le parole volano

La Casa

Ero appena uscito dalla biblioteca quando vedo dei capelli fulvi svolazzare nel venticello, li riconobbi subito, era mia sorella che mi veniva in contro, era state diversi mesi in Inghilterra per studiare bene l'inglese e finalmente era tornata, le corsi incontro pure io e la abbracciai, ero felice che fosse di nuovo con me. "oh, Luca! Mi sei mancato tanto! Ma hai mangiato? Sei magrissimo! Certo, se non ci sono io a cucinare, chi mangia? Papà non è mica capace! E mamma.. Come sta?" il suo sguardo che fino a poco fa era entusiasta ora era diventato cupo, e una piccola lacrima le cadde dal viso, gliela asciugai e la strinsi forte a me, nonostante fosse mia sorella maggiore ero un po' più bassa di me e molto più fragile," va tutto bene Giulia! La mamma sta meglio, il dottore ha detto che starà meglio, te invece come stai?" non volevo parlare di mia madre, era sempre stata una persona dolce e premurosa ma il male l'aveva colta nei suoi 52 anni e tutto era cambiato radicalmente, le avevano diagnosticato un cancro al seno, ma i dottori arrivarono in tempo perché il cancro non si estendesse troppo, è stata molto fortunata e per questo ne sono molto grato.
"bene bene, ma sono felice di essere tornata!" disse.
"anche io sono contento, ora l'inglese lo sai?" chiesi con una punta di ironia
"siii, ma prima o poi dovrò tornarci per fare il master" iniziò a parlare con voce alta finendo con un solo sussurro.
"me lo immaginavo" sorrisi, anche se non volevo che se ne riandasse, avevo bisogno di lei, "dai, ora andiamo a casa" lei annuì e ci incamminiamo verso la nostra casetta.
Stavo arrivando l'inverno ed i viali erano spogli, ma io li amavo comunque, era bello, i colori autunnali mi mettevano una gioia profonda fin da dentro le ossa, e lì per le strade a braccetto con mia sorella, stavo bene, ero rilassato, come se ci fosse pace ovunque, nonostante le auto che passavano e i clacson che suonavano.