Capitolo 1

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-Arden, Arden svegliati, siamo arrivati.-
Non ricordavo di essermi addormentata, ma probabilmente l'ho fatto. 
Non viaggio molto in aereo e non sono così abituata ai vuoti d'aria e all'idea che non ci sia niente al di fuori di quell'ammasso di ferraglia.
-Per quanto ho dormito?-
-Per un'oretta.- mi dice lei ridacchiando...
Scendiamo da quel maledetto aereo che mi ha portata così lontana da quello che amo, dai miei amici, dalla mia scuola, da tutto ciò che per me era "casa".
L'aeroporto di JFK è strapieno di gente che corre da una parte all'altra con una faccia interrogativa trascinandosi dietro enormi valigie e mi chiedo se il loro viso sia uguale al mio... spero di no...è orribile!
Passati ulteriori controlli di sicurezza la polizia dell'aeroporto ha constatato che non sono un terrorista che vuole far saltare in aria la Freedom Tower con una bomba e finalmente riusciamo ad uscire.
Un altro autista ci sta aspettando con uno sguardo piuttosto irritato; il nostro aereo era in ritardo di 1 ora a causa delle turbolenze incontrate in volo ed essendo in mezzo al vuoto più totale non siamo riuscite a contattare il centralino per avvertire il taxista... ops.
Il viaggio non è molto lungo, in mezz'ora siamo arrivati a Manhattan.
I miei occhi sono pieni di meraviglia, cerco di muoverli da una parte all'altra per riuscire a vedere tutto quello che c'è la fuori, ma è inutile...c'è troppo! Iniziò a scorgere i grattacieli più importanti come l'Empire State Building, e il Rockefeller Center, sono enormi rispetto a come me li aspettavo... attraversiamo il centro con fatica, a quest'ora c'è un sacco di traffico...
La mia nuova casa si trova sulla fantastica e lussuosa Madison Avenue, all'incrocio con la 96esima strada che porta dritta a Central Park.
Il motivo per il quale abbiamo dovuto abbandonare San Jose è stata la promozione di mia madre a direttore della nuova sede creata a New York dell'agenzia immobiliare nella quale lavora da 10 anni... grazie all'aumento, al denaro che ogni mese mio padre ci invia e al mio piccolo contributo lavorando part time nella biblioteca di San Jose siamo riuscite a comprarci un appartamento in centro Manhattan, nella zona più residenziale di New York...
Non che non ne sia felice... ma nonostante tutto avrei preferito rimanere nella mia vecchia e cara California. Già immagino la prossima estate... come farò senza quel fantastico oceano creato apposta per fare surf?...
-Arden, adorerai la nuova casa, é grandissima e abbiamo pure un giardino... in comune con gli altri condomini, i vicini saranno gentilissimi e ti ambienterai velocemente, la scuola é fantastica, troverai subito molti amici con cui uscire e divertirti un po'... inizi le superiori, sarà bellissimo, non temere. Non voglio che pensi che ti abbia portata qui solo per il mio lavoro... lo ho fatto anche per staccarci un po' dal passato e incominciare una nuova vita dimenticandoci il... "prima". Lo capisci vero?-
-Certo che lo capisco mamma, ci troveremo benissimo qui.-
Io sono la sua unica figlia, l'unica persona dalla quale può avere un po' di supporto. Non voglio rovinarle questa nuova vita, ha già sofferto troppo in passato, almeno io devo essere dalla sua parte... non posso mica dirle:- "Beh sai mamma, odio New York City perchè detesto il traffico e amo la tranquillità ed è l'ultima città nella quale sarei voluta trasferirmi... per me stavamo benissimo a San Jose dato che dopo 4 anni impari a dimenticare anche se vivevamo nella stessa casa dove abbiamo vissuto tutti insieme per 10 anni da quando sono nata... e inoltre io sono in buoni rapporti con mio padre quindi potevamo restare lì."- la ucciderei se le dicessi questo perché ha riposto troppa fiducia in me ed è per ciò che mi sono sempre fatta vedere entusiasta all'idea del trasferimento...
Scendiamo dal taxi, scarichiamo i bagagli e li posiamo davanti all'ingresso di questa enorme casa bianca di 4 piani.
Ci sono 3 gradini davanti alla porta, una staccionata del medesimo colore separa il piccolo giardino dal marciapiede con alberelli piantati a circa 2 metri di distanza l'uno dall'altro, la strada è deserta, e buttando l'occhio più lontano possibile si scorge una grande macchia verde... Central Park... non vedo l'ora di andare a correre in questo parco enorme, voglio prendermi e scoprirne ogni centimetro.
