Capitolo 2 - Ashley.

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Una volta finiti i compiti non esco, aspetto prima mia sorella.

Intanto decido di accarezzare Hermione, la mia gattina grigia.

Anna finisce i compiti dopo poco e mi raggiunge.

<<Ash, adesso che ho finito possiamo uscire.>>

Annuisco lasciando la micia e ci prendiamo per mano.

<<Usciamo!>> diciamo in coro.

Una volta uscite dalla porta, ci incamminiamo verso il parco pubblico più vicino.

Vi entriamo, ci sediamo su una panchina e iniziamo a parlare:

- "Ti sono simpy i prof?" Chiede.
- Si. In particolare la fan di Harry Potter, che materia insegna?
- Inglese
- Già. Approposito, hai finito il quarto libro?
- Purtroppo sì. SONO MORTA DI PAURA
- Che sport farai quest'anno?

Questa domanda la fa scattare.

Anna si alza dalla panchina e corre a casa urlando <<Danzaaaa!>> e rischiando perfino di essere investita.

La seguo stando attenta.

<<Cosa ti succede? Sei pazza?!!>> urlo una volta che l'ho raggiunta.

È mia sorella; non voglio rischiare di perderla.

<<È che.. mi sono iscritta a danza classica e sono in tremendo ritardo. La lezione è finita.>>

<<Ma non è un buon motivo per fare così>> fingo di rimproverarla.

Ci abbracciamo.

Torniamo a casa come all'andata.

Una volta superata la soglia, Hermione corre a farci le fusa.

Sorrido.

Insieme andiamo in camera e ci sdraiamo sul letto.

<<Sai, Ashley..>> inizia <<Non mi separerò mai da te. Facciamoci una promessa: Andremo al College insieme>>

Annuisco guardandola.

Anna.

La mia sorellastra.

Un rumore ci interrompe.

Scendiamo in fretta e furia e vediamolo​.

La mamma è a terra davanti alla porta di casa.

<<Ti hanno derubata?>> chiede Anna.

<<No. Sono caduta. Ho sentito un dolore forte qui. Ahi!>>

Chiamiamo papà che la porta dal medico.

Aspettiamo qualche minuto, forse un quarto d'ora, poi la visitano.

<<Signora non è incinta. Purtroppo ha una malattia molto grave e mortale. Abbiamo già chiamato un'ambulanza.>>

Al suono delle ambulanze, Anna scoppia in lacrime per la prima volta dopo un mese.

Io e lei, SOLO io e lei, andiamo verso la macchina.

<<Ash, non voglio perdere anche la mamma!>> inizia a singhiozzare.

Si mette le mani sugli occhi
marroni-verdi.

Mi spiace.

La capisco.

Troppo bene.

Anche per me quella donna è una madre.

Mi ha cresciuta come una figlia quando sono rimasta orfana della mamma a soli tre anni.

Non piango anzi cerco di consolare Anna.














Spazio Autrice.

Devo lasciare il cellulare. Forse pubblico il terzo capitolo o rispondo stasera, in camera, di nascosto. Bye bye.

Sorelle. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora