Nuovo giorno. Stesse cose.
Ecco cosa pensava Harry, tutti i giorni.
Ormai era il suo motto. Niente di nuovo. Soffriva e basta.
Perché? Beh.. il suo ragazzo, o meglio l'amore della sua vita, non lo amava adeguatamente. Almeno, non come faceva all'inizio.
Lui è sicuro che Louis lo ami. A volte ha i suoi dubbi, perché ormai passa metà delle sue giornate a lavoro e l'altra con i suoi amici.
E okay, Harry non vuole di certo vietarglielo, però dovrà pur passare un giorno, un'ora con il suo ragazzo, senza che sia vicino a lui davanti ad un cesso mentre vomita tutto l'alcohol della notte.
Ma purtroppo ha paura che se gli dicesse cose del genere lui se ne potrebbe andare.
Lui sa che non è l'unico. Lo sa.
Ma non ha coraggio di lasciarlo, perché è per sempre l'uomo che ama.
Lui è pazzo di Louis.
Sente quel poco d'amore che è meglio di niente.
Lui chiede solo un pezzetto del suo cuore.
Ma non può averlo. Non sa perché.
A volte si chiede perché stiano insieme, ma poi si dice che è meglio non rispondere a certe domande.
Inizia a suonare il piano come ogni giorno "..i don't have ask you where you've been, and I don't feel the need to know who you with.."
Louis non era ancora uscito di casa quella mattina, ma poco importa, tanto gli avrebbe dato solo un bacio sulla guancia e se ne sarebbe andato.
Come sempre.
"Giorno Haz" ecco il bacio.
Però quella mattina, che appunto era uscito più tardi, aveva notato quella canzone che Harry stava suonando.
Ma non gli ha dato più di tanto attenzione.
Sa quanto il suo Harry ami la musica.•
E la giornata passò di nuovo così.
Harry che suona la stessa canzone per ore, come una cantilena, come per scacciare via il dolore.
Come per levarselo di dosso, come se potesse scaricare il dolore su quei tasti.
Quel giorno stranamente Louis pranzò a casa.
E fu la cosa più strana di quei due anni. Si era abituato a mangiare da solo, ormai.
"Allora, Haz, che hai fatto?" Chiese Louis per spezzare quel silenzio.
"Umh.. n-niente. Cioè niente di importante, ho suonato una canzone al piano per diverse ore." Rispose atono.
E Louis si spaventò. Non aveva mai visto il suo piccolo Haz così.
"Mhmh, e poi?" Continuò "umh, te l'ho detto niente." Rispose nuovamente con tono apatico.
E Louis l'aveva già sentito quel tono, molti anni prima.
Harry da ragazzo era molto problematico e purtroppo era autolesionista.
Però una cosa che aveva imparato a fare era appunto scaricare la sua rabbia, frustrazione, il suo dolore sui tasti del pianoforte.
Soprattutto grazie a Louis.
"Umh okay.." e rimasero così. In silenzio. Come era giusto che fosse. Perché Louis non aveva diritto, in quel momento, anche solo per un attimo di preoccuparsi di Harry, non aveva diritto.
Però per Louis era devastante vederlo e sentirlo così, e voleva capire cosa prendesse al suo piccolo.
Harry si alzò e andò nel salotto e riprese con la sua canzone.
La stessa della mattina.
Ed una cosa che aveva imparato era anche che Harry quando era addolorato cantava per ore, giorni o settimane, la stessa canzone.
Finché il suo dolore si fosse finalmente dissolto in quella canzone.
E Louis in quel momento fece la cosa più sbagliata che potesse mai fare, interromperlo.
"Harry, piccolo. Ti andrebbe di dirmi cosa succede?"
Sfortunatamente per lui, Harry alzo il volume dei tasti. Non voleva ascoltarlo era troppo carico.
Sarebbe esploso.
"Harry?" Gli afferra la spalla girandolo.
"COSA LOUIS. COSA?"
E Louis rimase shoccato.
Il suo Harry non aveva mai alzato la voce. Mai.
"Scu-scusa.. volevo sapere cos'avessi.." disse intimorito.
"Niente." E se ne andò.
Louis ne rimase sconcertato, allora decise di non fare niente.
Si andò a preparare, chiamò Zayn e uscirono.
Harry sentì la porta sbattere, e finalmente si liberò. Fece una cosa che non faceva da anni. Si tagliò. Fu un semplice sbaglio, attenzione.
