Lessi e rilessi la lettera non una, non due ma migliaia di volte. Non potevo credere che Augustus avesse passato gli ultimi giorni della sua vita a scrivere questa lettera a Van Houten, ciò dimostra solo l'amore che provava nei miei confronti.
Il mio viso iniziò a rigarsi di lacrime, Dio quanto mi mancava.
Il dolore era un'agonia più del sapere del mio cancro in fase di progressione. Questa volta non sarei riuscita a superare il dolore, la sua perdita. Mi mancava tutto di lui, i suoi occhi pieni di vita, il suo modo di abbracciarmi, i suoi baci.
Stremata da tutto mi addormentai,
"Devi sapere una cosa Hazel Grace..", mi sentì pervadere da un intenso calore e tutto il mio corpo lo percepì. "Devi sapere, amore mio, che non ti lascerò mai, succeda quel che succeda, io ho il tuo cuore e tu avrai una parte di me con te".
Il sogno finì che Augustus baciò lievemente le mie labbra e fu come se veramente lo sentì quel bacio.
Mi sveglio nel cuore della notte di soprassalto, assalita da un conato di vomito che costringe me a separarmi dalla mia BiPAP.
Corro in bagno e vomito finchè non butto fuori quei pochi resti della cena precedente. La luce del bagno si accende, "Hazel cara, ti senti bene?", mia madre guardandola mi accorgo che è china su di me e noto dal suo tono di voce quanto sia preoccupata per me. Sento dei passi, mio padre ci raggiunge.
"Si mamma, non è stato nulla.", sento uscire flebili le parole dalla mia bocca, avevo bisogno del mio ossigeno.
Mi riaccompagnarono in stanza aiutandomi a rimettermi a letto e grazie al cielo riavetti la mia mascherina. Una volta usciti dalla camera tutto mi fu chiaro. Dentro me ebbi la percezione che non ero più sola, come Augustus mi disse nel sogno avevo una parte di lui dentro me.
Ero incinta? Presi il mio cellulare e scrissi un messaggio alla mia amica Kaitlyn.
- 'Ho bisogno di parlarti. H.'
Ricevetti subito la sua risposta.
- ' Hazel, amica mia, che succede? K.'
- 'Non lo so e per scoprirlo ho bisogno di te. H.', le scrissi.
- 'Ok, qualsiasi cosa sia non temere, ci sono io con te' K.
Appena tornate a casa ci fiondammo in bagno, lo stesso dove la sera prima ho dato tutta me stessa. Kaitlyn mi fissa preoccupata e mi porge il "sacchetto della verità".
Fu così che lo nominai, li dentro c'era un test di gravidanza, la risposta alla mia domanda.
"Dai, facciamoci coraggio..", la sentì dire e presi il sacchetto.
Aspettammo giusto qualche secondo io seduta sul water e lei in piedi accanto a me.
Avevo o non avevo il coraggio di sapere? Presi il test ed eccole lì le due lineette rosa e capì all'istante che nel più profondo di me una parte del mio Augustus cresceva giorno per giorno, il frutto del nostro amore.
Non sto a raccontarvi tutto ciò che accadde dopo, la preoccupazione dei miei genitori, dei medici tutti erano contro la gravidanza, temevano la mia salute.
Ma se Augustus poteva tornare in parte a vivere io l'avrei fatto nascere a tutti i costi.
Passai il resto della gravidanza in ospedale, non perchè stessi male anzi, la gravidanza oltre che a mettermi di buon umore mi diede una forza e la salute che non mi sarei mai aspettata.
Solo che visto i miei precedenti volevano tenermi sotto controllo per evitare ogni pericolo.Augustu Jr. venne alla luce in una tiepida giornata di Maggio, la prima volta che incrociai il suo sguardo mi parve di rivedere suo padre. Pesava due chili novecentocinquanta grammi, strano ma vero era pieno di capelli color mogano come Augustus, era tutto suo padre.
Me lo strinsi forte al petto era il mio dono più prezioso.
Augustus non solo mi aveva ridato la voglia di vivere, di ricominciare a sognare.
Non solo mi aveva insegnato ad amare ma cosa più importante mi aveva fatto il dono più bello che potesse esistere al mondo. Adesso si che potevo vivere felice.
Quel giorno stessa sarei stata dimessa col la sola promessa che sarei tornata ogni mese per i controlli di routine.
Si, perchè come un miracolo pure il mio cancro era sparito i medici, infatti, non ci credevano ed erano esterefatti quanto ai miei genitori, i genitori di Augustu, Kaitlyn e Isaac.
Io invece ero in pace con me stessa, ho capito che a tutto nella vita c'è un prezzo da pagare e che i miracoli non esistono, ma i doni si.
Avevo avuto il dono d'amare Augustus con tutta me stessa, ma il dono più grande e prezioso al mondo ce l'avevo fra le mie braccia.
E sono sicura che da lassù Augustus ci proteggerà per sempre, come la promessa che mi fece in quel sogno.
FINE