Indossa un cappello di lana grigio, le ciocche nere corvine che escono si arruffano al vento. Il viso è parzialmente coperto da una sciarpa del medesimo colore e un cappotto scuro.
Attende in silenzio, senza cuffie 'sta volta.
Ha un'espressione seria che non gli appartiene. È quasi surreale sul suo viso.
Una macchina scura si ferma nel parcheggio quasi deserto al di fuori di una vettura che sosta lì da ormai troppe ore e che sicuramente non se ne andrà via a breve.
Parcheggia a pochi passi da lui, una macchia tra tutto quel grigio. Appare quasi un quadro in cui sono state applicate eccessive tonalità fredde.
È proprio nel momento in cui mette la mano sulla maniglia dello sportello posteriore che si sente il suono di sblocco che gli fa capire che può aprire.
Respira a pieno un'ultima volta, scostando la sciarpa e facendo entrare l'aria gelida nei polmoni prima di entrare.
In condizioni normali ci sarebbe stata qualche esclamazione sulle dita che diventavano viola, o sul suo adorabile naso ora rosso e congelato. Ci sarebbe stata una risata contagiosa che avrebbe fatto sghignazzare anche il più grande. Ma non oggi.
"Hoseok-ah." al richiamo alza lo sguardo, e per un secondo questo si addolcisce un po', abbastanza da far trasparire un velo di vulnerabilità.
"Tieni." Hoseok afferra al volo un tubetto chiaro, colorato da un'etichetta sfumata di colori caldi. Vitamina B.
"Non è questo..." sussurra quasi. Cazzo, si sente un peso.
Yoongi lo sta guardando, attende in silenzio, è sempre Hoseok quello a parlare di più tra i due. Eppure non una parola viene più rivelata.
Il cielo è grigio, anche se luminoso. Un tempo che non rispecchia nessuno dei due.
Hoseok è caldo, la pelle biscottata che riflette i raggi del sole così dolcemente. Yoongi è come la neve, calmo e freddo, ma di un freddo tenero, di una delicatezza candida. Entrambi amano la pioggia, il cielo nuvoloso e le ombre.
Non c'è sole, non c'è neve, non c'è pioggia. Solo freddo e un grigio accecante quanto piatto.
"Ti porto in ospedale?" si azzarda a chiedere Yoongi. Dopo tutto non è la prima volta che accade ed è certo non sarà neppure l'ultima.
"No." risponde in fretta il ballerino, così velocemente che Yoongi quasi sussulta, scosso dal modo in cui quella quiete surreale che non è mai appartenuta al loro mondo è stata strappata.
Yoongi abbandona il suo posto, scivola un piede nel retro della macchina e fa attenzione a non intruppare nulla.
Hoseok resta fermo mentre il più grande si siede accanto a lui.
Sembra smarrito. Un girasole in una giornata buia, che non sa più quale è il suo scopo senza un sole a cui rivolgersi.
Per lui Jung Hoseok è questo. Un girasole. Un cazzo di girasole.
Jung Hoseok brilla e punta al sole, come il più luminoso dei girasoli. Riflette la luce e riscalda di un arancione naturale.
Eppure.
Eppure quando il sole smette di vegliare in alto, e cade, sempre di più, fino a scomparire, anche Jung Hoseok smette di brillare.
Ed è triste, è angosciante e cupo. Perché lui vive conscio che prima o poi il sole calerà. Sa che il suo sorriso, che si sforza, che lotta per restare sul suo viso per l'intera giornata, è destinato a morire in un lamento.
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LET'S HURT [ Yoonseok ]
FanfictionTutto ebbe inizio in una giornata incolore, con una frase inaspettata. "Fammi male." [ If this love is pain, well darling, let's hurt tonight ] COMPLETA