Si sfogò, pianse, tirò vetri sul muro, ma sfortunatamente una scheggia andò a finire sul braccio di Harry, che senza accorgersene striscio quella parte del braccio sul muro.
Senti solo un pizzico.
E poi si rese conto, c'era solo un piccolo taglio superficiale. E allora decise che non andasse bene. No. Era troppo superficiale. Che si, forse in fondo, meritava quel dolore. Perché non permetteva a Louis di vivere la sua vita.
Andò in bagno. E la trovò.
Amata lametta. Pensò. Finalmente.
Guardò il sangue scendere sorridendo.
Lasciò che i suoi polsi sgocciolassero.
Per tutta casa, fino al pianoforte. Dove ritrovò la sua melodia e serenità di prima interrotta.
Suonò. Suonò. Suonò.
Poi si alzò, dopo circa tre ore consecutive.
Pulì le tracce di sangue in modo che Louis non si accorgesse di niente.
Pulì a fondo. E bene. E nessuno si accorse di niente.
Solo.. si scordò un qualcosa.
Era davvero tardi-o forse presto(?)- quando Louis rientrò.
Non era ubriaco. Quella volta no. Era preoccupato. Aveva pensato solo ad Harry.
Quella sera si era avvicinata Eleanor. E quella sera la respinse. Quando la vide non vide il viso che voleva vedere.
Non era un viso tenero, con delle fossette contornate da ricci color cioccolato e verdi occhi brillanti.
Appena arrivato si appoggiò al pianoforte. Lo guardò e sorrise. Al solo pensiero del suo Harry suonarlo.
Ma poi tastò qualcosa.
E no. Non poteva crederci. Quella era una lametta.
"Cazzo." Imprecò.
C'era del sangue secco. Sperò con tutto il cuore di non aver visto quello che aveva visto.
•
La mattina dopo Harry si alzò, e andò in cucina prese una cosa al volo e si sistemò davanti al suo pianoforte.
"..I don't ever tell you how really feel, cause I can't find the words to say what I mean." Cantava e non smetteva.
Non ci riusciva.
•
Quel giorno per fortuna era tutto tornato come prima.
Harry non tollerava la presenza di Louis.
Gli impediva di scaricare il suo dolore.
Adesso piangeva.
Adesso aveva anche dei polsi fasciati.
Ma poco importava. Non si interessava nessuno di lui.
Era solo una vittima. Una stupida persona che cercava attenzione.
Ecco cos'era. Forse per questo Louis non lo voleva più. Forse preferiva l'altra che occupava quel pezzo di cuore che tanto voleva.
•
Erano passate circa due settimane da quando Louis aveva trovato la lametta.
Aveva notato le fasce attorno ai polsi di Harry.
E forse a lui stesso nemmeno interessava che qualcuno potesse vederle.
In quei giorni era più felice.
Ma Louis era preoccupato.
Quello non era il suo Harry. Non era il vero sorriso del suo Harry.
Era quel sorriso che portava tanto tempo fa.
Uno di fierezza. Ma purtroppo questa fierezza era solo per se.
Come se si stesse liberando del suo dolore.
E Louis stava la senza fare niente.
Guardava solo. Non poteva fare altro. Lo sapeva.
Solo.. non capiva che il problema da risolvere era proprio lui.
Quindi il suo stare lì a fregarmene peggiorava le cose.
Che poi, non se ne fregava. Anzi. Però era con le mani legate.
•
Successe tutto una sera.
Harry quella sera era uscito.
Louis non ne sapeva niente. Non sapeva dove fosse. Niente.
Allora uscì.
Arrivati al locale c'era una grande folla.
Giusto. Quella sera c'era il karaoke.
"BENEE! Buonasera signori e signore.." Louis adorava Nick. Ma, davvero, a volte era insopportabile.
"Sta sera abbiamo un ospite speciale.. è un ragazzo bellissimo, carismatico, gran voce, sorriso splendido.. lui è HARRY STYLES"
E probabilmente gli occhi di Louis uscirono fuori dalle orbite. Sisi.
"Buona sera.." disse timido Harry.
"Umh vi canterò questa canzone. Come posso dire, questa canzone la dedico alle persone che non sono amate adeguatamente. Un po' come me."
E Louis pensò di impazzire.
Capì tutto. Era stato soltanto un gran coglione.
