tradizioni

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Quella sera mi guardavo intorno, cercavo quegli occhi talmente belli da farti male. Occhi di un azzurro freddo come il ghiaccio, profondi e limpidi. Labbra morbide e carnose. Quei capelli tinti di biondo, morbidi al tatto, setosi. Il suo fisico magro e scolpito, anche se non frequentava la palestra. Cercavo il ragazzo che aveva rapito il mio cuore con una foto di quando era piccolo, l'unica cosa che ci legava in quel matrimonio.

Nati nello stesso giorno, alla stessa ora. Destinati a stare insieme, grazie alla tradizione della mia famiglia.

Ho origini asiatiche, mia madre è una famosa attrice coreana e mio padre è un imprenditore americano. Ho appena compiuto i 18 anni, e questo ragazzo ne ha 20.. ho ricevuto informazioni su di lui da quando sono nata. "Questo bimbo sarà tuo marito Charlize. Lo conoscerai quando compirai 18 anni, si chiama Leon e vi sposerete." questo è quello che mi dicevano sempre mamma e papà.

Continuavo a guardarmi intorno, il luogo era quello giusto, ero all'entrata della "Music Art Academy" la scuola che frequentava Leon. Chissà se lui sapeva del matrimonio..

"Leo! Muovi il culo daii!" sentì urlare dietro di me. Mi voltai e vidi una ragazza con i suoi stessi occhi, capelli lunghi fin sopra i glutei e mori. Mi voltai verso la scuola per vedere chi doveva muoversi e vidi lui.

"Fermati un secondo!" dissi prima che salisse in macchina.

"Dimmi.." disse lui voltandosi verso di me.

"Tu sei mio marito." gli dissi seria.

"Come prego?" rispose.

"Non te ne hanno mai parlato? Sono la figlia di John Relining, Charlize. Sono tua moglie."

"John... È il proprietario di quella catena di hotel e villaggi mondiali?"

"esattamente, mia madre è Kim Na Na, l'attrice coreana." mi guardava diffidente.

"vuoi che ti mostro il passaporto?" chiesi.

"Non vorrei sembrare scortese, ma non so niente del matrimonio e non voglio saperne niente. Scusami ma ho un pranzo importante con i miei genitori e sono già in ritardo quindi vado via." si voltò e salì in macchina, la ragazza mi guardò con un sorriso e si scusò. Le sorrisi chinando il capo per ringraziarla.

"Signorina Charlize, dobbiamo andare, lo incontrerà di nuovo tra poco, siamo in ritardo.." disse Robin, il mio autista.

"Certo Robin, scusami.. andiamo pure." sorrisi e salii in macchina.

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