❧ heaven hid her face

from a touch

mai avrei potuto provare vergogna
per i miei sentimenti e
per ciò che il mio cuore e la mia mente comandavano.

sinuose curve, contorni infiammati d'oro,
luce nei miei occhi e pace nel mio animo.
lineamenti tondi, morbidi, eleganti.
mai avrei potuto provare vergogna.

：：

voglio essere delicata con te;
devo.

si spezza.
lei si spezza, non provate a toccarla.

così la conobbi.
violata.
sotto la pioggia di un autunno nascente,
e la morte di un'estate sanguinante e vecchia, oramai. 

in un attimo gli occhi sorrisero.
era lei.
la portai via.
via dalla pioggia, e via dal gelo.
non la conoscevo, no.
ma chissà perché, lo sentivo, in cuor mio, che in qualche vita passata i nostri occhi si erano incrociati, le nostre dita sfiorate, fino ad intrecciarsi, magari.

la afferrai, la sua mano.
ero un animale solitario, io sbranavo e basta.

no, devo essere delicata con lei.

un'anima di cristallo, ecco cos'era.

un angelo ferito. e mi chiedevo chi l'avesse fatta collare lì, sotto la pioggia,
chi avesse deciso che una simile creatura dovesse abitare un mondo così sporco e crudele.

oh, stai con me, avvicinati.

la portai a casa.
occhi coperti dalla coltre,
capelli arruffati per la pioggia e per il peso dei pensieri.

quasi come se fossi nata col suo viso già inciso sul cuore giovane.

così la conobbi.

una notte nera come tutte le altre.
una notte illuminata dalla luce del paradiso che si squarciava
per lasciarla passare attraverso le porte della mia esistenza.

queste parole sono nate nella mia mente ieri sera, senza avvisarmi prima.

questo è un periodo strano, difficile, ma ho una sola che continua a farmi andare avanti: l'amore.
strano, ma vero.
l'amore, e la persona che amo.
questa è una storia raccontata in modo particolare, lo so, ma non importa.
non importa nemmeno se non capirete.
io so che una persona che capirà c'è.
ed è dedicato a questa persona, alla mia luce nel buio, alla mano che mi afferra e le braccia che mi riscaldano.

per il resto, basta che sentiate le emozioni.