Parte 1 senza titolo

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Entro in casa,le 11.45.

"Pasqui?"

Lo cerco prima nella sua stanza, poi busso in bagno, faccio un giro in soggiorno ma nulla.

"Pasquale? Dove sei?!"

Alzo la voce per farmi sentire, lui esce dalla cucina.

Come non averci pensato, effettivamente, mi prendo per idiota da solo.

Ha indosso un grembiulino con i girasoli e in mano ha una padella.

"Ricky che c'è?! Mi stai deconcentrando, sto cercando di fare la ricetta di mia mamma per la cinquantesima volta, ci ho provato un cuof'n di volte magari questa è quella buona e poi ci sei tu che mi deconcentri! Spero per te che sia importante!"

Scuoto la testa velocemente per evitare di perdermi nei miei pensieri, ignorando  quel grembiule da cucina abbastanza ridicolo, c'ero abituato ormai.

"No, è che Beppe viene a mangiare da noi oggi quindi ti volevo dire di buttare una vrangata di pasta, come dici tu!"

Accenno ad una risata alla mia ultima frase, era sempre così divertente usare i suoi termini.

Pasquale mi fissa seriamente.

"Quel tirchio milanese viene a mangiare qui ed io devo fargli assaggiare la ricetta di mamma dopo che mi ha fatto pagare per il suo compleanno?!"

Alzo gli occhi al cielo.

"Pasquale, seriamente?! Te l'ho detto che a Milano si usa così!"

"Ricky ma sei impazzito??? Dov'è scritto che per il compleanno devono pagare gli invitati? Al sud ci litighiamo per offrire e mo questo mi vuole fare pagare i cocktail che ho bevuto alla sua festa!"

Sbraita come al solito, gesticolando esageratamente, a momenti lanciava la padella da qualche parte.

Sospiro.

"Basta con questa storia, dai! È acqua passata."

Il moro scuote energicamente la testa.

"No non è passato niente, l'unica cosa che mi è passata è la voglia di stare con voi del nord! Freddi, tirchi e approfittatori."

Sento pianoforti e violini tristi nella mia mente.

Assumo un'espressione ferita.

Labbro tremulo.

"È... è davvero questo che pensi di me....?"

L'altro ruota gli occhi, esasperato.

"Finiscila e non rubarmi la scenetta del pianto!"

Ritorno nuovamente serio.

"Che tra parentesi non funziona più."

"Sì, sì vabbè! Comunque tranquillo butto la pasta pure per il tuo amico anche se non se lo merita!"

Sorriso smagliante da parte mia.

"Bene saremo qui fra un'oretta!"

E mi dirigo verso l'uscita della nostra abitazione.

Sento però un'improvvisa stretta al polso che mi fa quasi sobbalzare e voltare solamente il viso verso Pasquale.

Lo osservo, interrogativo.

"Non ti dimentichi qualcosa?"

Mi chiede, assottigliando gli occhi.

Ci penso su.

"Ah, sì! Non lo so, devo uscire la pianta e il cane o scendere l'immondizia?!"

Si sbatte una mano in faccia.

"Non ho detto bene...? Era calare l'immondizia e scendere il cane...?"

Facepalm epico per la seconda volta da parte sua, improvvisamente mi afferra il mento con una mano e mi trascina a se, schioccandomi un bacio sulle labbra, per poi mollarmi in modo poco galante, facendomi addirittura barcollare.

"'Sto ciutaglione che non capisce mai nient..."

Borbotta mentre se ne ritorna in cucina, lasciandomi spiazzato ma felice.

Il terrone fuori sede pt. 37261615Where stories live. Discover now