L'inizio

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-Dobbiamo proprio?

-Si, Vector, sai che tua sorella e tuo padre ci tengono, quindi sbrigati!

Non è che odiassi i miei parenti, ma odiavo profondamente la Chiesa, è pallosa, sembra non finire mai e non puoi neanche fiatare.

Mi chiamo Vector, ho da poco compiuto 16 anni, e sto per raccontarvi la storia della mia vita, prima che venisse sconvolta da Draghi celestiali, Demoni e Angeli.

Quella mattina pioveva, ma dovevamo andare alla cresima di mia sorella, come detto non è che la odiassi, ma era l'idea di dovermi sorbire una messa per intero che non mi andava giù. Così, presi tutta la pazienza di questo mondo, incluse le mie cuffiette, e scesi le scale per recarmi all'ingresso

-Tuo padre ci aspetta fuori Vec, sbrigati, e aggiustati quella cravatta!

-Si, mamma

Strinsi il nodo della cravatta, non troppo, così almeno potevo respirare, e uscimmo di casa; salimmo in macchina e ci dirigemmo alla chiesa del paese ed essendo l'unica, come mi aspettavo, era stracolma di persone di ogni età e di parenti dei vari cresimati; Fui costretto a mettermi nelle prime file in quanto parente e la messa cominciò.

Stava durando decisamente troppo, ormai, tra gli sbuffi e il sudore, stavo cominciando a perdere la pazienza ma dovevo resistere per mia sorella. Arrivò il momento in cui il prete si avvicinava al leggio quando calò un silenzio di tomba; non riuscivo a capire il motivo ma tutti mi guardavano e parlavano di qualcosa sottovoce, quando finalmente decisi di dare attenzione al prete, notai che aveva il dito puntato contro di me.

-TU!

Mi sentii urlare in faccia dal prete che ormai era sceso dal leggio e era quasi vicino a me, non sapevo cosa avessi fatto con precisione ma sentivo puzza di guai

-Scusi, ma io non ho fatto ni..

Neanche il tempo di finire la frase che quello mi mise una mano sul petto e chiuse gli occhi, sotto gli sguardi attoniti dei miei genitori e di tutti i presenti

-Non può essere vero, non puoi averlo tu...

Continuavo a non capire, quando all'improvviso il prete assunse un tono un po' più serio

-Mio caro ragazzo, tu sei il detentore del potere del drago rosso, colui che ha preso da Dio la supremazia assoluta, colui che ride e si beffa dell'eternità ma ha timore dei sogni, colui che veniva rifiutato e desiderato allo stesso tempo, colui che è stato sempre forza, colui che è stato sempre amore, sto parlando del WELSH DRAGON

A quelle parole il mio braccio destro cominciò a tremare da solo; non riuscivo a capire, neanche i miei genitori riuscivano a darsi una spiegazione, quando all'improvviso un ragazzo, più o meno della mia età, fece sgombrare il corridoio centrale della chiesa e rivolse lo sguardo a me

-Questo semplice umano sarebbe il mio rivale?

Rivale?!, cosa voleva dire, io non ho nessunissimo rivale

-Guarda, deve esserci un errore, mi chiamo Vector e ho sed...

Neanche il tempo di finire la frase che questo fece un balzo indietro, pronunciò qualcosa e dalla sua schiena uscirono due ali di un blu elettrico, sembravano quasi meccaniche.

A quella vista il prete emise un gemito di paura ma subito si ricompose

-Quel ragazzo è il detentore del potere del drago bianco, colui che ha rubato la supremazia assoluta, colui che è geloso dell'eternità, colui che desidera e brama ardentemente il sogno, sto parlando del VANISHING DRAGON

Come prima, a quelle parole il mio braccio destro tremò ancora più forte, ma era un tremore di paura, e mi sentivo come se volessi combattere contro quel ragazzo dai capelli argentei

-Mi chiamo Vali, grazie per la descrizione padre, come hai potuto sentire io detengo il potere del Vanishing, e sono conosciuto come Drago bianco imperatore, tu quello del Welsh e sarai conosciuto come Drago rosso imperatore, sempre che io prima non ti faccia fuori ovviamente, è nostro destino scontrarsi

Ormai tremavo dalla paura, non sapevo cosa fare, molte delle persone presenti abbandonarono la chiesa, rimasero solo i miei genitori e qualche altro curioso. Non avendo neanche il tempo di reagire Vali si scagliò contro di me e istintivamente misi avanti il braccio destro per difendermi.

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