capitolo 1

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Mi sveglio di soprassalto, ho la testa che mi scoppia. Ma che ore sono? Prendo in mano il cellulare che è sul comodino, sta squillando. Merda! È Mindy.
«Pronto» rispondo con una voce assonnata
«sveglia dormigliona sono le 21:00 che ci fai ancora a letto? Dai vestiti ci vediamo alle 22:00 sotto casa mia» chiude la telefonata dopo aver aumentato il mio e mal ditesta allucinante. Cosa ha detto? Le 22:00 non ce la farò mai devo sbrigarmi. Faccio un salto e scendo dal letto, ieri era il suo compleanno e ovviamente abbiamo festeggiato ma abbiamo bevuto un po troppo non ricordo molto. Apro il mio armadio, è un casino, prendo le prime cose che mi capitano davanti e corro in bagno a lavarmi. Ho indossato un paio di jeans neri strappati un body bianco e una pelliccetta. Mi fiondo fuori di casa, è il 6 gennaio fa un freddo cane avrei dovuto coprirmi un po meglio ma adesso è fatta. Arrivo sotto casa di Mindy che come sempre è in ritardo, la chiamo. «hei che dici ci muoviamo?»
«sto scendendo un secondo. Ciao.» aspetto in macchina altri venti minuti e poi la vedo uscire dal portone. Ha indossato un parka verde degli stivaletti ed un vestito nero cortissimo. Mi sa che il freddo non lo aveva calcolato neanche lei. Ci fermiamo in un bar della città non molto distante da casa di Mindy siamo tutte infreddolite nonostante il riscaldamento della macchia sia rimasto acceso per tutto il tragitto, beviamo una tazza di thè calda. «Gwen» strilla Mindy richiamando la mia attenzione. Sobbalzo. «cosa c'è?» le chiedo. «mi ha scritto Nicolas quel ragazzo carino con cui mi vedo, vorrei fartelo conoscere che ne dici?» Sbuffo. Odio incontrare i ragazzi con cui scopa, sono sempre stupidi e poco simpatici preferirei non andare ma sembra così entusiasta. «sarà un altro bamboccio antipatico ma se  ci tieni così tanto a presentarlo a me allora va bene, ma solo dopo aver finito la mia tazza di thè e fumato una sigaretta ok?» «ok» mi risponde con un sorriso. Sono circa le 2:00 di notte, abbiamo finito per perderci nelle nostre chiacchiere come al solito. «oddio, sono le 2:15 abbiamo perso un sacco di tempo» le dico.
«è vero cazzo» ridacchia «allora chiamo Nicolas vedo se è ancora in zona e gli chiedo dove vogliamo incontrarci» ci alziamo dal tavolino del bar, paghiamo il conto e andiamo via.

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