Capitolo 2

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«hey amore» dissi rispondendo al cellulare «ciao cucciola, come stai?» disse il mio fidanzato. Ebbene si, sono fidanzata con un ragazzo fantastico, il suo nome è Roberto e stiamo insieme da tre anni ormai. «tutto bene, te?» chiesi di rimando «alla grande» disse lui «comunque, oggi hai da fare»? Chiese «no, devo solo fare i compiti di latino e Italiano, poi sono libera, ma.....Perché» chiesi con un sopracciglio alzato essendo consapevole che non potesse vedermi. «no, niente di ché, volevo solo farmi una passeggiata nelle vie di Roma con te, sai...è da tanto che non passeggiamo insieme nella nostra città» disse leggermente imbarazzato «si si certo, a che ora?» chiesi di rimando «alle 20:00 sono da te, baci»
«baci» dissi per poi chiudere la chiamata e dirigermi in camera per fare i compiti.
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Perfetto sono le 16:30 e ho terminato i compiti, credo che andrò a prendere una boccata d'aria, presi il giubbotto in pelle ed uscii di casa. Durante la mia passeggiata andai al parco poco distante da casa mia e mi sedetti sull'altalena fino a quando non vidi qualcosa di strano, il cancelletto che si trovava nel parco che conduceva in un sentiero a me sconosciuto era senza lucchetto e questo mi sembrava strano dato che era sempre stato chiuso. Mi avvicinai e spinsi il cancelletto facendolo aprire. Il sentiero non è dei migliori dati i rami che sbucano dappertutto e le grandi fosse presenti per terra, ma piano piano riuscii a finire il sentiero trovandomi davanti un boschetto. Dalla delusione decisi di ritornare indietro ma qualcosa attirò la mia attenzione, c'erano delle impronte per terra. Le seguì e dopo una decina di minuti arrivai di fronte ad un capannone in legno. La mia faccia in questo momento è: cosa cazzo ci fa un capannone di legno in un bosco del parco abbandonato?? Mah...
Con un po' di coraggio mi avvicinai alla porta e la spinsi leggermente, nel farlo una mano si appoggiò sulla mia spalla facendomi girare di scatto con un volto terrorizzato stampato in faccia. «ancora tu?» disse la voce maschile «ma t-tu sei il ragazzo c-con» dissi balbettando «si con qui sei andata a sbattere prima» concluse scocciato «senti perché non te ne vai?» continuò «perché dovrei?» ribattei «perché non è un posto appropriato per una bambina» disse con un ghigno in faccia «ah quindi io sarei una bambina?» dissi scaldandomi dalla rabbia «si» concluse il ragazzo. «senti tu» dissi prendendo un respiro e poi continuai «siccome da ora in poi dovrò sopportarti tutti i giorni a scuola, che ne dici di ricominciare col piede giusto?» conclusi porgendogli la mano «ma anche no» rispose con strafottenza abbassandomi la mano. Ok. Alexa. Stai. Calma. Non. Ucciderlo. Calmati. «okay, siccome non vuoi fare pace con me io tolgo il disturbo» dissi cercando di non strangolarlo «aaah finalmente» disse tutto entusiasto
IO LO AMMAZZO
No alexa stai calma, sai che io non voglio guai
Ora parlo pure con la mia coscienza??
Esattamente
Beh io non ti darò retta.
Detto questo mi gettai sul ragazzo facendolo cadere a terra fino a rotolare insieme giù per una piccola discesa. La sua faccia ha un'espressione mista di paura e rabbia, ma non me ne frega di quello che gli passa nella mente, ora gli darò una bella lezione. Presi un ramo e lo rincorsi tra gli alberi, ma ovviamente la sfortuna è sempre dalla mia parte, perché dai, come poteva mancarmi un albero in faccia. Caddi a terra priva di sensi, ma sentì qualcuno afferrarmi a modo di sposa e portarmi su un letto. Aprì gli occhi e mi ritrovai nella casetta in legno con il ragazzo accanto a me. «finalmente ti sei svegliata» disse con un sorriso stampato in volto, wow è la prima volta che lo vedo sorridere e mizzeca, il suo sorriso è qualcosa di WOW. «mmh, che ore sono?» dissi toccandomi la testa «diciannove e un quarto» rispose il ragazzo «cosa?» risposi «ho detto dic-» «ho capito l'orario, stavo solo realizzando e merda, sono in ritardo» dissi alzandomi di scatto sentendo subito un grosso giramento di testa. Mi accasciai a terra. Il ragazzo venne in mio soccorso «stai tranquillo, sto bene» mentì allontanandolo. «comunque sono Federico, Federico Rossi» disse porgendomi la mano. In questo momento vorrei fare come aveva fatto lui prima, ma mi sentirei in colpa, quindi gli afferrai la mano «alexa, piacere» dissi sorridendo. Detto questo uscì e ritornai a casa.
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«Che gusto lo vuoi il gelato?» mi chiese Roberto «emh...amarena e fior di latte» risposi. Ci incamminammo per alcune stradine fino ad arrivare al Colosseo. «oggi pomeriggio dove sei stata?» chiese con un sorriso leccando il suo gelato al cioccolato. Oh merda non posso dirgli dove sono stata, soprattutto con chi. «al parco poco distante da casa mia» risposi con la verità «e poi?» ribattè. Incominciai a sudare freddo «eeemh, sempre lì, ho solo preso una boccata d'aria» mentì «okay» rispose lui, poi continuò a parlare «Alexa, ti amo talmente tanto» mi voltai di scatto sorridendo come una scema «ti amo anche io» dissi per poi baciarlo sotto la luna.

Eccomi quì con il secondo capitolo, spero vi piaccia😘😘

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31, 2017 ⏰

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l'amore sfugge  {Federico Rossi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora