Yu si asciugò il sangue del piccione dagli angoli della bocca.
Non lo soddisfaceva come il sangue umano, ma era sempre meglio di niente.
Non aveva trovato nutrimento al parco, a parte la ragazza naturalmente. L'aveva colto di sorpresa, e a lui non piacevano le sorprese.
Adesso però gli tornava in mente quello sguardo che lo aveva tenuto a quello di lei, e il vago percepimento di paura nell'aria notturna, si pentì di essere corso via così velocemente.
Erano ormai venti minuti, che se ne stava seduto in quel vicolo vuoi sul retro di alcuni negozi.

a cacciare e bere il sangue delle sfortunate prede.

ormai i pochi animali notturni rimasti nel vicolo erano spariti; ''se la sono filata tutti?'' pensò.

gli animali sapevano che c'era un pericolo nell' aria, ''un grosso gatto'' pensò con un sorriso minaccioso e lucente.

Era ora di muoversi, si alzò in piedi e si stirò allungando le braccia magre ma forti verso il cielo, nonostante la fresca notte invernale, lui indossava una camicia nera come i jeans e le sue scarpe, con dei bordi blu scuro ma i lacci erano rossi. Amava vestirsi di nero : il colore delle ombre, della notte, vestiva sempre con quel colore.

''Sangue...'' aveva sussurrato notando i lacci delle scarpe prima di comprarle insieme hai vestiti in un negozio di abiti. I vestiti, e le scarpe le aveva già in mano, e una volta preso tutto si diresse alla cassa pagando velocemente per poi uscire ancora più velocemente,e andare hai bagni pubblici a metterli subito.

Dove poteva andare ora?, al parco?, forse la ragazza ormai se ne era già andata o forse no.

''E' il caso di andarci comunque'', pensò con lo stesso sorriso di quando aveva notato il gatto.

Era bella, scura come la notte, e magra. ''e' Quasi che uno dei miei simili l' abbia catturata?'', a questo pensiero il suo viso si intristì ma presto tornò come prima. ''No! non può essere così, altrimenti lo sentirei.'' pensò; ma la ragazza aveva comunque qualcosa di voluttuoso che gli ricordava la morte.

'' E ha anche un seno fiorente...'' pensò arrossendo, e ridacchiando sommessamente tra se e se per i suoi gusti stranamente umani.

Ma lei lo aveva preso in contropiede, erano un paio di settimane, che aveva scoperto quel parco sempre deserto a quel' ora di notte, così aveva abbassato la guardia.

una distrazione e anche pericolosa, no non sarebbe andato al parco ci sarebbero state altre occasioni; l' aveva vista vista seduta lì su quella panchina con una tranquillità che rivelava consuetudine.

L' avrebbe rivista,o sarebbe andato lui piuttosto in quella casa, a pochi passi da lì... voleva vedere che cosa faceva la sua potenziale vittima .

uscì dal vicolo con attenzione, non era il caso di farsi vedere spesso nello stesso posto, specie se era un ottimo terreno di caccia come quello; e lui non voleva perderlo.

S' incamminò per il marciapiede con le spalle dritte e le mani infilate in tasca dei jeans, quasi a proteggersi dal freddo. Non si poteva mai sapere, poteva esserci qualcuno ad osservarlo nell' ombra.

Doveva prendersi una giacca, la strada che stava facendo incrociò il viale sul retro delle case che dava su via campo d' appio.

Giro a destra e oltrepassò le prime cinque sei villette, e si fermò davanti a una cancellata nera a fiori blu scuro decorata a mano; sul retro della casa non c'erano luci accese. Il chiaro di luna chiazzava il prato del cortile.

Yu sgattaiolò di ombra in ombra, tra alberi e siepi; e anche lui stesso poteva sembrare un ombra poteva sembrare una nuvola di passaggio, che oscurasse per un momento la luna.

il bacio d'argento Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora