"Dormi serena, piccola mia, la mamma sarà sempre al tuo fianco..."
Osservava il suo piccolo angioletto dormire tranquilla, adagiata tra le uniche coperte che era riuscita conservare, sullo scomodo sedile della loro auto ormai ferma.
L'aveva cullata tra le braccia sino a far cessare il suo pianto: il rumore della pioggia, battente sui vetri, l'aveva infastidita.
La sua mamma sospirò sollevando le ginocchia al petto, circondandole con le braccia, nel tentativo di farsi piccola piccola. Voleva rannicchiarsi in modo che, nel caso si fosse svegliata, la sua piccola avesse potuto vederla subito.
Si preparò all'ennesima notte insonne, a vegliare su sua figlia, a sperare che il nuovo giorno potesse riservare loro anche una piccola gioia.
Abbandonò il capo contro il finestrino dietro di lei.
Pianse, come era solita fare al termine delle giornate in cui i rifiuti si sommavano alla frustrazione, all'impotenza.
Nessuno era disposto a darle un lavoro, ed i risparmi che aveva messo da parte prima dello sfratto stavano finendo.
Cosa avrebbe fatto poi?
Come sarebbe riuscita a dar da mangiare alla sua bimba?Non era in grado di proveddere al proprio sostentamento, figuriamoci di poter crescere una bimba in questo condizioni.
Tutto ciò la tormentava, ma non poteva permettersi di mollare...
Sin da quando non era altro che un piccolo puntino, la sua Clara le aveva dato la forza di andare avanti. L'aveva spinta a rialzarsi, a non mollare anche quando sembrava che i problemi volessero inghiottirla.
Anche quando l'uomo che credeva le sarebbe stato accanto nonostante tutto se ne era andato, lasciandole sole, in balìa di un beffardo destino.
Il forte rumore di un tuono la destò dal suo pianto.
Si asciugò le lacrime, controllando con lo sguardo la piccola.Riposava, ignara di tutto ciò che era accaduto e di quel che la circondava.
Non poteva sapere che la casa che l'aveva ospitata per i primi mesi della sua vita era stata portata via alla sua mamma.
Che aveva perso il lavoro, perché non aveva nessuno a cui affidarla.
Che faticava, giorno dopo giorno, per darle da mangiare.
Che avrebbe voluto donarle il mondo intero, ma che poteva solamente amarla. Amarla incondizionatamente, come solo una mamma sa fare.
Vederla sorridere, e stringere le sue dita con le piccole manine, rallegrava anche i giorni più cupi.
La vita le aveva tolto molte cose, ma le aveva donato la cosa più bella.
Trascorse la notte e, quando i primi raggi del sole iniziarono ad illuminare l'auto, Arianna iniziò a far fronte alle preoccupazioni di un nuovo giorno.
Avrebbe ancora una volta camminato per la città con la sua piccola stretta al petto; avrebbe cercato qualcuno disposto ad aiutarla.
Non credeva più nella bontà delle persone, ma sapeva di averne bisogno.
Ancora rannicchiata attese il risveglio del suo piccolo angioletto.
Odiava disturbare il suo riposo, ma non poteva perdere neanche un minuto.Quando finalmente la piccola Clara aprì gli occhi, incontrando il dolce sguardo della sua mamma, regalò al mondo un bellissimo sorriso.
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Il silenzioso rumore della pioggia
KurzgeschichtenA volte il destino, o semplicemente il genere umano, sembra volersi prendere gioco di noi. Ci fa cadere, poi ci tende una mano. Ci fa soffrire, poi ci dona una gioia. Ma, anche quando ci porta via tutto, non può niente contro l'amore di una madre.