amare non è un errore.

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Il college non era assolutamente uno dei posti dove una ragazza avrebbe preferito passare l'anno. 

Eppure mi ritrovavo a girovagare per i corridoi, attendendo che la lezione che avevo appena saltato finisse. La matematica non era uno dei miei punti più esilaranti, ma bensì uno dei miei punti più deboli. 

Mi strinsi nella mia giacca nera in pelle a causa del vento che soffiava dai portoni e mi diressi verso il mio armadietto. Roteai gli occhi al cielo notando la squadra di football in fondo al corridoio dove mi trovavo io.

''ehi piccola Stevenson, dove vai?''

Eccoli appena mettere in azione i loro ''neuroni''.

Decisi di non rispondergli, e tirare dritto al mio intento. Se avessi perso altri dieci minuti con degli sfigati probabilmente sarei stata costretta a saltare anche l'altra lezione. 

Sobbalzai quando mi sentii afferrare ferreamente l'avanbraccio. Mi voltai fulminando con lo sguardo il malcapitato. Quando, alzando la testa, vidi il volto sereno e sfacciato del biondo della squadra, rimasi quasi sorpresa.

''che vuoi?''

''vieni con noi, Stevenson?''-rise.

Feci per tirare indietro il mio braccio con uno strattone, ma evidentemente non potevo competere con la muscolatura di quei tipi.

''lasciami, Horan.''

''sono solo quattro passi''-rise ancora.

''Niall,ti ha chiesto di lasciarla andare.''

Ci voltammo entrambi verso chi aveva appena proferito parola, e rimasi ancora più sbalordita notando che Styles mi aveva appena difesa. Horan un po' titubante mollò il mio braccio, e senza farmelo ripetere due volte mi diressi verso il mio armadietto. Chi l'avrebbe mai detto che Harry Styles, vicecapitano della squadra di football non rinunciasse ad una provocazione?. Mi voltai una sola volta, quanto bastasse per notare Styles con gli occhi addosso alla mia figura, quasi fossi un extra-terrestre. 

Proseguii e non appena il suono della campanella scattò mi affrettai a prendere quell'ammasso di parole contenuto in un ''piccolo'' libro di biologia, e altri due libri di  geofisica.

''porca puttana.''-mormorai a me stessa, quando li sollevai.

Sbuffai, chiudendo con una spinta del bacino il mio armadietto, e mettendo tutte le forze che avevo in corpo cercai di arrivare all'edificio 4, dove avrei svolto lezione. Sbattei un piede per terra, non appena fatti dieci miseri passi il primo libro cadde ai miei piedi. Lasciai andare anche gli altri due, prendendomi la testa tra le mani.

Non era per niente utile portare tutti quei libri, per quale cazzo di motivo gli sutdenti dovevano portarseli dietro per metri e metri?.

Mi abbassai rimettendoli in ordine, e per poco non svenni quando Styles mi si parò ancora una volta davanti,stavolta alla mia altezza nonché fossi seduta per terra. 

''lasciali, ti aiuto.''-disse mentre sollevava i libri con meno fatica di quanto non facessi io pocoprima.

La sua voce graffiata e maledettamente roca, mi aveva lasciata interdetta, e senza proferire parola lo lasciai fare. Si incamminò con i miei libri tra le mani, e i suoi nella sua cartella, uscendo dall'edificio in qui ci trovavamo. Lo seguii senza dir niente, quando mi accorsi che neanche sapeva dove dovevo andare. 

''Styles dalli a me, non sai dove devo andare''.-mormorai, afferrando il suo braccio.

Durante quel tocco mi accorsi quanto la sua giacca nascondesse una muscolatura solida e forte. Mi guardò, ridacchiando, e a quel punto mi accorsi che lo stavo ancora tenendo fermo. Mi staccai all'istante.

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