Sogni e desideri

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Si desidera. Si desiderano un sacco di cose. 
E si sogna. Tanto.
Nei sogni si può fare qualsiasi cosa: essere amati, compiere azioni strabilianti, essere coraggiosamente cattivi o essere trasgressivi e senza pudore. Tutto.
Si sogna ciò che si desidera e la mente si stacca dalla realtà, vola via. Senza bisogno di droghe o dell'aiuto di altri.
Una volta, due volte, tre, quattro...
E poi con l'abitudine e la bravura, si comincia a faticare a tornare. Ogni volta è peggio. Ogni volta si rimane nell'altro mondo più a lungo e se nessuno ti limita, il tempo passato di là è sempre di più e migliore di quello di qua. Stare nella realtà diventa sempre più difficile, sempre più, ci si rifiuta di accettare ciò che ci accade e sempre di più si vuole tornare dall'altra parte. E il tempo passa trascorso in un mondo che mon esiste, leggero e fatto di nulla. Il sogno ci illude di essere felici ma di una felicità che invece, basta soffiare e si dissolve. Rimane il vuoto e le lacrime. Non si sa più come resistere, non si ha più forza perché nella realtà non basta desiderare, bisogna agire. E non si è più capaci. O forse non si è mai stati capaci. E quelle volte in cui si agisce, immancabilmente si sbaglia, compiendo atti dei quali ci si vergogna dopo. E a volte non si può annullare ciò che si è fatto e si rifugge via, in quell'altro mondo. E ci si calma e quell'orribile sensazione allo stomaco va quasi via perché li, si ha il controllo.
Quando si torna, pur essendo consapevoli di non essere nessuno, si desidera di essere veramente invisibili, non essere notati, essere capaci di sparire, non parlare, non fare nulla e non sbagliare.
Così si sprofonda dentro se, sempre più giù, sempre più in alto nei sogni.
L'amaro della tristezza si mischia con l'arancio dell'energia e con il freddo azzurro della libertà apparente. Tutto diventa lontano e complicato.
Poi accade qualcosa, come un ago che buca un palloncino facendolo precipitare disordinatamente a terra. Una sensazione, un sentimento forte, che ci obbliga a renderci conto che la realtà ha colori decisi e vivaci, mentre il mondo di là è sbiadito.
E si capisce quanto la realtà sia meglio dei sogni, quanto faccia battere forte il cuore ed esultare. E poi il dolore, intenso e distruttivo, che non vuole saperne di andare via, che nella realtà è terribilmente forte, molto peggiore che nei sogni dove tutto è sbiadito, una realtà dove la sopportazione è al limite e mozza il fiato in un rantolo.
Ma ecco, si fugge, ecco i sogni a smorzare il dolore, ecco che di nuovo si ricomincia a volare via.
E si desidera e si sogna ma sempre tenendo la distanza dalla realtà.
E se qualcuno conosce un modo, per tornare nella realtà e sopravvivere, allora lo dica per favore. Ma attenzione, quel qualcuno dovrà conoscere il mondo dei sogni, altrimenti i suoi consigli non varranno nulla.

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