro di me.
Non voglio parlarle, ogni bugia in più è un qualcosa di più doloroso per me.
Mi tolgo le mani da vicino gli occhi e mi scopro le gambe, dopo mi avvicino al bordo del letto e scendo rimettendomi dritta. Sui miei piedi.
Apro l'armadio e prendo un jeans aderente bianco, poi una volta chiuso, mi avvicino al cassettone e apro il primo cassetto, prendo il primo maglione che ho trovato. È uno di quelli a tinta unita neri.
Io: "Vado a vestirmi."
Mi volto verso di lei, mi ha seguito per tutto il tempo con gli occhi.
Mi volto, smettendola di guardare ed esco dalla camera andando nella porta vicino.
Entro in bagno è una volta chiusa la porta alle mie spalle mi ci appoggio facendo un lungo sospiro.
Tutte le volte che parla di lei mi fa male, ma la cosa peggiore è che quando lo fa sorride ed è felice.
Vorrei che parlasse così anche di me.
Si alzo dalla porta e faccio qualche passo in avanti.
Appoggio i miei vestiti sul mobiletto e mi inizio a lavare i denti ed il viso, una volta fatto inizio a cambiarmi.
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Tienimi con te.
RomanceCome possono due semplici occhi azzurri stravolgerti il domani e l'intera vita?! Anche solo guardandoli, riescono ad entrarti dentro e guardare nei meandri più nascosti del proprio io. Riescono a tirare fuori cose che prima l'altro non sapeva nemmen...