Le finestre della casa sono cristalline e non lasciano vedere all'interno, in cima c'è un terrazzo addobbato con fiori e piante. È una zona molto carina e sembra anche silenziosa... la mamma mi conosce meglio di quanto creda...
Facciamo un giro intorno all'edificio e scopriamo il giardino sul retro che è un po' più grande di quello davanti, dopodiché torniamo sui nostri passi e entriamo trascinando alcune delle molte valigie... fortunatamente c'è l'ascensore!!
-Dovremo fare 2 giri per portare su tutto...- le dico con voce affaticata.
-Allora sali prima tu con queste, io vado a prendere le altre borse davanti al portone siamo al terzo piano porta 24.-
Arrivata al terzo piano mi rendo conto che non c'è nessun numero su nessuna delle uniche 2 porte, perciò mi decido a suonare ad una per capire qual'è il mio appartamento, se nessuno risponderà allora saprò che è quello, in caso contrario mi presenterò come la nuova vicina...
Decido di suonare alla porta di destra e sento una voce provenire da lì.
-Vado io mamma.- Mi scorre un brivido lungo la schiena e mi rendo presentabile; speravo veramente fosse casa mia...
-Ciao.- Senza nemmeno accorgermene un ragazzo alto con i capelli di un castano ambrato e gli occhi verde smeraldo appare sulla soglia; ha uno sguardo gentile ed affidabile...è bellissimo. Rimango ipnotizzata a guardarlo, appena mi accorgo di starlo fissando distolgo lo sguardo...
-Hei, ciao... emm io sono Arden, scusa se ti ho disturbato, veramente io volevo capire qual'era la mia porta ed... evidentemente è l'altra.- sono molto in imbarazzo, ma subito vengo rassicurata al suo sorriso dal quale spuntano 2 fossette che completano l'opera d'arte...
-Ah... sei la nuova vicina, mi hanno detto che sarebbe arrivato qualcuno... non è divertente essere da soli su un piano. Piacere, io sono Wesley, ma puoi chiamarmi Wes... se hai bisogno di qualcosa bussa pure...-
-D'accordo, grazie mille... ci si vede.-
-Ci vedremo più di quanto pensi...-
Non ho ben capito il significato di quest'ultima frase, ma se potrò vederlo più spesso, tanto meglio!
Dopo esserci salutati aspetto mia madre che arriva 10 secondi dopo con 2 sacche per mano.
-È entrato una vecchietta con alcune borse della spesa e mi ha chiesto di aiutarla a portarle in casa, scusa se ti ho fatta aspettare...-
-Nessun problema mamma...- grazie grazie grazie vecchietta!!
-Qual'è il nostro appartamento?-
-Questo.-
Le prendo le chiavi di mano, apro la serratura con 4 giri decisi ed entro. Rimango senza fiato, è enorme , è completamente bianca ed è bellissima... sulla destra c'è una porta con appeso un biglietto con su scritto "Arden" , mentre, guardando davanti a me c'è un enorme open space tra la cucina ad isola ed il soggiorno immacolato, ci sono già 2 poltrone, un divano e una libreria ancora vuota... a sinistra c'è un'altra porta con su scritto "Olivia".
-Abbiamo un bagno ciascuna!!-  esclama la mamma con molto entusiasmo, io non le rispondo, non ho ancora realizzato che questa meraviglia è casa mia...
Mi sono appena resa conto di non essere ancora entrata nella mia camera... scatto e mi fiondo dentro... è ancora  meglio dell'intera casa!!
-Wow!!!- rimango a bocca aperta... letteralmente, la mia mascella non risponde più agli ordini inviati dal cervello, ma ho altro di cui preoccuparmi...
Da destra c'è  una scrivania con sopra una finestra per far filtrare la luce, un letto stranamente "doppio" uno specchio gigantesco incollato su un armadio in legno e una cassettiera, l'ultima cosa che vedo è una porta che intuisco porti al bagno...
Magari non sarà così brutto vivere qui!
Non capisco perché non riesco a smettere di pensare a Wes, chissà cosa volesse intendere prima con quella frase... pensando a lui vedo quelle adorabili fossette e gli occhi verdissimi... sono sempre più convinta che mi piacerà qui!

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