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-Quindi la formula per ricavare l'equazione della retta parallela al punto P e a l'equazione R è...-
Il professore spiega veramente veloce, ma io mi ero già reso conto che era inutile anche solo provare a stargli dietro.
Come al solito mi stavo perdendo nell'enorme labirinto che offre la mia mente, costellato di storie e ricordi, belli o dolorosi. Ultimamente stavo andando dietro all'ultima creazione della casa, cioè veri e propri racconti basati sulla mia persona. O meglio, sulla mia persona e una ragazza.
Adesso c'era Mayuki, principessa di un paese simile al Giappone, ma di un altro mondo. Ma prima c'era Nika, un'altra principessa, sta volta di origine croata, o almeno di un paese simile alla Croazia, con il vizio di farsi rapire. Prima di lei c'era Alessia, tifosissima del Sassuolo con un padre malato cronico e prima ancora Yuno, una distorta immagine di quella reale chi è conosciuta oggi.
Ognuna con una storia diversa:
Mayuki era la primogenita del Re del paese dei Ciliegi, figlia disprezzata, o almeno apparentemente che vuole cogliere l'opportunità di farsi rivalere e prendere il controllo del suo paese alla notizia che, secondo una profezia, suo padre lascierà il suo posto molto presto.
Alessia cerca semplicemente di vivere la sua passione per il pallone, anzi per il Sassuolo, ma la solitudine la schiaccia, almeno fino a quando non arriva qualcuno nella sua vita che le permetterà di vivere senza avere la paura di non avere più nessuno al suo fianco.
Di Nika non so molto, so solo che aveva il vizietto di farsi rapire e che qualcuno dovrà farsi dei grandi viaggi per riprendersela sotto ordine del Re.
Mentre, per quanto riguarda Yuno, la storia più o meno è sempre quella. Solo che molto più distorta, data l'inesperienza del mio cervello nel processare idee con un capo ed una coda.
Tutto sommato, il problema non era la loro esistenza, era la loro creazione. Il motivo della loro creazione...
Derivano tutte, molto probabilmente (farsi un'analisi psicologica da solo non è facile), da un senso di ineguatezza con gli altri, dal fatto che mi sia sempre sentito indietro, in quanto io non abbia mai avuto neanche il modo di avere una ragazza.
Per me è sempre stato più facile rifugiarsi in anime, manga, libri, film e storie.
Infatti non richiedeva e tutt'ora non richiede uno sforzo al livello mentale, diciamo più di coraggio, di fegato impersonarsi in un eroe di qualche film o, magari, essere se stesso l'eroe di qualche fantomatica donzella che aspetta solo che io venga a salvarla.
Questo fatto, onestamente, più di spaventarmi non ha mai fatto niente. È inutile, non riesco a sentirmi triste o arrabbiato se non per pochi minuti.
Non lo so, è solo che non me lo so spiegare. Penso che si tratti di un sistema di autoprotezione del mio animo, perché se no non avrei seriamente idea.

È strano. Sono strano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 04, 2017 ⏰

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