capitolo II

4 1 0
                                    


CAPITOLO II

Il risveglio fu confuso, lucas si era assopito sopraffatto dai pensieri, che ora via via che i suoi sensi si destavano tornavano tutti a galla, chi era in realtà laura, cos'era quello strano oggetto che gli aveva lasciato in custodia, senza peraltro chiedergli se fosse stato daccordo, cosa conteneva....

Fece una doccia veloce, si vestì, prese solo l'oggetto e le sigarette, aprì la porta..

-Dove vai? - la voce di suo padre ruppe il silenzio della casa- è presto!-

-Pa' ho delle cose da fare, e poi passo dal vetraio, quindi....-

-Ma dov'è finita la tua amichetta?- chiese perplesso john

-E' uscita prestissimo, ti ho detto che era solo di passaggio...a proposito, ti saluta e ti ringrazia!-mentì con facilità lucas

- ok ma almeno le hai offerto la colazione? -

- no, ha detto che l'avrebbe fatta alla stazione- altra bugia, però cominciava a riuscirgli più facile mentire.

-beh io vado! Ciao a dopo!-

-e tu hai fatto colazione?- ribatte il padre

- uff..- sbuffo lucas - non ho fame!!!-

- sai che la colazione del mattino è importante, è il pasto più importante.......-

Le parole dell'uomo si persero nella stanza, lucas aveva già chiuso la porta e si stava allontanando dalla casa, si "la casa" non casa sua, non la sentiva sua, anche se lì era cresciuto, ora non la sentiva più sua, un uomo della sua età non avrebbe dovuto dipendere da un'anziano genitore...poi accantonò questi pensieri che lo stavano facendo deprimere e ripensò alla rossa, allo strano oggetto....fece scivolare la mano nella tasca, l'oggetto era li, liscio, misterioso, sconosciuto, così come nella sua testa era sconosciuta laura, enigmatica, strana, ma affasinante....provò un brivido di emozione...quella tipa le mancava, le mancava quella ventata di movimento che aveva portato nella sua vita.....

Passò davanti alla ricevitoria, fece per entrare come tutti i giorni, ma sentì che in quel momento di giocare non gliene importava, rimase stupito lui stesso, tirò dritto verso il distributore di sigarette, poi verso il lampione.....occhi verdi, chissà dove era finita, troppe domande senza risposta....ora basta pensare a lei, pensiamo al vetro rotto, pensiamo a...ma intanto il volto della rossa ricomparve nei suoi pensieri...

Nel silenzio del mattino, assorto nei suoi turbinii mentali, non si accorse di una figura che veniva verso di lui, la vide solo all'ultimo, e non fece in tempo ad evitare la spallata.

-Oh mi scusi!!!- disse educatamente- ero sovrappensiero!!!-

l'uomo non rispose, era alto biondo, con due glaciali occhi azzurri che lo fissarono intensamente negli occhi, con aria minacciosa ed al tempo stesso interrogativa, non sembrava certo italiano... tedesco, olandese, comunque nordico, ma non italiano.

-ho chiesto scusa!!! può capitare!!!! Non l'hofatto certo apposta!!!! Non mi sembra il caso di prendersela così!!!!-

L'uomo gli afferrò il braccio, strinse fino a fargli male, a quel punto lucas cominciò a spaventarsi, non era un'attaccabrighe, e , soprattutto, detestava la violenza.

- je sais qui vous etes....- rispose il biondo

- cosa? guardi che non conosco il francese, va bene lasciamo perdere, faccio finta che abbia accettato le scuse, non ho alcuna voglia di discutere!!!-

-ou est la femme aux cheveux roux? vous le savez et vous devez me le dire!!!- disse con voce minacciosa il nordico.

Lucas non conosceva il francese, ma capì la parola ' femme' e, visto che non era così stupido come credeva, dedusse subito che si trattasse dell'unica "femmina che avesse frequentato negli ultimi 2 anni, la rossa....un marito, fidanzato geloso, un fratello arrabbiato...tutto questo non lo convinceva affatto....

la grande CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora