Stefano POV

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Sono sul divano con Santiago, stiamo vedendo i suoi cartoni animati preferiti. Lo tengo stretto in braccio. Sono appena rientrato da un evento a Verona, ero ospite in un centro commerciale, sono stanchissimo. Mia mamma entra con un plaid, lo stende su di noi, fa freddo qui a Milano le temperature sono scese. Piano piano si addormenta, non mi muovo, non mi va di svegliarlo. Prendo il cellulare, oggi ho postato un video per lei in cui suono una canzone di Biagio Antonacci, non intono le parole, immagino sia lei a farlo "Sognami mancato amore...". Chissà se Poi faccio un giro sui social, come ogni giorno ormai vado sul suo profilo. So che non dovrei, so che mi faccio del male ma io..non ci riesco. Non smetto di pensare a lei. Vorrei scriverle che mi manca, vorrei sentire le sue nuove canzoni, chissà se parlano di me, chissà se racconteranno di noi. E' così brutto sapere che è qui a Milano, a pochi passi da me ma non poterla vedere. Ha una story, non resisto, apro. E' in pigiama, con i capelli bagnati avvolti in un'asciugamano e una maschera sul viso "La domenica e i restauri!". Sorrido, guardo le sue labbra. Poi noto la camicia sbottonata, ma è impazzita? La mia gelosia prende il sopravvento. Com'era..0,1? Macchè. Apro whatsapp instivintivamente, senza pensare che non ne ho il diritto. Non scrivo <<ciao>>, non scrivo nemmeno <<come stai?>>.
Vado diretto : <<Ma che foto pubblichi?>>
Compare online, doppia spunta blu. Non risponde. Cavolo... ma come mi è saltato in mente? Ma cos'ho fatto? Metto una mano sulla fronte, poi noto che lo schermo si è illuminato, ha risposto.
<<Sai .. dovresti essere geloso della tua ragazza, non di me>>
Poi di nuovo una notifica.
<<E poi che fai, mi scrivi mentre sei vicino a lei?>>
Non rispondi subito, cosa dovrei scriverle? Che di Gilda non mi importa nulla? Che ci sto tanto per? Che in realtà penso a lei ogni minuto, ogni secondo? Scatto una foto con il piccolo in braccio, e la posto su instagram per farle sapere che non sono con lei.
<<Sono con Santiago, si è appena addormentato, buonanotte Em>>
Non risponde. Che stupido che sono, non dovevo contattarla. Mi alzo lentamente, sistemo il piccolino nel letto, metto il pigiama e mi stendo accanto a lui. Lo osservo, com'è cresciuto, mi assomiglia tanto. Gli accarezzo i capelli, non riesco a dormire. Quando sto per prendere sonno, il telefono si illumina:
<<Buonanotte anche a te>>.
Sorrido. Una lacrima scorre sulla mia guancia, non devo piangere, non devo. No.

Che questa mia canzone arrivi a te
TI porterà dove niente e nessuno l'ascolterà
La canterò con poca voce sussurrandotela
e arriverà prima che tu ti addormenterai

E se mi sognerai
Dal cielo cadrò
E se domanderai
Da qui risponderò
e se tristezza e vuoto avrai
Da qui cancellerò

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono vento e nostalgia
Sono dove vai

E se mi sognerai
Quel viso riavrò...
mai più..mai più quel piangere per me
sorridi e riavrò

Il giorno successivo passa in fretta, accompagno Santiago a scuola e vado in palestra per distrarmi e sfogarmi. Neanche oggi vedrò Gilda e gli altri, mi aveva detto che stasera aveva organizzato una cena a casa sua, ma le ho detto che non mi andava di lasciare il bambino con i nonni, dato che poi inizia amici e potrò vederlo poco. So che non ho passato neanche un po' di tempo con lei da quando è rientrata dall'America, ma non riuscirei a fingere di essere felice, non dopo aver parlato con Emma dopo tempo. Ho solo bisogno di stare un po' solo. Quando rientro mia madre mi fa trovare la cena pronta, polpette. Ma fra tante cose.. proprio quelle doveva preparare? Santiago mi distrae, meno male che ho lui <<Papà papà ho i colori nuovi, guarda! Coloriamo insieme!>>. Così passa anche la sera, vedo il suo profilo di nuovo. E' stata in studio, ha registrato. E' online su whatsapp, non resisto, lo faccio di nuovo.
So che sarà la mia rovina, so che così non la dimenticherò mai, che non andrò mai avanti. Le scrivo "Anche oggi in studio?" , la risposta non tarda ad arrivare
<<Dovresti smetterla di scrivermi>>
La immagino nervosa mentre si mangia le unghie e si nasconde da Francesca per non farle vedere che ancora una volta, mi sta rispondendo.
<<Oggi ho mangiato le polpette, ma non erano buone come le tue>>
<<Avrà sicuramente altre qualità>>
Non rispondo, non le dico che non sono con lei. Conto i minuti sull'orologio, non voglio far vedere che rispondo subito.
Per sbaglio le parte la chiamata, non ci sa proprio fare con i telefoni. Rispondi subito
<<Emma?>>
La linea è disturbata ma è agitata e dice <<Oh cazzo>> e poi attacca.
Le scrivi:
<< Mi hai chiamato>>
<<Ho sbagliato>>
<<Potresti dirlo che volevi sentire la mia voce>>
<<Ho solo sbagliato>>
<<Tanto lo so che ti manco, solo che non vuoi ammetterlo. E comunque hai ragione, ha altre qualità..è una brava nonna. Buonanotte piccola>>
Risponde con una semplice emoticon di una mano che saluta.
Mi chiama Ady, è a Torre Annunziata, parliamo del più e del meno, mi racconta della festa di paese ma tu cogli solo le ultime parole "...poi ho fatto una diretta, l'ha vista anche Emma..". Mi addormento con il sorriso, come un adolescente alla prima cotta.

