BURNING LOVE。

Uno dei tuoi cantanti preferiti era Elvis. Hai sempre detto di amare la sua voce profonda e sexy, tanto che mi confessasti di esserti innamorato di me per la mia voce. Ricordi, LuHan? Era davvero un bel periodo, ma per ricordarlo meglio, sarebbe ancora meglio partire dall'inizio, non credi, amore mio?

Era la prima che entravo in un locale anni '80 e, sinceramente, non pensavo che mi sarebbe piaciuta la cosa. Ma sai come sono i miei amici, JongIn e ChanYeol hanno sempre cercato di farmi provare cose nuove, secondo loro ero un pantofolaio che si fermava sempre sulle stesse cose, che ascoltavo sempre le stesse canzoni, bevevo il caffè sempre con la stessa quantità di zucchero e con lo stesso goccio di latte, senza mai cambiare. Non ho mai amato particolarmente i cambiamenti, significava cambiare qualcosa della mia routine, della mia vita, fare qualcosa di non organizzato senza sapere come finisce.

Ma quella volta, era davvero il cambiamento che mi serviva. Per l'occasione avevo messo dei pantaloni neri stretti a vita alta, una maglietta bianca semplice, rigorosamente dentro i pantaloni ed un chiodo che faceva risaltare le mie spalle larghe. ChanYeol aveva anche insistito per mettermi del gel e tirarmi indietro  i capelli e lasciarmi il ciuffo che mi ricadesse sulla fronte. Ricordo che commentai di assomigliare alla versione coreana di Superman o cose così, facendoli ridere.

Camminai verso il bancone sicuro di me, a quanto pare guardare a ripetizione Grease da bambino era servito a qualcosa, dato che mi sentivo davvero negli anni '80. Ci sedemmo ad un tavolo ed una cameriera su dei roller blade arrivò da noi con un taccuino, prendendo le ordinazioni delle nostre birre. L'atmosfera era fantastica, sai? Ho davvero amato quel locale, il nostro locale. Ricordi, Luhan? Le luci rosse e blu, un leggero strato di fumo - era uno dei pochissimi locali in città in cui si poteva fumare dentro - e le note di Blue Suade Shoes stavano riecheggiando nel locale, mentre alcune coppiette ballavano sulla pista vicino al juke boxe che dava allegria a tutto il locale.

Mi stavo guardo in giro, stava iniziando a piacermi la cosa, ma ancora pensavo che sarebbe stata una cosa che sarebbe successa una sola volta, per poi tornare alla routine di tutti i giorni. Ma, proprio a metà canzone, venne cambiata. Quasi metà locale si girò verso il juke boxe per vedere chi fosse il cretino che aveva cambiato una canzone tanto bella, ma proprio nel momento in cui partì Burning Love, ti girasti, e giuro su Dio che per un secondo i tuoi occhi incontrarono i miei, facendomi perdere un battito. Quasi mi strozzai con la birra, eri la persona più bella che io avessi mai visto. Il tuo viso delicato, i capelli tinti di biondo. Ricordo ancora che indossavi una felpa nera con il cappuccio tirato su ed un chiodo proprio come il mio. 

Ancora sorrido al ricordo, ti amai talmente tanto fin dal primo momento che ti vidi che mi ricordo pure i minimi dettagli. Mi morsi il labbro inferiore, alzando per un secondo le sopracciglia, sporgendomi mentre ti  guardavo sparire dall'altra parte del bancone. Era un locale strano, ma lo adoravo. Anche se era in stile anni '80, il bar era al centro in stile moderno, e il bancone faceva un cerchio perfetto, così da poter servire e girare da tutti i lati, guardando ogni angolo del locale. Davvero insolito, ma era bello. Finì velocemente la mia birra e mi alzai per portare il boccale al bar, girando di proposito per guardarti da più vicino. 

Quasi me ne sono pentito, sai? Eri ancora più bello, tanto che iniziai a fissarti, cercando di ricordarmi il tuo viso. Il piccolo nasino, gli occhi delicati e scrutatori, le labbra leggermente schiuse che continuavi ad inumidire con la lingua e a torturare con i tuoi denti. Ero davvero ammaliato da te, quasi succube della tua bellezza, tanto che dopo un paio di minuti scoppiasti dicendomi  di smetterla di fissarti. La tua voce, dalla prima volta in cui l'ho sentita, mi è rimasta impressa nella mente, e fin dal primo momento pensai come sarebbe stato se le tue labbra, la tua lingua e le tue corde vocali potessero mai pronunciare il mio nome.