-Tu aspetta qui un attimo. Devo fare una cosa- mi dice, accarezzandomi la gamba e facendomi l'occhiolino.
Mi sento perso, come se non capissi più nulla di cosa sto facendo e di dove mi trovo. Riesco solo a guardare il ragazzo che mi sta davanti e a sognare, ad immaginare, quello che è in grado di fare.
Se davvero può permettersi prezzi così alti, se davvero tutti pagherebbero oro per un'ora con lui, allora posso già fantasticare su quanto deve essere bravo nel suo lavoro.
E il suo aspetto.
E' la cosa che più mi attira di lui. Così affascinante e ammaliatore.
Vorrei poterlo prendere tra le mie braccia e fare l'amore con lui fino alla fine del mondo.
Ma non posso.
Lui è qui con me solo per soldi.
E' il suo lavoro.
Mi si spezza il cuore all'idea che Giovanni non sarà mai solo mio. Che io rimarrò sempre e comunque un cliente come tutti gli altri.
Lui intanto ha preso il suo cellulare, per chiamare qualcuno.
Non smette mai di guardarmi, squadrandomi da capo a piedi con quei suoi occhi che fanno perdere la testa.
Sorride.
Mi sorride.
Devo ammettere che è un bravissimo attore, in grado di far credere davvero ai suoi clienti di provare attrazione verso di loro.
Quanto vorrei che quello sguardo, oltre che malizioso, fosse anche sincero!
-Ciao Simone, sono io, Giovanni. Senti, mi dispiace molto, ma devo annullare l'incontro delle undici...ho un impegno improrogabile.-
Esordisce al telefono, facendomi l'occhiolino e trattenendo una risatina.
Dio, quanto è bravo a mentire! E poi mi si gonfia il petto d'orgoglio al pensiero che abbia annullato l'incontro con un cliente che gli avrebbe fruttato fior di quattrini, solo per stare con me. E guadagnare 25 euro.
Lui che è abituato, da quanto ho capito, a guadagnare molto, ma molto di più.
Simone non sembra molto felice di questa notizia, ma Giovanni, con voce suadente e persuasiva, lo fa calmare, promettendogli più tempo per il giorno dopo. Due ore al prezzo di una.
Alla fine riesce a convincerlo e chiude la telefonata, scagliando via il telefono e buttandosi sul letto, accanto al mio corpo che rimane paralizzato da questa vicinanza estrema.
Sbuffa, sdraiandosi a pancia in giù e invitandomi a fare lo stesso.
Eseguo il suo ordine, annullando la mia volontà e facendola coincidere con la sua.
I nostri visi ora sono così vicini che il suo respiro accarezza la mia pelle. Ed è una sensazione bellissima, che vorrei continuare a provare per sempre.
Così come il calore di quel suo corpo così attraente che riscalda il mio essere, impaurito da questa nuova esperienza così traumatica e speciale allo stesso tempo.
-Odio quel Simone... se non fosse un figlio di papà l'avrei già rifiutato da anni- mi confida, alzando gli occhi al cielo.
-Anni?- gli chiedo, curioso.
Vorrei conoscerlo meglio, arrivare ad avere la sua fiducia.
Voglio uscire dallo stato di semplice cliente e diventare qualcosa di più.
STAI LEGGENDO
Il nostro non sarà mai amore// Camperkiller
FanfictionLancio un veloce sguardo a tutta la stanza per cercare un tavolino libero, ma improvvisamente tutto scompare e ogni fibra del mio corpo prende fuoco. L'occhio mi cade su un ragazzo seduto al bancone che sta sorridendo al barista mentre sorseggia qua...