Ostia è una piccola cittadina sul mare alla periferia di Roma. Sono le sei di mattina e la gente che la popola è ancora addormentata; nella zona del porto vecchi palazzi spuntano da una fitta nebbiolina, la ruggine sui balconi, l'intonaco esploso e il ferro arrugginito ne mostrano l'anima decadente. Un dicembre freddo e impavido fa avanzare e arretrare il mare che si infrange prepotentemente sugli scogli, così tanto che sembra volerli sradicare per inghiottirli ed adagiarli nel suo fondale sconosciuto, quel luogo profondo dove l'inquietudine della superficie può essere appena percepita... dove anche i pensieri trovano un angolo pace.
Rob pensieroso fissa il bagnasciuga umido, un gabbiano solitario si poggia davanti lui, lo fissa. Sulla sinistra si vedono le cime delle barche ormeggiate, sulla destra il lungomare, deserto, buio, cupo, dove nemmeno l'animo umano trova spazio per rimanere troppo in collera.
Rob è un pugile ed è lì per allenarsi. Allena per prima cosa la mente, svuotandosi di ogni pensiero, passa molto tempo in silenzio, comincia ad ascoltare il suo corpo, a percepirne ogni sensazione interna ed esterna, poi volge l'attenzione verso fuori, lasciando che i suoi sensi captino e percepiscano la sua personale creazione del mondo esterno. Questo siamo, pensa, percettori di una realtà. L'aveva imparato durante i suoi incontri di pugilato, per accelerare le risposte ai vari colpi.
Sapeva come riuscire a percepire maggiormente l'avversario, dove dirigere l'attenzione, minimizzando i tempi di risposta: il pensiero cosciente l'avrebbe rallentato di frazioni di secondo, troppo preziose nella boxe.
Nonostante la velocità e la bravura, Tony, l'allenatore di Rob ,non sopporta l'atteggiamento di Rob, eternamente nel limbo: non ha grinta, né ambizione, gli basta qualche guanto con qualcuno appena bravo... "Sei irriconoscente a te stesso per primo e al tuo talento" gli ripete in continuazione Tony, poi lo prende da parte e comincia il suo discorso: "Hai tanta di quella tecnica, fai ballare l'avversario per tutta la durata della ripresa, almeno provaci a piazzare un bel colpo della buonanotte, no? Cristo, Rob, non ho mai visto nessuno forte come te e altrettanto smidollato, vedi di darti una svegliata, cominci a darmi sui nervi."
"Che devo dirti To, lo sai, mi piace la scherma che c'è nella boxe, è solo uno sport, tranquillizzati" ribatte Rob grattandosi la testa con un sorrisino e nel frattempo la collera di Tony aumentava: "Nessun allenatore rimane tranquillo guardando un talento sprecato, passi il tempo a tirar pugni al vento... cazzo hai ventisei anni sei nel pieno delle tue facoltà, non ci metti né la rabbia, né la grinta necessaria, sembri una checca, che aspetti a mandar giù i tuoi avversari? Perché ci giochi? Pensi sia un gioco?", le parole di Tony sono lente e scandite, mentre fissa negli occhi Rob. "Non lo è?", risponde Rob che non riesce proprio a rimanere scalfito, né dalle parole, né dall'atteggiamento del coach. "Cristo Rob, mi fai vomitare, dovevi fare la ballerina, non tirare di boxe. Ti ho allenato perché tu potessi ripagarmi del tempo che ho perso con te." Tony tira un diretto sinistro perfetto al sacco che Rob non aveva visto partire, la cosa lo fa sentire fiero di averlo come allenatore, lo guarda con ammirazione, sa che è il miglior coach che possa avere ma non ha la minima intenzione di cedere ai suoi discorsi... risponde a tono con aria ironica: "Mi dispiace averti dato tanta delusione, sai mi ricordi un po' mia madre, anche lei mi diceva più o meno le stesse cose, anche lei si arrabbiava molto, ma non ho mai capito il perché".
Tony si calma prende una bottiglia d'acqua beve un sorso, la punta su Rob: "Di ambizione neanche a parlarne, non ne hai, non sai neanche cosa è, vivi come se non ti importasse nulla, ragazzo mio, prima o poi ti troverai a dover far fronte alle tue responsabilità, prima o poi la spiegazione non la dovrai dare a me, ma a te stesso".
Rob sorride fa un balzo sopra il ring: "Tony ho voglia di fare guanti, hai mica uno sparring partner libero?" Tony lo guarda come si guarda qualcuno che ha appena deciso di mostrare la sua pazzia in pubblico: "Lascia stare, allenati al sacco, anzi, vuoi un consiglio? Trovati una ragazza, un buon lavoro e lascia perdere questo sport, senza grinta non si va da nessuna parte".
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Quarta Ripresa
Action2 pugili, Lorenzo una vita difficile, il padre ucciso davanti i suoi occhi, la madre chiusa in un manicomio e una sorellina di cui occuparsi, un ambiente ostile contornato da droga e corruzione. Non ha scelta dovrà combattere, diventando presto un c...