Ciao a tutti, mi presento: sono il Narrevole Narratore Narrante.
Oggi sono qui, perché vorrei raccontarvi una storia drammatica, seria, piena di colpi di scena, che vi emozionerà, vi farà piangere, ridere... una storia che vi coinvolgerà appieno.
Infatti, vorrei. Invece non lo farò, scusatemi.
C'era una volta una ragazzina dai lunghi capelli biond... no, no, scusate ma dalla regia mi dicono che è il contesto storico sbagliato.
C'era una volta una ragazzina dai capelli rasati a destra, tinta di viola e rosa, con il piercing al naso e un tatuaggio con su scritto ''se facciamo un incidente muore solo il conducente''. Il suo nome era Alice, ''abbiamotuttiilmaredentro@tumblr.it'' per gli amici. Alice aveva sempre vissuto in una casetta sperduta nella campagna, più precisamente a Mezzi Po (''mezzi che?'' ''Mezzi Po!''), una frazione rurale (una che?) di Settimo Torinese. La ragazzina, una 2000 di merda (perché è risaputo, le duemila tute kanie) non era mai uscita dal suo paesino sperduto. I genitori infatti la obbligavano a studiare tutto il giorno, anche se frequentava l'IPSIA e quindi al posto di studiare fissava il soffitto, oppure creava profili tumblr con tagli disegnati sui polsi e foto delle scapole modificate con Picsart, perché crackare Photoshop costava fatica. Ma un giorno, nel salone della sua abitazione grossa quanto il debito pubblico italiano ( con maggiordomi che all'occorrenza le pulivano l'ano e le grattavano le gioie in caso di qualche lieve pruritino intimo-anale) , la madre di Alice decise di comprare uno specchio da Maison du Monde (tra l'altro orrendo color senape piscio, come il vomito degli ubriachi) . Alice disprezzava tanto quello specchio, al punto che la madre per convincerla a non fraccarlo di botte, decise di regalarle un regalissimo regalo regaloso: il più bel fidget spinner nella storia degli autist-fidget spinners. Era uno spinner rosa, con i brillantini viola, delle roselline dipinte a mano, ma a giorni alterni faceva anche il caffè e se gli allungavi un po' di bamba ti pisciava anche il cane. Un giorno però, Alice usando il suo fidget spinner notò che facendolo girare troppo forte, esso creava un portale spazio-temporale in grado di risucchiarla. Così, quella mattina, Alice chiese ad Ambrogio (Sì, proprio lui, l'Ambrogio sottopagato della Ferrero Rocher) il maggiormo depresso della villa, di far roteare il fidget spinner fino allo sfinimento. Così Alice saltò nel vortice togliendosi finalmente dai coglioni. Ambrogio fu molto contento, tanto da organizzare un bellissimo festino. Ma per Alice non era tutto rose e fiori come il suo fidget spinner: il magico mondo dei 2009 non è tutto rose e fiori come sembra.
Allora... come sono andato? La regia mi dice che ho messo pochi colpi di scena. Aspettate, rimedio subito: Ambrogio è in realtà il padre di Alice. Fine
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Alice Attraverso il Fidget Spinner
Humor-Storia Nosense- Astenersi perbenisti falziii!!!!!!!! e gente senza umorismo, perché dopo questo trip la vostra vita non sarà più la stessa. Alice si ritrova catapultata in un nuovo mondo dove i 2009 fanno i selfie e seguono Lasabrigamer. Riuscirà...