mostr(uos)a

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Giuro, questo capitolo è il massimo dell'angst che troverete in questa fanfiction hahahaha

Silby del passato, se solo sapessi che robe ti sei messa a scrivere dopo *pat patta*

Vi lascio alla lettura! Fatemi sapere!


Era passata una settimana da quella notte spiacevole.

Jungkook aveva ritrovato il suo cellulare quel lunedì stesso, appoggiato nel sottobanco dove di solito teneva i fogli da schizzo.

Non rimase deluso dal fatto che quel ragazzo non glielo avesse riportato di persona.

Non erano quei capelli incredibilmente lisci che cercava con gli occhi nei corridoi durante i caotici cambi d'ora.

Non era lui il motivo per cui si offriva di accompagnare i suoi amici alle macchinette. Assolutamente.

Magari gli aveva mentito per non ammettere di aver rubato tutte quel materiale e in realtà non frequentava L'Istituto Artistico.

Il ragazzo sospirò, grattandosi i capelli sulla nuca. Doveva smettere di pensarci,

aveva altre cose ben più importanti per la testa.

Il numero di studenti del penultimo anno che avevano portato i loro quadri nella speranza di poter partecipare alla Galleria aveva superato quello previsto. Venticinque candidati per esattamente sei posti liberi sulle agognate pareti bianco panna, non uno in più, non uno di meno. Conseguenza: i professori avevano deciso di organizzare una mostra gratuita, che avrebbe preceduto di un mese quella ufficiale della Galleria,

per raccogliere voti e stilare una scaletta da cui avrebbero ricavato i sei fortunati.

Jungkook doveva essere tra quelli. Doveva.

Quella mostra improvvisata, criticata dagli studenti più grandi che modificarono i volantini sparsi per la scuola come "la Mostr(uos)a", sarebbe stata aperta e chiusa nell'arco dello stesso fine settimana. Molti studenti, come lo stesso Jungkook, rimasero entrambi i giorni a gironzolare per i corridoi allestiti per spiare la concorrenza per poi tornare all'ingresso una volta finito il giro di ronda, sempre nervosi ed agitati quando vedevano dei visitatori far scivolare il proprio bigliettino con il voto dentro due grandi scatoloni.

Quando qualcuno passava davanti al suo quadro senza soffermarsi più di tanto, Jungkook si sforzava di restare positivo e di considerare tutto ciò come una prova generale per la Galleria. Era estremamente noioso restarsene fermi su uno sgabello di legno per due giorni dietro fila a una distanza discreta dal proprio quadro, soprattutto contando che nessuno lo costringeva e si stava infliggendo quell'atroce male alla schiena da solo. Se le persone leggevano ad alta voce il suo nome nel cartoncino che affiancava la tela, temeva che esse si sarebbero automaticamente girate verso di lui per fissarlo.

Verso la fine della seconda metà dell'ultimo giorno, Jungkook decise di non poterne più di fare la sentinella.

Era il momento di minore affluenza della Mostr(uos)a e il pubblico rimasto camminava passivamente da un quadro all'altro, la luce artificiale biancastra che rendeva tutti pallidi e ammalati. Tempo un quarto d'ora e i bidelli avrebbero chiuso i battenti per impedire a nuovi visitatori di entrare, lasciando solo che gli ultimi finissero il giro e votassero.

Jungkook scese dal suo sgabello, flettè le gambe indolenzite e si diresse fuori dalla zona dedicata alla mostra, in direzione del bagno dei maschi. Nei quindici minuti restanti avrebbe fatto in modo di mangiare qualcosa, giusto per non doversi sorbire una ramanzina da sua madre per aver saltato la cena, avrebbe recuperato sciarpa e cappotto dall'aula in cui tutti gli studenti partecipanti avevano riposto le proprie cose, avrebbe staccato il proprio quadro per rimetterlo nella cassettiera insieme a tutti gli altri

PAINT & SPRAY (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora