2.7

721 74 30
                                    

Stavano bussando alla porta di Stefano ma nessuno veniva ad aprire.

Sascha prese coraggio e decise di entrare dalla finestra del soggiorno che era rimasta aperta.

"Stefano? Stefanooo?"

Nessuno rispondeva.

Ispezionò il piano terra ma non vi era nessuna traccia.

Trovò un paio di scale che portavano al piano superiore.

Sascha salì e cominciò a cercare Stefano in tutte le stanze.

Arrivato all'ultima stanza da ispezionare, senti dell'acqua sotto i piedi che usciva da sotto l'ultima porta.

Piegò la maniglia più e più volte ma senza risultati, così sfondò la porta con un paio di calci.

Ma ormai era troppo tardi.

Il corpo di Stefano galleggiava sull'acqua rossa della vasca.

Sascha rimase li impietrito, scioccato da quella visione.

Quando si riprese, tirò fuori dalla vasca l'ormai cadavere e tentò in tutti i modi di farlo muovere e respirare.

Ma ormai era troppo tardi.

Stefano non dava più segni di vita.

Il sangue denso e con un colore molto acceso colava ancora dai profondi tagli sulle braccia e le labbra avevano un colore violaceo, tipico di un cadavere.

Sascha aveva capito una sola cosa.

Di essere un mostro.

Aveva ucciso il suo pretendende con delle semplici parole.

"Le parole fanno più male dei gesti" le ripeteva sua nonna da piccolo.

Ormai il suo bel Stefanino non c'era più.

Per la scuola sarebbe passato come assassino, anche se l'aveva ferito indirettamente.

Chiamò anonimamente la polizia che a loro volta chiamarono la madre.

Sentite le sirene, scappò dalla finestra.

Non per paura di essere accusato, ma per la reazione della madre, che si sarebbe trovato davanti agli occhi, suo figlio morto.

Hablamos🍃

-1👑

Snapchat; SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora