Lo scambio

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-Questa è la sua camera, signorina Clark.-
-La ringrazio infinitamente!-
-Per qualsiasi cosa, sa che può contare su di me;  Vedrà che si abituerà presto all’aria giapponese.- accenna un sorriso.
Ricambio il sorriso in modo forzato mentre il sig. Raimon chiude la porta alle sue spalle.
Mio dio, per quale dannatissima ragione ho deciso di venire qui?!
È il caso che io mi presenti: sono Abigail Clark , studentessa  londinese, ho 16 anni e ho deciso di partecipare ad uno scambio interculturale nonostante i mille dubbi, sia miei che della mia famiglia. Diciamo che ho letteralmente mollato tutto in Inghilterra per entrare in questo nuovo mondo giapponese. Tutti mi hanno raccomandato questa esperienza perché è un’occasione unica, che mi capiterà solamente una volta nella vita: proprio seguendo queste parole, sono partita per Inazuma-cho, una piccola città di Tokyo, la capitale giapponese.
Sull’accoglienza non posso dire nulla, anzi: il sign. Raimon, il preside della scuola che frequenterò per un anno, è venuto ad accogliermi in aeroporto, proprio per mettermi subito a mio agio.
Vivo nel dormitorio della scuola, composta da un letto un armadio e un comodino. 
Sul letto c'è l'uniforme che dovrò indossare, invece sul comodino ci sono i libri, gli orari e una lista con su scritto i club nel quale iscrivermi.
Il tempo in Giappone è mite, infatti credo che dimenticherò il mio amato clima umido e piovo inglese.
Ora che sono qui, so che non potrò più tornare indietro, ma per ora, almeno non mi sto pentendo di nulla. Tutto è perfetto. Ma la parte più difficile deve ancora arrivare: la scuola giapponese, ma soprattutto i miei compagni di classe. Come saranno? Se sono tutti come il Preside, gentili e estremamente cordiali, farò fatica ad andarmene tra un anno. Ma se non fossero così? Non voglio nemmeno pensarci.
Sento il telefono squillare: è Iris, mia sorella.
-Ciao Iris!-
-Ciao baby!- dice ed io sorrido, mi chiama sempre così, dato che lei è mia sorella maggiore e poi è fissata con Dirty dancing. -Come stai? Sei arrivata? Tutto bene il viaggio?-
-Sì. Sono arrivata circa un’oretta fa. Il viaggio è stato tranquillo a parte qualche turbolenza. L’accoglienza è stata fantastica. Il preside della scuola che frequenterò è venuto a prendermi in aeroporto-
-Wow, che cordialità! Bene, sono contenta che tutto sia andato per il meglio. Mamma e papà ti chiameranno questa sera, mi hanno detto che tornano tardi, perchè hanno una riunione.-
I miei genitori lavorano in una grande industria nel centro di Londra e spesso hanno delle riunioni  come questa.
-Va bene, allora aspetto una loro telefonata.-
-Sì. Ci sentiamo presto.-
- A presto!- Chiudo la chiamata 
Guardo l’orologio e vedo che sono le 15. Ho ancora un po' di tempo prima di rientrare, quindi decido di farmi un giro per conoscere meglio la città.
Scelgo dalla mia valigia ancora ai piedi del letto un paio di semplici pantaloncini di jeans,una maglietta larga a maniche corte verde e un paio di sneakers nere.
Mi aggiusto un po' i capelli cortissimi e castani. Non vedo l'ora che crescano...non mi sono mai pentita così tanto! Che mi era saltato in mente?
Prendo la mappa della città e il mio cellulare.
Appena apro la porta per uscire, vedo una ragazza abbastanza alta, dai capelli blu mossi corti,un paio di occhiali rossi sulla testa e gli occhi grigi, quasi blu.
-Tu devi essere Abigail Clark, la ragazza dello scambio! Io sono Celia Hills molto piacere!- esclama entusiasta.
-Si esatto, puoi chiamarmi Abby e il piacere è tutto mio.- le rispondo accennando un sorriso
-Allora come ti sembra la città?- mi chiede
-A dire il vero non ho ancora avuto modo di vederla, ci stavo andando proprio ora.- le rispondo facendole vedere la mappa.
-Davvero? Se vuoi ti posso fare da guida!- mi chiede e avrei giurato di vedere delle stelline nei suoi occhi
-Grazie. Allora andiamo?- chiedo impaziente.
-Certo!-dice per poi trascinarmi fuori il dormitorio
Siamo andate a fare un giro per la città, abbiamo guardato i negozi e abbaimo chiacchierato del più e del meno. Mi ha anche detto che lei fa giornalismo ed è la manager del club di calcio e che la squadra alloggia nello stesso dormitorio in cui sto io.
Prendo il cellulare e noto con stupore che sono già le sette! Così decidiamo di ritornare ai dormitori.
Una volta ritornati decido di andare direttamente in camera mia per la stanchezza, ma Celia mi ferma dicendomi che mi vuole presentare alla Raimon. 
Appena entriamo nella mensa mi ritrovo gli occhi di tutti i componenti della squadra puntati a dosso, e devo dire che la cosa mi mette a disagio.
-Ragazzi lei è Abigail Clark, viene da Londra ed è qui per uno scambio interculturale!- dice Celia
- Ciao a tutti...- dico con un sorriso e agitando la mano
Difronte a me arriva un ragazzo moro, con una fascia arancione tra i capelli e con un sorriso a trentadue denti che mi ricorda molto le pubblicità dei dentifrici.
- Piacere io sono Mark Evens e sono il capitano della squadra molto piacere!- Mi dice sempre sorridendo, indicando la squadra dietro e porgermi la mano
- Il piacere è mio Mark.- gli rispondo stringendogli la mano
Mark inizia a elencarmi i nomi di tutti quanti, ma non li ricordo tutti dato che la memoria che ho è pari a quella di un moscerino.
È ora di cena e mi siedo vicino a Celia e le altre due manager Silvia e Nelly la figlia del preside.
A vederli sembrano tutti molto simpatici, ci sono alcuni molto solari  come Mark altri invece che guardano in silenzio facendo scappare qualche risata. Ci sono un paio di ragazzi che mi incuriosiscono molto come il ragazzo dai capelli color platino che sembra un porcospino, se non sbaglio si dovrebbe chiamare Axel, poi c'è Jude, mi ricordo il suo nome perchè è il fratello di Celia, porta un mantello e un paio di occhialetti d'aviatore. Sono una squadra particolare.
Dopo aver finito di cenare torno in camera mia e mi butto subito sul letto. Sono davvero stanchissima.
Improvvisammente sento squillare il telefono, è mia madre.
- Pronto mamma.-
- Ciao Abby, ora sono ritornata dalla riunione.Allora come è andato il viaggio? Stai bene? Hai fatto nuove amicizie? Come sono i dormitori?- ecco ci risiamo, mamma non finisce di fare domande tanto che è preoccupata.
-Mamma sto bene, il viaggio è andato benissimo, ho fatto amicizia e i dormitori sono fantastici, ora calmati.- dico ridendo.
-Ok va bene.Sono contenta che ti trovi bene e che già ti sei fatta degli amici, mi raccomando comportati bene e non ti dimenticare nulla domani che è il tuo primo giorno. Ora devo andare, ci sentiamo domani. Un bacio e fai attenzione!- mi dice premurosa.
- Non ti preoccupare andrà tutto bene, allora a domani. Buonanotte!-  stacco il telefono e neanche il tempo di mettermi sotto le coperte che crollo dal sonno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2017 ⏰

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