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono il tempo che consola
Sono dove vai

Rèves de moi amour perdu
Rèves moi, s'il neigera
Je suis vent et nostalgie
Je suis où tu vas

Sognami mancato amore
La mia casa è insieme a te
Sono l'ombra che farai
Sognami da lì

Il mio cuore è lì

Inizia un nuovo giorno, anche oggi Santiago è con me, lo accompagno all'asilo e ricevo una chiamata da Gilda. Vuole vedermi, mi dice che sta per andare a lavoro e che prima ha una mezz'ora libera. Stavolta non posso scappare, vado sotto casa sua e le chiedo di scendere per andare a prendere un caffè, cosi avrò una scusa per essere più distaccato. Ci fermiamo ad un bar poco distante e lei inizia a raccontare quello che ha fatto a Los Angeles. Mi fingo interessato ma in realtà non sto prestando attenzione a quello che dice. Nella mia testa ci sono altri pensieri. Fortunatamente dice deve andare via dopo poco. La accompagno al suo Atelier, è dispiaciuta perché stasera deve andare ad un evento organizzato da Vogue per Burberry e deve ospitare Diletta a casa, quindi al suo rientro non potrà passare del tempo con me. Con un falsissimo <<Mi dispiace>> le dico di non preoccuparsi e che ci vedremo l'indomani e la saluto.
Ho fatto qualche ricerca e ho trovato il posto in cui registra le Officine meccaniche, non è molto distante da dove mi trovo e perché no, magari ci passo. Ci penso un po', non so se è la cosa giusta da fare ma instintivamente metto in moto l'auto. Pochi minuti dopo sono lì sotto, rallento e la vedo mentre scatta qualche foto con i fan, sorride. E' bellissima, noto ha i capelli appena fatti sarà stata dal parrucchiere. Alza lo sguardo e mi vede. Oh cazzo... i nostri occhi si incrociano, è sorpresa, sembra quasi spaventata. Le faccio l'occhiolino e vado più avanti con la macchina, mi accosto dietro l'angolo.
Dopo un po mi chiama, credo che sia salita su. Non le do il tempo nemmeno di fare uno squillo, sono agitato il mio cuore sta battendo così forte.
<<Ma sei impazzito?>>
Quasi non mi escono le parole, risentire la sua voce mi ha fatto un certo effetto.
Lei è un fiume in piena, non smette di parlare.
<<Non ti permettere di venire qui sotto! Avrebbero potuto vederti! E poi che sei venuto a fare? Sei fidanzato Stefano! Che cazzo fai sotto al mio studio! Io devo lavorare...non puoi...no, non devi venire qua! Io ...io...>>
La sua voce ora è diversa, non è più arrabbiata, è rotta, la riconosco sta trattendendo le lacrime. Non parla più, si interrompe.
<< Emma, hei emma...scusa io...volevo solo vederti>>
<< Ma cosa dici?! Volevi vedermi? Perché? Ma la vuoi smettere! E non scrivermi più!!>>
<< Possiamo parlare? Dopo sparisco, te lo prometto però io Emma ho bisogno di parlare con te.. >>
<< No, non possiamo parlare. Non è né il momento adatto, né il luogo giusto per farlo>>
E chiude lasciandomi così. Sbatto un pugno sul cruscotto, poi metto in moto l'auto e mi allontano. Nel pomeriggio mi arriva un messaggio
<<Va bene. Parliamo. Ci vediamo alle 20 allo studio di registrazione>>.
Sapevo che avrebbe ceduto. Sapevo che in realtà non voleva ammetterlo, ma anche lei moriva dalla voglia di vedermi. Torno a casa, mi serve una bella doccia calda per calmarmi e pensare a quello che è successo. Dopo la doccia, scendo con Santiago e passo per il Mc Donalds, poi lo accompagno a casa da Belen.

Sognami - Emma & StefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora