capitolo I

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Lucas rigirò l'euro nelle mani, mentre la sigaretta si consumava lentamente nel posacenere fuori dalla sala, - Se li gioco - pensò - magari vinco e riesco a cenare, oppure mi prendo mezzo bicchiere di vino bianco, così mi tiro su il morale....- tanto sapeva come sarebbe andata a finire, li avrebbe giocati, e quasi sicuramente li avrebbe persi... -1 3 5 10 - disse al ragazzo che stava dietro al banco. Poi si mise a guardare lo schermo dove, di li a poco sarebbero usciti i numeri......lo guardò con l'ottimismo e la disperazione del giocatore, che spera, sogna, si illude....poi arrivò la delusione, solo il 5, nulla di fatto.

Salutò gli avventori, altri compulsivi come lui, e uscì dal locale deluso e amareggiato, la sigaretta era finita, il filtro stava bruciando. Aprì il pacchetto...solo tre rimaste....beh, una ora ci voleva proprio, dopo ci avrebbe pensato. Si avviò sotto una leggera pioggerellina, che per altro lui non sentiva affatto, anzi la gradiva, perchè gli dava l'impressione di schiarirgli le idee. Per strada non c'era nessuno, eppure non erano neppure le 20.

Suo padre, John, cuoco i pensione, lo aspettava a casa, ignaro dei vizi del figlio, e per Lucas era sempre più difficile nasconderli, il gioco era la parte meno impegnativa, ma l'alcool....era veramente difficile in casa bere di nascosto, e poi gettare i cartocci del vino senza farsene accorgere, e nasconderli mentre li beveva, in mezzo ai libri o dietro gli attrezzi del suo hobby-lavoro.

La mamma se ne era andata 8 anni prima, dopo una lunga malattia, e per Lucas era stato difficile gestire il dolore e la perdita, come sempre, fino da quando era un bambino, non aveva mai voluto far pesare il suo dolore sui sui cari, anzi, lui era quello forte, che aiutava tutti, che affrontava tutto, anche se nel suo profondo non era affatto così, era fragile come un cristallo, ma questo gli altri non avrebbero mai dovuto saperlo.

- Pa' sono a casa!- disse con un tono tranquillo

- Ehi Lucas! come è andata oggi? Novità per il lavoro?-

- No, forse settimana prossima, apre un nuovo centro commerciale, non è molto vicino, ma con un po' di organizzazione....

Si avviò verso la sua stanza, aprì il cassetto dei "piccoli pezzi di legno" e tirò fuori l'ultimo cartoccio di vino, lo aprì e fece un lungo sorso, gli sembrò di sentirsi subito meglio, poi si accese la penultima sigaretta....

- ehi Pa', puoi mica prestarmi 5 euro? Domani te li rendo, bugia, ma anche suo padre lo sapeva.

- si tranquillo, fino a 5 ci arrivo!-

Lucas si avviò verso la cucina, c'era un buon ododre di pollo al curry, diede una pacca sulla spalla di suo padre, poi prese i 5 euro, ed uscì.

-Dove vai è quasi pronto pronto!-

-Tranqui! Torno subito!-

- Ho capito! Ma quando smetterai di fumare!!!!-

Lucas sbuffò sottovoce, uscì, ora pioveva più forte, meglio, avrebbe voluto un acquazzone, anzi una tempesta, aveva bisogno di essere schiaffeggiato dall'acqua, forse non sarebbe servito a nulla, ma almeno avrebbe ritrovato per qualche minuto se stesso....

Si avviò verso la macchinetta che distribuiva sigarette, inserì il suo codice fiscale, poi i soldi, selezionò la marca, prese il pacchetto,....si sentì più tranquillo...prese il resto....

-Aiuto!!!!- una voce di donna - aiuto!!!-

- ....devo aver bevuto troppo....chi cavolo è che grida?-

--Aiuto, ma non c'è nessuno in questo posto maledetto?-

Lucas si guardò intorno, il lampione faceva poca luce, il comune doveva risparmiare, poi cercò di concentrarsi, osservò più attentamente intorno a se. Vide, poco distante, una figura, che si agitava, non riusciva a capire se fosse un uomo o una donna, ma dalle grida che aveva sentito dedusse si trattasse di una donna.

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