Capitolo 1

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Io sono Mary, una ragazza di 17 anni, non sono molto alta o particolarmente bella, penso di essere normale, sono magra, ho i capelli lunghi e biondi, gli occhi azzurri tendenti al verde.
Vivo praticamente da sola perché i miei sono spesso fuori per lavoro e quindi ho sempre casa tutta per me, i miei posseggono una delle aziende piú influenti al mondo, la Mapple, producono prodotti di elettronica, quindi telefoni, computer, tablet, tv, etcc.
Io frequento una scuola privata a New York, ho tutto ciò che una ragazza potrebbe desiderare: soldi, una casa da urlo, macchine di ogni tipo, moto, telefoni, tablet e computer di nuova generazione e chi ne ha piú ne metta, ma purtroppo i soldi e la fama fanno si che si avvicini troppa gente falsa, persone che bramano di averli solo conoscendo il tuo nome.
Studio lingue straniere e faccio un corso di arte, box, e canto, Studio anche economia e marketing per la gioia dei miei.
Ecco, approposito, i miei sono il tipo di genitori che dicono vivi e lascia vivere, mi permettono di fare ciò che voglio ( solo se è non esagerato tipo drogarsi e cazzate varie). La loro pecca è che in pratica sono sempre fuori per lavoro e quindi beh non mi hanno mai veramente dedicato tempo , ma non li odio se non lo avessero fatto immagino che non avrei avuto a disposizione tutto ciò che ho ora.
Ed ora che mi sono presentata posso incominciare.

Ero sdraiata sul mio dolce comodo e tenero lettino matrimoniale con il tepore delle coperte, in una giornata d'inverno. Ero rilassata, il mondo era sotto i miei piedi:
il mio hotel preferito, la mia stanza preferita, il mio adorato idromassaggio nel quale mi sarebbe bastato allungarmi solo un pochettino per riuscire a raggiungerlo, il servizio in camera, cioccolata calda e Miami era tutto così così perfetto finché... bip bip bip bip... è suonata la sveglia! Perché la sveglia deve sempre rovinare i momenti migliori.
Dopo averla lasciata suonare per circa 30 minuti decido che è giunto il tempo di alzarsi e di prepararsi per andare a scuola. Ovviamente in base al tempo avrei preso o la moto o l'auto , non ho voglia di usare i mezzi pubblici, non fanno per me, non mi piace stare in mezzo alla gente che urla, scalcia, scalpita, e spinge, ma soprattutto non mi piace stare in mezzo agli adolescenti che hanno gli ormoni a mille e che quindi anche alle 7:00 del mattino puzzano di aceto andato a male o di qualsiasi altro cibo scaduto.
Decido di indossare un vestito fino al ginocchio nero, classico ,con scollatura a V sulla zona frontale non troppo profonda e Opto per le Dottor Martins nere ,prendo lo zaino preparato in precedenza la sera prima, prendo anche una giacca in pelle nera, il casco e decido di andare a fare colazione da Starbucks.
Lì mi aspettano la mia solita ordinazione :  milkshake al caramello con due fette di torta al caramello, sono una cliente abituale lì, infatti mi conoscono e io conosco tutti quanti quelli che ci lavorano, ho il mio posto personale dove vado ogni mattina a sedermi cioè il tavolo vicino al finestrino, al terzo piano con su scritto il cartellino 'riservato'.
Non si siede mai nessuno lì trane me, ma stamattina trovo un ragazzo biondo fisicato e intento a leggere un libro seduto sul mio tavolo. Mi avvicino e tossicchio per attirare l'attenzione, ma il ragazzo che sembra non voler spostarsi, decido di parlargli  :" scusami non vorrei disturbare la tua lettura, ma su quel tavolo c'era scritto riservato, infatti quello è il MIO tavolo, potresti gentilmente alzarti e andare da un'altra parte? Grazie." Sorrido e questa volta vedo che ha funzionato perché il ragazzo si gira mi guarda " perché dovrei alzarmi, ci sono tanti posti liberi, trovati tu un altro posto" dice il ragazzo con i suoi occhi blu puntati addosso alla sottoscritta, "Non hai capito a quanto pare, questo posto è riservato a me, io mi siedo sempre qui ogni mattina, motivo per il quale c'è sempre il cartello, quindi non sarò io a trovarmi un altro posto, bensì tu mio caro, ed ora spostati perché vorrei mangiare. GRAZIE." Contrabbatto io, lui mi guarda e sorride, prende il suo libro e la sua colazione e si siede ancora sul MIO tavolo, ma dal lato opposto alla mia sedia "così va meglio? " mi dice con i suoi diamanti (che ha apposto degli occhi) e con un sorriso di sfida.
" Faciamo finta di si " mi siedo al mio posto con un estraneo che scruta qualsiasi movimento , mangio la mia colazione sentendomi costantemente osservata, che odio!

Pov. Luis
Per la prima volta nella mia vita sono in anticipo per scuola, così decisi che è il caso di andare a festeggiare da Starbucks, così prendo la mia ordinazione ( due ciambelle al cioccolato, una fetta di Red velvet cake ed un cappuccino ), mi dirigo al terzo piano, mi piacciono i posti alti, trovo un posto vicino ad una grande finestra con una bella vista e decido di sedermi anche se c'è  scritto riservato, tiro fuori il libro che ho iniziato a leggere qualche giorno fa sull'empatia e consumo piano piano, parola per parola la mia colazione.
Sento qualcuno dietro di me , ma lo ignoro, fino a che sento dirmi qualcosa sul posto "scusami non vorrei disturbare la tua lettura,-ecco, ci siamo, un'altra che cerca di attaccare bottone con me, è la 5a stamattina-ma su quel tavolo c'era scritto riservato, infatti quello è il MIO tavolo, potresti gentilmente alzarti e andare da un'altra parte? Grazie." Dice la ragazza sorridendo, Cosa!? Ma che cosa vuole questa, il dialogo continua e decido di alzarmi per poi sedermi difronte, bella, mi piacciono le sfide e non mi tiro mai indietro, la provoco un po per testare la sua pazienza. La osservo con attenzione, ma lei non fa una piega, non si scopone, finisce di mangiare mentre guarda il suo cellulare di ultima generazione e poi conclude, così decido di alzarmi ,per portare il mio vassoio verso il cestino, le butto un ultimo sguardo, non mi ero accorto che fosse così bella, un fisico perfetto e delle gambe da urlo, non é altissima, ma a me non piacciono quelle troppo alte.

Esco dallo Starbucks, salgo sulla mia Kawasaki e vado a parcheggiare nel parcheggio della scuola.
Mi avvio verso l'entrata dove trovo tutto il mio gruppetto che era in attesa del mio arrivo ed insieme a loro 6 ragazze una più bella dell'altra e una più svestita dell'altra , mi fanno l'occhiolino e mi si attaccano come cozze sullo scoglio, le bacio tutte, come mio solito e poi decidiamo di entrare tutti insieme.

_Angolo della scrittrice_
Okey, ci sono, ufff, che ci crediate o no ci ho messo 4 giorni a scriverlo e non mi é uscito nemmeno benissimo. Spero comunque che vi piaccia, la storia potrà sembrare cliché ma tranquilli non lo é, detto questo bye e un bacione a tutti

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 21, 2018 ⏰

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