Stupido, fottuto, coglione.
Iniziò a cantare. E posso giurarvi che il mondo di Louis crollò. Era una pesante e dura verità tirata in faccia.
"I don't ever ask you
Where you've been
And I don't feel the need to
Know who you're with
I can't even think straight
But I can tell
You were just with her
And I'll still be a fool
I'm a fool for you
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking for
I don't ever tell you
how I really feel
Cause I can't find the words to
say what I mean
And nothing's ever easy
That's what they say
I know I'm not your only
But I'll still be a fool
Cause I'm a fool for you
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking forah ah ah
ah ah ah ah ah
Just a little bit
ah ah ah
I know I'm not your only
But at least I'm one
I heard a little love
is better than none
oh oh oh babe
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking for
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking for"
Quando Harry finì aveva lacrime calde ed amare che scendevano lungo la sua guancia.
Ma non solo lui.
Louis era in un bagno di lacrime.
Andò sotto il palco e lo abbracciò.
"Sei un fottuto stronzo, io sono un fottuto coglione." Singhiozzava.
Era esterrefatto e distrutto.
"Basta.. basta piangere.. okay?" Asciugò le lacrime di Harry.
Lo baciò. E Dio. Harry non si sentiva a casa da molto.
"Ora.. ora -singhiozzò- andiamo a casa e mi dici le cose che non ti vanno bene, okay, amore mio? Dovevi dirmelo.. perché non me l'hai detto?" Piangeva e si tirava Harry vicino.
"Perché?" Sussurrava.
"Avevo paura mi lasciassi." "Cazzo Harry sono stato un emerito coglione e tu mi vuoi ancora. No. Sono un coglione e basta. Non ti merito, ma sono troppi egoista e non ti sopporterei con qualcun altro." Risero.
"Harry io ti amo. E cazzo, non so perché mi sia comportato così. Non lo so." "Magari eri stufo di me"
"Oh Dio Harry, no. Mai."
"Perché ti stai prendendo tutte le colpe?"
"Per come sono.."
"Eh appunto.. non dovresti. Perché sei semplicemente fantastico."
•
Finalmente a casa i due iniziarono a parlare.
"Allora.. dai, dimmi."
"Lou io.."
"Dai.."
"Non mi da niente fastidio.. cioè si. Nel senso.. voglio dire"
Louis rise. "Calma amore mio."
Harry sorrise e si calmò al nomignolo.
"Lou ormai era un periodo che non stavamo mai insieme. Non ricordo l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore.
Stai sempre fuori, la mattina è okay, stai al lavoro, ma la notte stai con i tuoi amici. E Dio. Non voglio privarti ma vorrei starti accanto sempre ogni giorno, non quando vomiti vicino al cesso.
Cioè lo farei per te. Lo faccio. Ma voglio stare con te sempre."
E Louis si rese conto di essere sempre più coglione.
"Oh Dio. Haz, sono un fottuto coglione."
"Mi manchi ecco tutto, e sai quanto tu sia importante per me, e Dio nessuno è riuscito a salvarmi come hai fatto tu.
E giuro che non ci sarà mai nessuno che ti amerà come ti amo io."
"Dio Harry, ti amotiamotiamo." Lo bacia.
Lo bacia come non faceva da mesi e realizza solo ora quanto gli fosse mancato il suo Harry.
Quella sera hanno fatto l'amore.
E Dio Harry non ricordava quanto fosse bello.
E Louis tanto meno. Non ricordava quanto fosse bello entrare nelle carni di Harry, spingersi in lui, e farlo arrivare al culmine e sentirsi a casa con quel contatto.
Il resto è storia.Fine.
•
•
Ciauu.. allora la canzone di Ariana, scritta da Haz mi ha ispirata. Spero vi piaccia.
Perché Dio a me è piaciuto scriverla.
Lo inventata di sana pianta, così, random.
Eeee è mezza notte e omg l'ho scritta now?
Wow!
Okay.. umh come ho già detto spero vi piaccia e niente
All the love
Des
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Just little bit of your heart//OS //LS
RomanceHarry soffre. E tanto. Perché? Perché sa che l'amore della sua vita non lo ama come dovrebbe. Ha una forte paura che il suo Louis si stanchi di lui è che lo lasci, magari per mettersi con una bella ragazza. E forse Louis lo capirà un giorno. Uno com...